C’è un luogo, invisibile ai più, dove si consuma il dolore di chi vive ai margini, lontano dalle luci della ribalta e dalle attenzioni del mondo. Eleonora Daniele, con il suo libro Ma siamo tutti matti? , (Rizzoli) e prefato da Simone Cristicchi, ci invita a volgere lo sguardo proprio lì, in quella zona d’ombra dove troppo spesso preferiamo non guardare.
Il tema della salute mentale – complesso, scomodo, volutamente ignorato – diventa nelle mani dell’autrice un’occasione per riflettere su ciò che siamo come società e sul nostro rapporto con la fragilità. Daniele ci guida attraverso un viaggio fatto di storie vere e strazianti, che ci mettono di fronte all’indifferenza di un sistema e di una collettività che hanno preferito girarsi dall’altra parte, lasciando famiglie e malati soli ad affrontare battaglie impossibili.
Attraverso dieci storie emblematiche, Daniele ci guida in un viaggio tra il dolore dei malati, l’impotenza delle loro famiglie e l’immobilismo di un sistema sanitario che troppo spesso preferisce voltarsi dall’altra parte. Questo libro non è solo una denuncia: è anche un inno alla necessità di guardare con occhi nuovi una realtà che ci riguarda tutti, più di quanto siamo disposti ad ammettere.
L’autrice non si limita a raccontare, ma prende per mano il lettore e lo porta là dove pochi vogliono andare: tra i silenzi di case dove l’isolamento si somma alla disperazione, tra i corridoi di ospedali che non possono accogliere, tra le vite spezzate di chi avrebbe avuto bisogno di aiuto e invece ha trovato solo porte chiuse. Con una sensibilità che traspare in ogni pagina, Daniele ci invita a smettere di ignorare il problema e a riconoscere che la malattia mentale è una realtà che riguarda tutti, non solo chi ne è colpito direttamente. Guardare queste storie significa guardare noi stessi e il modo in cui, come comunità, scegliamo di affrontare – o di evitare – la sofferenza altrui.
In un’epoca che celebra la produttività, l’efficienza e la perfezione, chi è fragile viene relegato ai margini, dimenticato, escluso. Ma proprio in quel margine si cela una verità che troppo spesso ignoriamo: siamo tutti vulnerabili, tutti esposti, tutti accomunati da una fragilità intrinseca che ci rende umani.
Ma siamo tutti matti? è dunque più di una denuncia: è un inno alla necessità di guardare dove altri distolgono lo sguardo, di tendere la mano a chi è in difficoltà, di costruire una società che non lasci indietro nessuno.
In un momento storico in cui lo stress, l’ansia e il disagio psichico stanno diventando emergenze globali, Eleonora Daniele ci ricorda che il vero cambiamento comincia da una presa di coscienza collettiva: non possiamo più ignorare chi soffre in silenzio. Questo libro non è solo una testimonianza di dolore, ma anche un invito a essere migliori, a rompere il muro dell’indifferenza e a riconoscere che la salute mentale non è un problema secondario, ma una priorità che riguarda il nostro presente e il nostro futuro.
Sinossi del libro
“Alla domanda se siamo tutti matti, per ora rispondo di sì. Perché? Perché in tanti anni nessuna strada efficace è stata costruita per ristrutturare il vecchio concetto manicomiale, perché i soldi sono volati su altri versanti della sanità, perché oggi la malattia mentale viene sottovalutata e considerata di serie B, perché i malati mentali e i disabili mentali gravi sono lasciati soli, spesso in mano alle famiglie che non hanno strumenti di nessun genere per affrontare disagi impossibili come quelli che racconterò in questo viaggio tra le pagine che descrivono storie e denunciano lo stato fallimentare delle cose.”
Eleonora Daniele racconta la società italiana da più di vent’anni ed è testimone della sempre più grave situazione che ruota attorno al mondo della salute mentale: il dolore delle famiglie e dei malati, l’impotenza dei professionisti del settore e il silenzio di un sistema che resta a guardare senza agire.
Succede così che invece che parlare di cura e assistenza, si parla di cronaca e indifferenza; invece che parlare di proposte e di soluzioni, si parla di vite spezzate e solitudini. Nasce da qui l’idea di provare con questo libro a dare voce e visibilità a una realtà troppo spesso ignorata e in dieci emblematiche storie descrivere la sconcertante situazione in cui versa il nostro Paese, quando si parla di salute mentale e prevenzione.
Ne emerge un quadro desolato e preoccupante: troppo spesso le famiglie sono lasciate da sole anche quando diagnosi, denunce e perizie certificano contesti pericolosi e complessi che finiscono con il far parlare di sé quando ormai è troppo tardi e una storia di malattia mentale è diventata la storia di un delitto.
