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Giornata Internazionale del migrante, l’attualità del pensiero di Albert Camus

Il grande scrittore ed intellettuale già negli anni Cinquanta aveva prefigurato le massicce migrazioni che vedono coinvolto in questo periodo il nostro Continente ed in particolare il nostro Paese

Albert Camus e la migrazione. Il suo personaggio ed il suo pensiero sono contestualizzati nella contemporaneità. E’ proprio parlando e riflettendo in occasione della Giornata Internazionale del migrante che viene colta l’attualità di un testo profondo come “L’estate ed altri saggi”.


L’ATTUALITA’ DELLA MIGRAZIONE NEL PENSIERO DI CAMU
S – L’attualità delle parole di Camus, pronunciate in tempi lontani dalle moderne tragedie dei migranti, è davvero disarmante: “Tutti i continenti si rovesceranno sulla vecchia Europa. Sono centinaia di milioni. Hanno fame e non temono la morte. Noi, non sappiamo più morire né uccidere. Bisognerebbe predicare, ma l’Europa non crede in niente”. Camus fu in prima persona un migrante, e visse sulla sua pelle la tragedia dello staccarsi da una terra per raggiungere un’altra, totalmente sconosciuta. Nonostante il suo trasferimento, Camus covò per lungo tempo il desiderio di tornare nella sua terra natia, l’Algeria, della quale rimpiangeva il sole e la luce, mentre si trovava soffocato in una Parigi grigia e piovosa. Questo attaccamento alla terra natia non gli impedì tuttavia di amare incondizionatamente Roma, che portò sempre nel cuore, tanto da definirsi un “romano mancato”.  

L’ESTATE A ALGERI – “L’estate a Algeri” è il titolo del breve romanzo dell’autore, che compare all’interno del breve saggio “Nozze”. Le nozze di cui si parla però non sono quelle tra un uomo ed una donna, bensì tra Camus stesso e la sua Patria, un amore indissolubile, anche se vissuto a distanza. Altro testo che ben ci fa comprendere lo spirito da migrante dell’autore è senza dubbio “L’estate e altre saggi solari”, nel quale emergono due Camus, l’Africano ed il gemello Greco. “Da qui la solitudine del singolo prende la rincorsa per partecipare, come parte del tutto, alla maratona collettiva che ha per traguardo l’autentica rivoluzione-restaurazione dei valori condivisi: la rivolta è la misura della rivoluzione, e viceversa”.

L’INIZIATIVA – Oggi, l’associazione Il Razzismo è una brutta storia con il Gruppo Feltrinelli, per la Giornata Internazionale del Migrante promuove una campagna di comunicazione per denunciare l’aumento della violenza xenofoba e le prese di posizione razziste, il clima di crescente intolleranza e l’uso delle migrazioni come capro espiatorio per i, pur gravi, problemi socio-economici attuali.

‘Chiediamo a tutti i cittadini di far sentire la propria voce per affermare che esiste un’Italia non razzista che crede nei valori della diversità, dell’accoglienza e della cittadinanza. Lo facciamo con la campagna #QUARANTAMILANESSUNO:invitiamo a cancellare la faccia, a eliminare cioè per un giorno la propria foto dai profili Facebook e TW e postare questa brevissima dichiarazione che motiva il gesto:  Dal 2000, più di quarantamila migranti in tutto il mondo sono morti senza un nome. Senza un volto. Oggi li ricordo rinunciando al mio.’


18 dicembre 2014

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