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Iva ebook, Marco Polillo e l’Associazione Italiana Editori contro la Corte di Giustizia UE

La risposta degli editori italiani e delle altre associazioni europee e internazionali alla sentenza della Corte di Giustizia UE che condanna la Francia e il Lussemburgo per aver equiparato l’iva tra libri ed ebook è una lettera aperta al presidente della Commissione...

Una lettera sottoscritta dal presidente di AIE e da altre associazioni europee e internazionali è stata destinata alla Corte di Giustizia UE a seguito della sua condanna a Francia e Lussemburgo per aver equiparato l’Iva tra ebook e libri digitali

 

MILANO – La risposta degli editori italiani e delle altre associazioni europee e internazionali alla sentenza della Corte di Giustizia UE che condanna la Francia e il Lussemburgo per aver equiparato l’iva tra libri ed ebook è una lettera aperta al presidente della Commissione Junker, al presidente del Parlamento europeo Schultz e al presidente del Consiglio europeo Tusk affinché si intervenga sulla direttiva comunitaria per eliminare la stortura che penalizza lo sviluppo del libro e della lettura nell’intero continente. Un testo proposto dalla Federazione degli Editori Europei (FEP), dalla Federazione delle associazioni europee degli scrittori (EWC) e dalla Federazione europea e internazionale dei librai (EIBF), sottoscritto dal presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Marco Polillo.

 

OSTACOLO ALLO SVILUPPO DELL’EDITORIA – “Noi, rappresentanti del mondo del libro, siamo fermamente convinti – recita il testo della lettera – che il valore di un libro non dipenda dal suo formato o dal modo in cui i lettori vi accedano. Per questo sollecitiamo la UE ad agire rapidamente per modificare la legislazione in materia, per consentirne l’adeguamento al progresso tecnologico e per rimuovere un serio ostacolo allo sviluppo del mercato e-book. Un’iniziativa della Commissione in questa direzione si inserirebbe nel suo programma di lavoro in cui si afferma che ‘le barriere al digitale sono barriere all’occupazione, alla crescita e al progresso”. “L’Italia ha già fatto la propria scelta verso una equiparazione delle forme di lettura – ha commentato Polillo – ma da cittadini e imprenditori europei pretendiamo che anche l’UE affronti la questione in maniera definitiva consentendo agli Stati membri di sancire una verità a nostro avviso inconfutabile: un libro è un libro”.

 

5 marzo 2015

 

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