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Padiglioni e giardini della Biennale di Venezia, l’ultimo libro di Gabriele Basilico

I Giardini e i Padiglioni, con la forza dei loro volumi armonici e la meraviglia della loro fragilità, invitano a non affrancarsi dal passato, a proteggerne la bellezza formale e simbolica, a riconciliarsi con le necessità più profonde anche quando questo gesto assume i toni della fatica...

Il libro contiene le affascinanti fotografie che raccontano per la prima volta, in maniera completa, i Padiglioni e i Giardini della Biennale di Venezia, progettati dai più importanti architetti del XX secolo

MILANO – I Giardini e i Padiglioni, con la forza dei loro volumi armonici e la meraviglia della loro fragilità, invitano a non affrancarsi dal passato, a proteggerne la bellezza formale e simbolica, a riconciliarsi con le necessità più profonde anche quando questo gesto assume i toni della fatica. Nel libro “Padiglioni e giardini della Biennale di Venezia”, l’ultimo di Gabriele Basilico, che ci ha lavorato seguendone personalmente la realizzazione prima della sua recente scomparsa, sono raccolte le sue affascinanti fotografie che raccontano per la prima volta, in maniera completa, i Padiglioni e i Giardini della Biennale di Venezia, progettati dai più importanti architetti del XX secolo.


ARCHITETTI E STORICI
– Oltre alle immagini di Basilico, il volume presenta il contributo critico di architetti e storici dell’arte relativamente ai padiglioni presenti all’interno dei Giardini della Biennale d’Arte e della Biennale di Architettura di Venezia. Nel libro, infatti, i testi che accompagnano le immagini di Basilico descrivono le architetture dei trentuno padiglioni fotografati e guidano il lettore in un percorso incredibilmente ricco, in cui si ha la possibilità di fruire di una chiave di lettura esemplare con considerazioni di carattere storico-artistico, descrizioni tecniche e riflessioni sulle modalità con cui i padiglioni sono stati pensati e realizzati.

LA CURATRICE – Adele Re Rebaudengo, curatrice del volume, racconta così l’inizio del progetto. “Quando noi tre, Gabriele Basilico, la sua macchina fotografica e io, ci siamo inoltrati per la prima volta in questo luogo inattuale e in questi spazi sospesi, siamo stati pervasi da una sensazione di benessere. La successione dei vuoti e dei pieni, l’imponenza dei Padiglioni tra il verde, i vialetti leggermente in salita a ritardare la bramosia della curiosità d’essere esaudita, ci permettevano di inoltrarci in pensieri più alti che invitavano a guardare all’uomo come a un essere, in grado certo di realizzare opere grandiose, ma ora spesso smarrito, separato da quell’armonia capace di portarlo lontano”. Il libro contiene i  testi di Adele Re Rebaudengo, Giuseppe Rallo, Francesco Trovò, Tiziana Favaro, Marco Mulazzani e Cristiana Volpi.

30 maggio 2013

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