“Al tramonto”, quel momento magico, sospeso fra il giorno e la notte, in cui il mondo sembra fermarsi per farci respirare, per permetterci di godere del presente, della meraviglia del quotidiano. Nella sua poesia, Mariangela Gualtieri ci emoziona con parole semplici ma potenti, invitandoci a godere della bellezza del presente.
“Al tramonto” di Mariangela Gualtieri
Al tramonto
il vento cade col sole. Allora
tutto il mare
vola stando immobile.Che ora! Che danza di niente!
Balbetta appena un parlottio
di onde bambine e come
si sta bene prima che sia sera.
Il significato di questa poesia
Dove leggere “Al tramonto”
Mariangela Gualtieri, poetessa dalla voce inconfondibile e dall’intensità rara, offre nella sua raccolta Ruvido umano una serie di testi che esplorano l’umano nella sua essenza più autentica, spaziando tra fragilità e forza, tra mistero e concretezza.
In questo contesto si inserisce la poesia “Al tramonto”, un breve e folgorante componimento che cattura un momento sospeso, in cui il mondo sembra trattenere il respiro.
La raccolta stessa, come suggerisce il titolo, si addentra nelle asperità e nelle delicatezze dell’esistenza, cercando di cogliere quell’umanità ‘ruvida’, fatta di ombre e luci, di domande e di silenzi.
“Al tramonto” incarna perfettamente questo spirito, restituendo con poche parole l’incanto di un istante effimero, carico di significato.
Lo stile della poesia
Dal punto di vista stilistico, la poesia si distingue per la sua essenzialità. Mariangela Gualtieri sceglie un linguaggio semplice, ma profondamente evocativo. Le immagini sono immediate e luminose: il “vento [che] cade col sole”, il “mare [che] vola stando immobile” e il “parlottio di onde bambine” creano un’atmosfera sospesa, quasi magica.
L’autrice riesce a evocare il movimento e la quiete nello stesso istante, unendo dinamismo e immobilità in una danza silenziosa.
La ripetizione dell’esclamazione “Che ora! Che danza di niente!” accentua il senso di stupore, come se la poetessa stessa fosse sorpresa dalla bellezza disarmante di quel momento.
Le parole si muovono leggere, come onde che accarezzano la riva, e ogni verso sembra sussurrare un segreto.
La magia del tramonto, il saper cogliere l’attimo
Nel contenuto, “Al tramonto” coglie l’attimo di passaggio tra giorno e notte, un’ora in cui tutto si fa lieve, incerto e magico. È un momento di tregua, in cui il mondo sembra fermarsi e respirare.
La presenza delle “onde bambine” suggerisce un senso di innocenza e leggerezza, mentre l’idea del vociare sommesso del mare che parlotta evoca una comunicazione sussurrata, quasi segreta.
Il mare, che “vola stando immobile”, diventa simbolo di una realtà che può essere al tempo stesso dinamica e calma, misteriosa e familiare.
La poesia sembra invitarci a cogliere questi istanti di sospensione, a sostare nel silenzio e a lasciare che la bellezza ci raggiunga, senza cercare di possederla. Mariangela Gualtieri ci offre così non solo una descrizione, ma un’esperienza, un invito a riscoprire la meraviglia nascosta nelle pieghe del quotidiano.
Mariangela Gualtieri
Mariangela Gualtieri (Cesena, 1951) è una poetessa e scrittrice italiana. Laureata in architettura allo IUAV di Venezia, ha scoperto la vocazione poetica dopo il 1983, dopo aver fondato, insieme al regista e amico Cesare Ronconi, un’innovativa compagnia teatrale.
L’opera di Mariangela Gualtieri spesso accentua l’inadeguatezza della parola alla comunicazione umana (“per il linguaggio che può simulare la sapienza”) ed il bisogno di ricerca di semplicità nel codice linguistico per poter narrare la bellezza del mondo.
Le sue poesie sono intrise di bellezza, di delicata armonia, di gratitudine nei confronti del mondo e delle lettere. Poetessa dalla voce inconfondibile e dall’intensità rara, è una delle voci più significative della poesia contemporanea italiana.
Fondatrice del Teatro Valdoca insieme a Cesare Ronconi, ha sempre intrecciato poesia e teatro, dando vita a una parola che non è solo lettura, ma anche suono, respiro, esperienza sensoriale.
La sua poetica si caratterizza per una ricerca di autenticità e semplicità, capace di cogliere il mistero del quotidiano e l’infinito nel dettaglio. Le sue poesie non sono mai soltanto versi, ma momenti di ascolto e di presenza, spazi in cui l’anima sembra espandersi per accogliere il mondo.