“Il mio assassino”, Daniel Pennac torna in libreria con un romanzo per gli amanti dei Malaussène

28 Novembre 2024

Un romanzo che racconta i primi passi di D.P. Nonnino ma anche come nasce un personaggio. “Il mio assassino” è l’ultimo capolavoro di Daniel Pennac. Imperdibile.

“Il mio assassino”, Daniel Pennac torna in libreria con un romanzo per gli amanti dei Malaussène

Se hai amato la serie dei Malaussène, non potrai fare a meno di innamorarti de “Il mio assassino”, il nuovo romanzo in cui Daniel Pennac racconta la storia di uno dei personaggi chiave della serie. È D.P. Nonnino, l’assassino. Scopriamo il libro più da vicino.

“Il mio assassino” di Daniel Pennac

La sinossi del libro

“La maggior parte dei miei amici diventano personaggi dei miei romanzi. Ma questo assassino che immaginavo senza conoscerlo, il mio terribile assassino, da dove viene?”

D. P. Nonnino, che diventerà il formidabile malfattore di Capolinea Malaussène, ha solo quattordici anni quando prepara il primo colpo della sua magistrale carriera di ricattatore e criminale.

Nel seguirne i primi passi, Pennac intreccia invenzioni letterarie e autobiografia rivelando il suo modo di lavorare e le sue fonti di ispirazione per creare un personaggio. Non è solo il nuovo romanzo di Pennac, è tutto Pennac in un romanzo.

Un metaromanzo

“È un bambino seduto in un treno, con un cartello appeso al collo: Bambino Lassalve, dice il cartello. Indica anche le stazioni di partenza e di arrivo: Châlons-sur-Marne, Paris Gare de l’Est. Il cartello precisa che sarà “ricezionato” dai genitori, Hubert e Geneviève Lassalve. All’epoca, era frequente trovare sui treni bambini etichettati così…”.

Tratto dalle prime pagine del romanzo

L’incipit de “Il mio assassino” ci fa entrare subito nella narrazione. Sin dalla prima pagina, ci viene mostrato un bambino il cui nome non ci ricorda nulla in particolare. È seduto su un treno, di ritorno da una località fuori Parigi, e sembra viaggiare in solitudine.

Più avanti scopriamo che il racconto è ambientato negli anni ‘50 del Novecento, e riusciamo a dare una collocazione spaziotemporale alla narrazione in cui Daniel Pennac ci sta sapientemente facendo entrare. Quella che stiamo per leggere è la storia di uno dei personaggi chiave della serie dei Malaussène.

È D.P. Nonnino, il criminale della saga, di cui Pennac segue le orme sin dall’infanzia. “Il mio assassino” è infatti un riuscito romanzo biografico in cui l’autore riesce a creare un espediente metaletterario: attraverso questa biografia fittizia, che si legge tutta d’un fiato soprattutto se si è amata la serie dei Malaussène, Pennac riflette sull’arte del romanzo, e ci racconta come nascono i suoi personaggi, rivelandoci anche gli spunti da cui egli prende ispirazione per crearli.

Chi è Daniel Pennac

Nato il 1° dicembre 1944 a Casablanca da una famiglia di militari di origini corse e provenzali, Daniel Pennac – pseudonimo di Daniele Pennacchioni – è un professore di francese in un liceo parigino che da anni si dedica alla scrittura con risultati originali ed eclettici: romanziere, drammaturgo e persino sceneggiatore di fumetti, Pennac ha messo al centro delle sue opere il valore salvifico della scrittura.

La sua è una bellissima storia d’amore, cominciata quando da piccolo comprende la sua passione per la scrittura nonostante l’ostacolo della dislessia.

Decide di intraprendere la professione dell’insegnamento per potersi dedicare senza troppi pensieri alla scrittura, ma ben presto si accorge che anche questo mestiere lo affascina e lo stimola. Così, se dovessimo descrivere Daniel Pennac con poche parole, sceglieremmo senza dubbio “insegnante e scrittore appassionato”.

Nei suoi romanzi più celebri, scritti con uno stile umoristico e surreale, si raccontano le avventure di Benjamin Malaussène, di professione capro espiatorio – e della sua numerosa famiglia. La storia è ambientate a Belleville, il pittoresco quartiere di Parigi dove convivono etnie diverse. Pennac ha scritto anche numerose altre opere, fra cui spiccano i saggi dedicati al tema della lettura.

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