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Su il Giornale, la lezione di Dan Brown su come valorizzare la cultura italiana

LA CRITICA QUOTIDIANA - Dalle pagine de il Giornale di oggi, Luca Doninelli propone una lettura critica del nuovo romanzo di Dan Brown ''Inferno'', già divenuto un fenomeno cult. Sono i dati a confermarlo: nel periodo più grigio dell'editoria italiana ed internazionale, solo nel primo giorno il bestseller ha venduto 50 mila copie...
Il giornalista Luca Doninelli propone una lettura critica di "Inferno", un thriller surreale ma capace di parlare in modo moderno della nostra cultura, grande protagonista dei bestseller dello scrittore statunitense
 
LA CRITICA QUOTIDIANA – Dalle pagine de il Giornale di oggi, Luca Doninelli propone una lettura critica del nuovo romanzo di Dan Brown “Inferno”, già divenuto un fenomeno cult. Sono i dati a confermarlo: nel periodo più grigio dell’editoria italiana ed internazionale, solo nel primo giorno il bestseller ha venduto 50 mila copie. A sette giorni dall’uscita, ha registrato il record di vendite, pari a 150 mila copie, ed è stato il titolo più richiesto nello stand di Mondadori al Salone Internazionale del Libro di Torino. 
 
INFERNO, “IL FUMETTONE” – “Cinquecentoventicinque pagine di puro film, inclusi effetti speciali, controfigure, stuntman”. E’ questa la definizione che Luca Doninelli ha dato del nuovo bestseller di Dan Brown, un susseguirsi di avventure “alla Indiana Jones”, che fanno apparire il libro come una trasposizione cinematografica. Sappiamo ormai che il protagonista è il celeberrimo professor Langdon, affiancato da una giovane dottoressa dal quoziente intellettivo “mostruoso, superiore a Michelangelo, Leonardo, Mozart, pari quasi a Chuck Norris”. Le avventure sono ambientate in una Firenze dai tratti un po’ surreali e fantasy. Doninelli tiene a specificare come “Inferno” sia un libro molto utile, poiché si tratta di una grande pubblicità per la nostra Firenze. 
 
LA CULTURA ITALIANA  PROTAGONISTA – L’occhio fantasy utilizzato da Brown per osservare la cittadina toscana è il medesimo adoperato per scrutare e proporre la Divina Commedia dantesca “Dante è un videogioco in testa alle classifiche, mentre a Palazzo Pitti vi attendono Pippo, Pluto e Paperino”. Nonostante i toni utilizzati da Doninelli siano piuttosto pungenti, appare tuttavia chiaro il suo pensiero, ovvero la necessità di parlare della nostra cultura non in modo celebrativo ma attivo e moderno, poiché “se essa è grande, come io credo, resisterà alla sfida globale: straziata, fraintesa, malmenata, uscirà comunque vincitrice”. Interessante la riflessione con cui Doninelli conclude il suo articolo; il giornalista si domanda infatti perché Dan Brown parli sempre dell’Italia. Dà una risposta molto interessante, su cui riflettere: “Perché l’Italia è necessaria al mondo, ecco perché. Tutti lo sanno, meno noi italiani”. 
 
21 maggio 2013
 
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