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Gianrico e Francesco Carofiglio, la casa nel bosco e i favolosi anni ’70

In una sequenza di dialoghi fulminanti, comici e commoventi, Gianrico e Francesco Carofiglio (rigorosamente disposti in ordine di anzianità) raccontano le loro estati nella casa delle vacanze in Puglia in La casa nel bosco...

PORDENONE – In una sequenza di dialoghi fulminanti, comici e commoventi, Gianrico e Francesco Carofiglio (rigorosamente disposti in ordine di anzianità) raccontano le loro estati nella casa delle vacanze in Puglia in La casa nel bosco ( ed Rizzoli) e a  Pordenonelegge. Due fratelli  che si sono ritrovati a scrivere un libro assieme dopo due vite diverse, due destini distinti e due personalità divergenti. Gianrico al volante e Francesco scrive, ma poi i ruoli si possono anche alternare.

 

IL PRETESTO NARRATIVO – Adesso però devon stare insieme, almeno per qualche ora: devono dare un’ultima occhiata alla casa di villeggiatura della loro infanzia – la casa nel bosco – prima di consegnare le chiavi al nuovo proprietario. Sembra solo un adempimento banale anche se un po’ triste e invece diventa l’occasione, inattesa e sorprendente, per un viaggio nella memoria, per una riconciliazione, per un inventario buffo e struggente di oggetti, luoghi, odori, storie e soprattutto odori . L’odore del dopobarba del padre alla mattina , l’odore della Nutella nascosta perché a casa era proibita e Gianrico la comprava al “ mercato nero” da un compagno di scuola che la sottraeva dal negozio di alimentari del padre, l’odore della casa riaperta ad ogni estate. E’ un viaggio nella memoria sensoriale : un memoir a quattro mani che racconta di amicizie perdute, di amori rubati, di vecchi fumetti e di torte di ricotta. Un ricettario, non solo metaforico, dell’infanzia, dell’adolescenza e di un’età adulta ancora capace di riservare sorprese.

 

LE VACANZE  “ANNI ’70” – Non erano vacanze last minute quelle degli anni ‘ 70, ma organizzate con cura in tutti i particolari.  Anche la casa distava pochi chilometri dalla città , eppure era già “campagna” e una volta arrivati con una Innocenti bianca familiare dove si stava stretti stretti , ci si sedeva a tavola perché era già stato preparato lo spuntino post viaggio, panzanella e olive – e poi cominciavano le vacanze, lunghe perché negli anni ‘ 70 si stava via quasi tutta l’estate.

Il pretesto  della casa estiva diventa un ‘occasione, condivisa col pubblico, per un inventario degli orrori degli anni ’70  dagli occhiali per vedere le donne nude che Francesco ha indossato al corso per diventare potenti e invincibili che Gianrico ha seguito , dalla Prinz verde agli scherzi telefonici. E soprattutto le canzoni di cui si tentano impossibili esegesi : “ un guerriero di carta igienica..” o “ sciogli le trecce ai cavalli” ( dov’è il soggetto?) e via dicendo. Molte volte i ricordi dei due fratelli si discostano come se avessero vissute cose diverse, ma questo – assicurano – succede anche oggi.

 

E SI CHIUDE CASA… – Come spesso capita , però le case delle vacanze degli anni ‘ 70 devono essere vendute, perché le ferie non sono più lunghe come una volta, le famiglie sono meno numerose e le spese sono ingenti. Svuotare casa Carofiglio ha però consentito ai due fratelli di scrivere, giocare con la memoria e di raccontare quegli anni con brio e con un pizzico di  nostalgia.

Alessandra Pavan

21 settembre 2014

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