Un viaggio nel cuore dell’autrice
Il cuore pulsante di questo libro è la sensibilità dell’autrice, che con delicatezza e passione dà voce a chi è rimasto troppo a lungo in silenzio. Eleonora Daniele non si limita a raccontare: ascolta, comprende e restituisce con grande empatia le storie di vite segnate dalla malattia mentale e dall’indifferenza sociale. La sua narrazione è autentica e toccante, un invito a mettersi nei panni di chi vive quotidianamente una realtà fatta di sofferenza, isolamento e stigma. Attraverso queste pagine, Daniele dimostra non solo una straordinaria capacità giornalistica, ma anche una rara profondità umana.
Un tema attuale e urgente
Ma siamo tutti matti? non è solo un libro di storie: è un ritratto fedele della nostra società. La questione della salute mentale, oggi più che mai, è di drammatica attualità. Viviamo in un’epoca in cui stress, ansia e depressione sono diventati compagni di vita per moltissime persone, ma, nonostante ciò, la malattia mentale continua a essere percepita come un tabù, relegata ai margini del discorso pubblico. Le famiglie si trovano spesso sole, abbandonate a sé stesse, senza risorse né strumenti per affrontare situazioni difficilissime. E mentre si parla sempre più di benessere, si dimentica che il benessere non può prescindere dalla salute mentale.
Una denuncia necessaria
Il libro mette in luce un sistema sanitario che, come sottolinea l’autrice, è rimasto a guardare. Dopo la legge Basaglia e la chiusura dei manicomi, poco o nulla è stato fatto per costruire una rete di supporto efficace e dignitosa. Eleonora Daniele denuncia con forza l’assenza di politiche strutturali, la mancanza di fondi dedicati e il disinteresse della società nei confronti dei più fragili. Le storie raccolte sono il riflesso di un fallimento collettivo, in cui spesso l’intervento arriva solo dopo che una tragedia si è consumata.
Un libro per capire e agire
Perché leggere Ma siamo tutti matti?? Perché è un libro che apre gli occhi, sfidando il lettore a guardare oltre l’indifferenza. È una lettura che ci ricorda l’importanza di non voltarsi dall’altra parte, di ascoltare il dolore altrui e di impegnarsi, nel nostro piccolo, per cambiare le cose. Daniele ci mostra che la malattia mentale non è “qualcosa che riguarda gli altri”, ma un tema che ci tocca tutti, come comunità e come individui.
La prefazione di Simone Cristicchi, artista da sempre sensibile ai temi sociali, aggiunge un ulteriore valore all’opera. Cristicchi, con il suo stile poetico e profondo, ci invita a riflettere sulla nostra fragilità e sull’importanza di costruire una società più empatica e inclusiva.
Un invito alla responsabilità collettiva
Leggere Ma siamo tutti matti? significa accettare la sfida di non restare indifferenti. Le storie raccolte da Eleonora Daniele non sono solo racconti di dolore: sono un monito per tutti noi. La salute mentale non può essere considerata un problema di serie B, né affidata esclusivamente al sacrificio delle famiglie. È una responsabilità collettiva, che richiede attenzione, risorse e interventi concreti.
Questo libro è un appello accorato a ripensare il nostro approccio alla fragilità, a ridare dignità a chi soffre e a costruire una società capace di prendersi cura di tutti i suoi membri. Come suggerisce il titolo, forse siamo davvero tutti matti, ma proprio per questo abbiamo il dovere di non ignorare il grido di aiuto di chi non può farcela da solo.
L’autrice
Eleonora Daniele è una giornalista, conduttrice televisiva e autrice italiana che da oltre vent’anni racconta con passione e professionalità la realtà del nostro Paese. Volto noto della televisione, è particolarmente apprezzata per la conduzione del programma di approfondimento Storie Italiane su Rai 1, in cui affronta tematiche di grande rilevanza sociale, spesso legate alla cronaca, ai diritti delle persone e alla denuncia delle ingiustizie.
Con una carriera solida nel giornalismo e una spiccata sensibilità verso le questioni più delicate e dimenticate, Eleonora Daniele si è distinta per il suo impegno nel dare voce ai più fragili e nel portare alla luce storie che altrimenti rimarrebbero ignorate. Il suo lavoro, caratterizzato da empatia e profondità, l’ha resa un punto di riferimento nel panorama televisivo italiano, riconosciuta per la capacità di coniugare l’informazione con l’umanità.
Oltre alla sua attività televisiva, Daniele è autrice di libri in cui affronta tematiche sociali con lo stesso approccio rigoroso e appassionato, come testimonia il suo ultimo lavoro, Ma siamo tutti matti?.