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Premio Campiello, presentato a Venezia il volume ”Cinquant’anni di narrativa italiana”

E' stato presentato ieri a Venezia a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio Regionale del Veneto, il volume: ''Premio Campiello. Cinquant'anni di narrativa italiana''. Il libro promosso dalla Fondazione Il Campiello ed edito da Antiga edizioni in tiratura limitata, a firma per la parte letteraria e antologica del critico Lorenzo Mondo e per la parte storico-iconografica e di cronaca del giornalista Antonio Di Lorenzo...

Premiati nel corso di una Cerimonia i Past President della Fondazione Il Campiello

 

MILANO – E’ stato presentato ieri a Venezia a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio Regionale del Veneto, il volume: “Premio Campiello. Cinquant’anni di narrativa italiana”. Il libro promosso dalla Fondazione Il Campiello ed edito da Antiga edizioni in tiratura limitata, a firma per la parte letteraria e antologica del critico Lorenzo Mondo e per la parte storico-iconografica e di cronaca del giornalista Antonio Di Lorenzo.

 

CONNESSIONE TRA IMPRESA E CULTURA – Nel corso della presentazione, il Presidente della Fondazione Il Campiello Andrea Tomat ha spiegato come questo riconoscimento letterario sia uno dei pochi casi di successo di connessione concreta tra mondo dell’impresa e della cultura. “In cinquant’anni il Campiello ha colto pienamente le aspettative, collocandosi ai vertici delle competizioni letterarie ed affermandosi come un punto di riferimento nei progetti impresa-cultura. Per questo abbiamo sentito il desiderio di realizzare un volume che non fosse solo celebrativo ma che raccontasse i suoi tanti protagonisti ripercorrendo i fatti e i momenti salienti che hanno caratterizzato la storia più recente del nostro Paese, contestualizzando così l’atmosfera in cui gli autori hanno scritto i loro romanzi.

 

I CAMBIAMENTI DELLA SOCIETA’ – All’interno del libro, sono descritti cinquant’anni di letteratura che hanno accompagnato le profonde trasformazioni della società italiana: con momenti di crescita e sviluppo e fasi di crisi, radicali trasformazioni e l’affermarsi di nuovi costumi. “Nelle pagine del libro – prosegue Tomat – emerge con forza come Il Campiello abbia saputo cogliere questi cambiamenti e negli anni abbia realizzato una propria evoluzione fondata tuttavia sulla serietà, sull’autonomia, sulla qualità, sullo stile, e soprattutto sulla trasparenza e sulla capacità anticipare spesso i gusti dei lettori”.

 

PUNTO DI RIFERIMENTO LETTERARIO – Piero Luxardo, Presidente del Comitato di Gestione del Premio Campiello, nel suo intervento ha sottolineato come, grazie a questo libro, si sia ancora più consapevoli del fatto che Premio è diventato un importante punto di riferimento nel panorama dei premi letterari italiani. “Cinquant’ anni sono un traguardo significativo e consentono di rivivere in modo non provvisorio la storia del Premio. Il volume è un documento tangibile che ci consegna un quadro assai variegato, un mosaico di contributi, storie, immagini e testimonianze che mette bene in luce come il Campiello abbia segnato la storia letteraria del Novecento italiano. Se la funzione di un premio dedicato alla narrativa contemporanea è, per definizione, quella di far emergere i valori delle opere più significative del panorama editoriale e di svolgere di conseguenza anche una funzione di garanzia e di qualità per il pubblico dei lettori, ebbene il Campiello ha saputo assolvere a questo compito. Basta solo sfogliare l’elenco dei vincitori e degli autori che hanno partecipato per capirne il valore”.

VIAGGIO NELLA STORIA – Il curatore della parte storico-iconografica del volume Antonio Di Lorenzo nel corso della presentazione ha affermato che ripercorrere la vita del Premio Campiello è stato un po’ come andare a passeggio nella Storia, incontrando personaggi e rivivendo situazioni incredibili. “Incontri Mario Rigoni Stern che per andare a ritirare il Premio non vuole togliersi il cappello da alpino. Ascolti Primo Levi che, alla prima edizione del Premio afferma scherzosamente: "Mi chiamo Primo, devo vincere per forza". Scherzava, ma quel premio gli cambiò davvero la vita. Rivivi il trabocchetto giocato da Valeri Manera all’isola di San Giorgio per assicurarsi il pubblico nel 1963: "Non ci sono più vaporetti, non potete muovervi da qui". I particolari di vita, i personaggi e gli aneddoti sono moltissimi. Lo sforzo è stato duplice: raccontare il Premio letterario e inserirlo nel quadro dell’Italia e del mondo. Molti avvenimenti, dai rivolgimenti del ’68 all’attentato alle Torri Gemelle, dagli anni di piombo alla caduta del muro di Berlino si specchiano nelle giornate del Campiello e nelle opere del periodo. Contestualizzare per capire, quindi, per sottolineare i molti significati, sociali e non solo letterari. A questo obiettivo hanno contribuito molto anche le fotografie scelte, che alla fine – nel libro – sono diventate oltre mezzo migliaio”.

OMAGGIO AI PRESIDENTI – La presentazione è stata anche l’occasione per celebrare i Presidenti che sono stati alla guida del Campiello. Il Presidente Tomat ha omaggiato con la riproduzione in vetro della “vera da pozzo” simbolo del Premio i Presidenti: Pilade Riello, Giancarlo Ferretto, Mario Carraro e Andrea Riello. "Il merito del successo di questo riconoscimento va sicuramente alla determinazione degli imprenditori veneti – sottolinea il Presidente Tomat –  che hanno continuato ad impegnarsi sul progetto Campiello con la convinzione che la cooperazione tra forze economiche e culturali costituisca una via fondamentale per generare crescita e assicurare sviluppo alle imprese e alla società. Per questo oggi abbiamo voluto premiare e ringraziare coloro che ci hanno lasciato questa importante eredità, per condividere con loro l’orgoglio, il successo e l’importante traguardo raggiunto dal Campiello".

 

9 novembre 2012

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