Sei qui: Home » Libri » Roberto Sbiroli di Libriantichionline.com ”I vantaggi del digitale sono tangibili in termini di costi e spazi”

Roberto Sbiroli di Libriantichionline.com ”I vantaggi del digitale sono tangibili in termini di costi e spazi”

SPECIALE LIBRI E DIGITALE - Ampliare il bacino di persone interessate al mercato del libro antico, sfruttando i social network per la divulgazione culturale e commerciale. Spiega così Roberto Sbiroli, responsabile del portale Libriantichionline.com, la decisione di investire nel social la comunicazione del proprio portale. Abbiamo chiesto a Roberto Sbiroli, data la sua esperienza, se il digitale consente le stesse opportunità e vantaggi anche in ambito editoriale...

Il responsabile del portale interviene sul tema libri e digitale, sottolineando le opportunità legate allo sviluppo del digitale all’interno del mercato editoriale

MILANO – Ampliare il bacino di persone interessate al mercato del libro antico, sfruttando i social network per la divulgazione culturale e commerciale. Spiega così Roberto Sbiroli, responsabile del portale Libriantichionline.com, la decisione di investire nel social la comunicazione del proprio portale dedicato ai libri antichi e rari dal XV al XIX secolo. Il sito conta oltre 4000 pagine e circa 500.000 visitatori annui. Nell’ottobre del 2010, è stata creata la pagina facebook che in circa due anni ha raccolto più di 120.000 iscritti. Abbiamo chiesto a Roberto Sbiroli, data la sua esperienza, se il digitale consente le stesse opportunità e vantaggi anche in ambito editoriale.

 

Da cosa nasce l’idea di usare i social network per la comunicazione del vostro portale?
L’idea di utilizzare massivamente i social network è nata dalla constatazione che nel mercato del libro antico e raro si sta delineando un mancato ricambio generazionale di collezionisti e studiosi. Le difficoltà economiche, che affliggono i privati e le istituzioni, ci hanno convinto che l’unica strada per affrontare il futuro fosse quella di ampliare il bacino di persone potenzialmente interessate al nostro mondo. Ci siamo immediatamente accorti che moltissime persone ignoravano che esistesse un mercato del libro antico in Italia, quindi abbiamo affiancato al nostro sito Facebook, Twitter, Youtube e Pinterest, ottenendo ottimi risultati in termini di divulgazione culturale e commerciale.

 

Come vi collocate all’interno del mercato internazionale del libro antico?
Di fatto quest’esperienza è un unicum nel mercato internazionale del libro antico, in termini numerici e quindi di superamento della concezione elitaria di questa professione. Oggi la pagina Facebook ha una media di 250 fan virali spontanei al giorno. L’80% ca. degli iscritti sono italiani, di età media 35-54 anni, diplomati o laureati. Il 70% dei fan è rappresentato da donne.

 

Come vede, da qui a 5 anni, il mercato dell’editoria italiana con lo sviluppo della digitalizzazione?
Credo che ci siano ampi margini di sviluppo, per certi versi proporzionale a quello che sta caratterizzando il mercato della tecnologia che consente la lettura dei formati digitali. In questa fase l’ebook è ancora poco diffuso e per certi versi guardato con diffidenza dai lettori del libro cartaceo. Non si deve però pensare che il formato consentirà il moltiplicarsi dei lettori. Per ottenere questo risultato sarebbe infatti necessaria un’azione poderosa da compiere “a monte”.

 

Quale contributo può dare il digitale per la lettura? Sono più i vantaggi o gli svantaggi?
Non vedo svantaggi, la lettura rimane lettura e va assolutamente incentivata, soprattutto in un paese culturalmente statico come l’Italia. I vantaggi sono tangibili in termini di costi e spazi. Penso ad esempio ai viaggi, la possibilità di avere a portata di mano decine di libri amplia le prospettive del lettore itinerante.

Come reagiranno case editrici, pubblico e distributori all’introduzione sempre più frequente dei supporti ebook?
Le case editrici sono e saranno sempre di più condizionate da questo sviluppo, chi non l’ha ancora fatto, dovrà di fatto reinventarsi. E anche questo aspetto può essere positivo. Il pubblico deve prendere confidenza con la novità e col tempo farà convivere i due formati, utilizzandoli a seconda del contesto e del tipo di libro.

Come successo per la musica e per il cinema, teme che l’introduzione del digitale possa compromettere la proprietà intellettuale?
Questo è un tema spinoso, certamente lo sviluppo digitale dell’editoria limiterà la percentuale di guadagno degli autori, soprattutto quelli che oggi godono di ampie tirature. Si dovrà trovare un nuovo equilibrio, ma credo che non  si arriverà a una compromissione della proprietà intellettuale.

17 ottobre 2012

© Riproduzione Riservata