Sei qui: Home » Libri » Joël Dicker: 5 scrittori da scoprire se hai amato i suoi gialli

Joël Dicker: 5 scrittori da scoprire se hai amato i suoi gialli

Scopri 5 scrittori gialli emergenti e non, ispirati da Jöel Dicker, che stanno lasciando il segno nel panorama letterario contemporaneo.

Joël Dicker ha rivoluzionato il modo di intendere il thriller contemporaneo. I suoi romanzi non si limitano a raccontare un mistero: sono labirinti emotivi, esplorazioni nei meccanismi della memoria, nei segreti di famiglia, nei silenzi di un passato che ritorna. Eppure, dopo aver letto La verità sul caso Harry Quebert o Il caso Alaska Sanders, molti lettori si trovano a vagare in cerca di un’esperienza simile.

Fortunatamente, il panorama letterario internazionale, e italiano, è ricco di nuove voci che si muovono sulle orme del maestro svizzero, con romanzi che coniugano tensione narrativa, intrecci complessi e personaggi vivi, contraddittori, memorabili.

Se c’è qualcosa che accomuna questi cinque autori, pur così diversi tra loro,  è la capacità di costruire romanzi che tengano insieme trama e profondità. Come Joël Dicker, sanno che una storia non è solo una sequenza di colpi di scena: è un viaggio nella mente dei personaggi, nei loro silenzi, nei loro traumi.

Questi scrittori riescono a far convivere struttura e stile, ritmo e riflessione. Alcuni lo fanno con l’ironia, altri con la malinconia, altri ancora con una tensione psicologica costante. Ma tutti dimostrano che il thriller può essere un genere ricco, ambizioso, letterario.

Dunque, se hai finito l’ultimo libro di Joël Dicker e senti già la nostalgia di quella sensazione, quella voglia di girare pagina senza sosta, non ti resta che dare una possibilità a questi nomi. Potrebbero sorprenderti. E magari diventare i tuoi nuovi autori del cuore.

5 scrittori che non ti aspetti come Joël Dicker

Alex Michaelides – La paziente silenziosa

È vero, Michaelides non è più una scommessa: La paziente silenziosa ha venduto milioni di copie. Ma è ancora giovane nel panorama internazionale e rappresenta perfettamente quel mix di indagine psicologica, colpo di scena finale e narrazione stratificata che i fan di Joël Dicker adorano.

Alicia Berenson, pittrice affermata, uccide il marito con cinque colpi di pistola. Da allora non parla più. La sua storia viene ricostruita dal terapeuta che cerca di farla parlare, ma il lettore capisce fin da subito che nulla è ciò che sembra. Michaelides, con una scrittura fluida e una struttura a scatole cinesi, costruisce un thriller dal respiro ampio, capace di sorprendere fino all’ultima pagina. Un colpo di genio narrativo che non può mancare sugli scaffali di chi ama il mistero con sottotesto.

Victoria Mas – Il ballo delle pazze

Anche se si tratta di un romanzo storico, Il ballo delle pazze si muove lungo coordinate molto care a Joël Dicker: la scoperta del non detto, la ribellione alla verità ufficiale, lo svelamento lento e doloroso di un passato rimosso.

Parigi, fine Ottocento. All’ospedale della Salpêtrière, donne considerate “isteriche” vengono confinate, osservate, catalogate. Una di loro è Eugénie, giovane di buona famiglia che afferma di poter parlare con i morti. Il romanzo alterna punti di vista, scava nei segreti familiari e nella violenza del patriarcato con la forza del giallo d’atmosfera. Victoria Mas dimostra che anche la denuncia sociale può avvalersi dei meccanismi narrativi del thriller. Una scrittura evocativa e coinvolgente, che tiene insieme tensione e delicatezza.

Janice Hallett – Il misterioso caso degli angeli di Alperton

Se ami i romanzi che si costruiscono pezzo dopo pezzo come un puzzle narrativo, Il misterioso caso degli angeli di Alperton è un titolo imperdibile. Janice Hallett ha creato una storia misteriosa e ingegnosa che ricorda il gusto di Joël Dicker per i romanzi-labirinto, dove niente è come sembra e i personaggi nascondono sempre una seconda faccia.

La protagonista è una giornalista determinata a scrivere un libro su un caso di cronaca nera che ha scioccato il Paese: una coppia adolescente coinvolta in un omicidio e un neonato scomparso. Ma ciò che inizia come un lavoro d’inchiesta si trasforma ben presto in un’indagine pericolosa, in cui verità e finzione si confondono. Hallett gioca con i generi, epistolare, true crime, romanzo d’indagine, e costruisce un thriller brillante, intelligente e originale. Il suo stile, che intreccia email, messaggi e trascrizioni, rende la lettura dinamica e immersiva, con colpi di scena degni del miglior Joël  Dicker.

Benjamin Stevenson – Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno 

Con un titolo così, è difficile non restare incuriositi. Ma quello che fa davvero di questo romanzo un piccolo capolavoro del thriller contemporaneo è la voce del narratore, ironica, sfrontata, brillante. Benjamin Stevenson, giovane autore australiano, costruisce una storia piena di trappole e svolte, dichiarando fin dall’inizio le regole del gioco: “Io vi dirò tutto, ma dovete stare attenti”.

La famiglia protagonista si riunisce in un resort innevato per un funerale, ma ben presto si ritrova coinvolta in un nuovo omicidio. Il narratore, Ernest, è uno scrittore di gialli con una reputazione macchiata, e cercherà di guidare (e ingannare) il lettore. È impossibile non pensare alla struttura metanarrativa di La verità sul caso Harry Quebert. Stevenson sa costruire tensione e divertimento, senza mai perdere il filo. Un autore da tenere d’occhio.

Ilaria Tuti- Fiore di roccia 

Anche se già nota nel panorama editoriale italiano, Ilaria Tuti continua a rappresentare una delle penne più fresche e sorprendenti per chi ama i romanzi ricchi di mistero, profondità psicologica e ambientazioni evocative. Con Luce della notte, la sua detective Teresa Battaglia torna a indagare in un giallo dai toni intimi e cupi, che intreccia dolore, memoria e segreti di famiglia. Tuti unisce la tensione narrativa con una scrittura elegante, emotiva e visivamente potente.

I lettori di Joël Dicker apprezzeranno in Tuti la capacità di scavare nei traumi personali dei personaggi, mantenendo sempre viva la tensione investigativa. Le sue storie vanno oltre la semplice indagine: diventano meditazioni sulla natura umana, sul ricordo e sull’identità.

© Riproduzione Riservata