Ottobre è uno dei mesi più ricchi di novità editoriali. Alcuni dei titoli in arrivo nel corso delle prossime settimane sono davvero insoliti e originali. In questo articolo ne scopriamo cinque da non perdere.
5 libri originali in arrivo a ottobre 2024
“Racconto della lotta” di Luc Lang
Iniziamo da un libro che arriverà sugli scaffali italiani a metà ottobre grazie a Edizioni Clichy. Ibrido fra memoir, romanzo e saggio, “Racconto della lotta” piacerà particolarmente a chi apprezza la narrativa francofona contemporanea.
Un romanzo/saggio che pesca nel repertorio del «memoir» e si propone anche come una sorta di trattato filosofico ed estetico sulle arti marziali. Ma anche un libro pieno d’amore e di dolore in cui un uomo arrivato alla soglia dei settant’anni tenta di riconciliarsi con un’infanzia complicata, a cui è sopravvissuto anche proprio grazie al judo e al karate, che tuttora fungono da riferimento ideale e «spirituale» nel suo lavoro di filosofo e da guida per la sua vita.
La cronaca autobiografica, mai come in questo romanzo così sincera per l’autore di «La tentazione», narra di un bambino lacerato tra l’amore per la madre e quello per un padre «acquisito» che lui vorrebbe far diventare il padre che non ha avuto.
Un uomo dolce, attento, forte e sicuro, che addestra il piccolo Luc alle arti marziali di cui è appassionato maestro, introducendolo in un mondo di equilibrio, di saggezza, di elasticità e di potenza, ma anche di attenzione per l’altro, per il corpo, per il cadere e il risollevarsi.
“Morgana. Il corpo della madre” di Michela Murgia e Chiara Tagliaferri
Giunge al capitolo finale il progetto “Morgana”, portato avanti da Michela Murgia e da Chiara Tagliaferri dal 2019 in maniera originalissima, proprio a partire da quel famoso podcast che ha poi dato alle due donne l’idea per dei libri che vogliono essere, prima ancora di un’opera letteraria, un’opera politica.
Dal primo volume della serie, quelle “ragazze fuori dagli schemi”, la cui ultima preoccupazione è compiacere gli altri, si sono esponenzialmente moltiplicate, non solo nei luminosi racconti delle autrici, ma anche nel vasto pubblico di ascoltatori e lettori, dando luogo a una meravigliosa esperienza collettiva, un intrepido esercito di Morgane, fatto di donne – ma anche di uomini, persone in transizione e queer –, che in quelle storie di libertà e coraggio si sono viste e riconosciute.
Il corpo come elemento plasmabile dell’identità e la maternità nelle sue più intricate declinazioni sono i soggetti politici che le due scrittrici hanno scelto di mettere al centro di questo capitolo finale.
“Electra” di Violetta Bellocchio
Arriverà a fine ottobre sugli scaffali delle librerie italiane un’opera insolita che sancisce il ritorno di Violetta Bellocchio alla scrittura: l’autrice ha scelto di raccontare la psicologia di una donna che ha deciso di “sparire, cancellando ogni traccia del suo passaggio sulla Terra dopo che un uomo ha abusato di lei nel tragitto verso casa”.
“Quattordici giorni” a cura di Margaret Atwood e Douglas Preston
Questa è una delle uscite più originali di ottobre, senza ombra di dubbio. Il libro curato da Atwood e Preston è un romanzo collaborativo che celebra la forza delle storie e del racconto. Da leggere assolutamente.
New York, 2020: appena stabilita nel palazzo come portinaia, Yessie, una giovane donna figlia di emigrati rumeni, trova nel suo appartamento la Bibbia del Fernsby, una specie di diario del precedente custode dove sono annotati i nomi di tutti gli inquilini, informazioni sulla loro vita e sul loro carattere.
Alla fine, alcune pagine bianche sono a disposizione «per il prossimo amministratore». I condomini si riuniscono tutte le sere, verso il crepuscolo, sul terrazzo, per scambiarsi due parole prima di andare a dormire. Ben presto, queste serate si trasformano in vere e proprie sessioni di racconti: ognuno, a turno, prende la parola e narra una storia, reale o di invenzione.
“Un’educazione sentimentale” di André Aciman
Infine, l’atteso ritorno di André Aciman con un eccentrico romanzo di formazione che racchiude tratti autobiografici e racconta parte del vissuto dell’autore.
Spinta dall’ostilità crescente del presidente Nasser verso gli ebrei, sul finire degli anni Sessanta la famiglia di André Aciman è costretta a lasciare Alessandria d’Egitto, abbandonando privilegi e ricchezza.
Al molo di Napoli ad attendere André, sbarcato con un fratello più piccolo da tenere in riga e la madre sorda per cui deve tradurre ogni parola, è l’iracondo e avarissimo zio Claude, che vive a Roma già da anni e che affitta loro un improbabile appartamento in un quartiere popolare. Inizia così il racconto intimo e a tratti ironico con cui l’autore apre una finestra sulla sua eccentrica famiglia e sul periodo romano della sua vita.