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La moda degli aforismi: la chiave della curiosità – Parte II

Per proseguire il discorso iniziato nel precedente post, ora vorrei fare una prova citando Oscar Wilde, che amo da sempre e le cui frasi sono tra le più gettonate nel mondo di Facebook...

Per proseguire il discorso iniziato nel precedente post, ora vorrei fare una prova citando Oscar Wilde, che amo da sempre e le cui frasi sono tra le più gettonate nel mondo di Facebook. Mi preme però precisare un aspetto fondamentale e cioè che Wilde, pur essendo considerato dai più, uno dei maggiori aforisti di tutti i tempi, in realtà non ha mai provveduto personalmente a raccogliere su carta le sue frasi.

 

Infatti, le raccolte che molti di voi conoscono e / o detengono, sono il frutto di lavori di collage, successivi alla sua morte. La precisazione mi appare essenziale, per poter poter porre in rilievo il fatto che ciascuna delle sue frasi non ha vita autonoma, facendo bensì parte, essendo estrapolate dunque, da ciascuna delle sue varie opere. Non ultime, udite udite anche le sue fiabe. A questo proposito mi piace mettere in luce anche un pregiudizio abbastanza frequente e cioè che siccome Wilde è morto omosessuale, non poche persone presumono che abbia sempre condotto una vita da omosessuale.

 

Invece, tra le sue molteplici esperienze di vita, vi è stato anche un matrimonio ed è divenuto anche padre. Quindi Wilde è morto omosessuale , ma anche papà. Per i figli infatti, scrisse le sue bellissime fiabe, tutte a sfondo educativo. Che suggerisco di leggere ( raccolte tra gli altri ne " Il principe felice e altre storie " ). Sto divagando e chiedo venia. Ritornando ai suoi aforismi: essi quasi mai passano inosservati su Facebook, perchè sono lapidari, spesso ironici e addirittura esilaranti e anche ( e non di meno ), molto profondi. Si tratta molto spesso, di frasi che lui stesso fa pronunciare ai suoi vari personaggi. Tra questi il più celebre è il Lord Henry ne " Il ritratto di Dorian Gray " e dal suo monologo si sono estratti decine di aforismi, tra i più noti. Di seguito il video tratto dalla prima trasposizione cinematografica.

 

 

 

Ma la domanda è questa: quanti non conoscono le sue opere ? Oppure quanti hanno letto solo " Il ritratto di Dorian Gray " ? Vi propongo questa frase di Wilde: " Solo ciò che esce da noi stessi può avere un benché minimo valore ". Questo è un tipo di aforisma che, garantisco, piace anche agli utenti più superficiali. Tuttavia è molto probabile che alcuni di loro non si siano mai presi la briga di sapere quanto meno cos’è il " De profundis ", l’opera in forma epistolare, da cui questa frase è tratta. Allora mi viene naturale mostrarvi qua di seguito, il passo da cui è stata rinvenuta. Un sorta di ideale e bonaria sfida tra me e chi di voi conosce Wilde solo in superficie. Magari vi piacerà anche e chissà, forse vi verrà la voglia di continuare ad approfondire la storia di questo scrittore ( drammaturgo e poeta ) e poi forse vi piacerà di incontrare un pò più da vicino anche altri autori. Per dirla tutta, è mia ambizione provare a stimolare la curiosità, non solo con questo articolo, ma con tutti quelli già pubblicati e che verranno. In ogni caso, credo, che pure se non vi doveste appassionare a Wilde, quanto meno ne saprete di più, avrete avuto modo di avere qualcosa in più rispetto ad un aforisma. Un’ altra piccola goccia in più di Sapere…un’ altra goccia di quel mare infinito che è la Conoscenza.

Dal " De Profundis " di Oscar Wilde ( Lunga lettera che Wilde scrisse, dopo essere stato processato per omosessualità, al suo compagno, Alfred Douglas, proprio durante il periodo della carcerazione. Per tutto il resto c’è Wiki).

" (..) Ma mentre vi sono state ore in cui mi sono rallegrato all’idea che le mie sofferenze dovessero essere infinite, non avrei potuto sopportare che esse fossero prive di significato. Ora trovo nascosto in fondo alla mia natura qualche cosa che mi dice che nel mondo intero niente è privo di significato, e tanto meno la sofferenza. Quel qualche cosa nascosto in fondo alla mia natura, come un tesoro in un campo, è l’umiltà. È l’ultima cosa che mi sia rimasta, e la migliore di tutte; la scoperta finale a cui sono giunto; il punto di partenza per una evoluzione nuova. Mi è giunta dal fondo di me stesso, perciò so che è giunta al momento giusto. Non avrebbe potuto giungere prima, né più tardi. Se qualcuno me ne avesse parlato, l’avrei respinta; se mi fosse stata offerta, l’avrei rifiutata. Ma poiché l’ho trovata voglio tenerla, non posso fare altrimenti. È l’unica cosa che abbia in sé gli elementi della vita, di una nuova vita, di una Vita Nuova per me. Di tutte le cose è la più misteriosa. Non possiamo darla via, e gli altri non possono darla a noi. Non possiamo acquistarla, fuorché cedendo in cambio tutto ciò che abbiamo. Soltanto quando abbiamo perduto tutto, ci accorgiamo dì possederla.

Ora che mi accorgo che essa è in me vedo con assoluta chiarezza ciò che debbo fare, ciò che in realtà sono costretto a fare. Non occorre dirti che con questa espressione non alludo ad alcuna sanzione o comando esteriore. Non ne accetto alcuno. Sono molto più individualista di quanto sia stato mai. Mi sembra che SOLO CIO’ CHE ESCE DA NOI STESSI POSSA AVERE UN BENCHE’ MINIMO VALORE ( N.B. questo è l’ aforisma che ho in precedenza indicato e si noti il significato ben più profOndo del mero suono, indubbiamente affascinante, delle parole ). La mia natura sta cercando una nuova forma di realizzazione di sé. Questa è la sola cosa che mi concerne. E prima di tutto devo liberarmi da ogni possibile sentimento di amarezza contro di te." ( segue ).

Concludo ricordando che su Google si possono trovare tutte le informazioni su qualunque autore, compreso Wilde. Da ciò se ne evince semplicemente una cosa: chi non approfondisce, pur avendo tutti i mezzi a disposizione ( offerti gratuitamente dal Web ) fa una scelta: quella di restare in superficie e di dar da bere alla mediocrità e alle mode del momento. Evidenzio quest’ultimo aspetto, perchè è da ciò che sono nate le mie varie riflessioni sin qui esposte, senza naturalmente avere la benchè minima pretesa di volerle spacciare per verità assolute o inglobanti la maggior parte degli utenti. Ma questo è, il grande inghippo…rimanere travolti e risultare infine succubi delle mode, da ciò che viene proponinato nel Web anzitutto, ma certamente non solo. E questo, ne sono sicura, non è mai un bene. Wilde stesso disse: " Il vizio supremo è la superficialità. Tutto ciò che si vive fino in fondo è giusto. "

28 maggio 2013

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