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Man Booker international prize 2017, tra i finalisti David Grossman e Amos Oz

I libri selezionati provengono da 13 diversi paesi e sono scritti in 11 diverse lingue. Due provengono da Israele e da altri paesi del mondo

MILANO – Una satira cinese del comunismo, una rielaborazione del mito di Robin Hood ambientata nella Repubblica del Congo e un romanzo di formazione ambientato in una Gerusalemme ancora frammentata sono alcune delle storie raccontate nei tredici libri finalisti del Man Booker International Prize, secondo quanto riporta il “Guardian“.

13 PAESE E 11 LINGUE – I libri selezionati provengono da 13 diversi paesi e sono scritti in 11 diverse lingue. Due provengono da Israele, gli altri dall’Islanda, dall’Europa, dalla Cina, dall’Albania, dall’Argentina. Il premio, che mira a celebrare il miglior romanzo internazionale tradotto in lingua inglese, consiste in 50.000 sterline, che vanno poi suddivise tra eventuali autori e traduttori. Tra questi romanzi verranno selezionati i sei che il 20 aprile passeranno alla seconda fase del premio, e uno di questi sei verrà poi eletto vincitore in una cerimonia a Londra il 14 giugno. Ecco i 13 romanzi finalisti al Man Booker International Prize.

Bussola” di Mathias Énard (France)

Guerra e trementina” di Stefan Hertmans (Belgium)

I pesci non hanno gambe” di Jón Kalman Stefánsson (Iceland)

Giuda” di Amos Oz (Israel)

Swallowing Mercury” di Wioletta Greg (Poland)

A Horse Walks Into a Bar” di David Grossman (Israel)

The Unseen” di Roy Jacobsen (Norway)

The Traitor’s Niche” di Ismail Kadare (Albania)

The Explosion Chronicles” di Yan Lianke (China)

Black Moses” di Alain Mabanckou (France)

Bricks and Mortar” di Clemens Meyer (Germany)

Mirror, Shoulder, Signal” di Dorthe Nors (Denmark)

Fever Dream” di Samanta Schweblin (Argentina)

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