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Fiabe e libri per far comprendere ai più piccoli la magia della lettura

DAL NOSTRO INVIATO A PRODENONELEGGE - Pordenonelegge non trascura il pubblico dei più piccoli, anzi: a loro sono dedicate le ''Fiabe sotto il tendone. Tante storie parlate in…..piripù''. Sotto la tenda dello spazio Munari c'è un grande tappeto giallo con delle margherite blu e rosse su cui si siedono, timidi, i primi bambini...

Presso lo spazio Munari giovedì pomeriggio gli incontri “Fiabe sotto il tendone” e “Il juke box delle storie” hanno catturato l’attenzione di numerosi piccoli lettori in erba

 

PORDENONE – Pordenonelegge non trascura il pubblico dei più piccoli, anzi: a loro sono dedicate le "Fiabe sotto il tendone. Tante storie parlate in…..piripù". Sotto la tenda dello spazio Munari c’è un grande  tappeto giallo con delle margherite blu e rosse su cui si siedono, timidi, i primi bambini, poi, in un sottinteso passaparola, arrivano più numerosi ed in cerchio ascoltano le fiabe.
 
AVVICINARE ALLA LETTURA – Sono le volontarie di “Nati per Leggere” a raccontare, attraverso il mimo, le smorfie, piccoli passi di danza, le storie, iniziando da Tararì Tararera di Emanuela Bissolati (premio Andersen 2010), scritta in una lingua che è quasi una sorta di gramelot infantile e teatrale: un’allegra sequenza di suoni che va giocata con le intenzioni della voce, le espressioni del viso e del corpo creando una complicità immediata e unica tra lettore e pubblico dei più piccini. L’oggetto libro è mostrato, usato, toccato  e diventa quasi un’appendice di chi legge protesa verso il bambino, invitato a guardare le illustrazioni e a toccarle quasi.

 

LA LINGUA “PIRIPÙ” – La storia è semplicissima: Piripù Bibi è il più piccolo di una famiglia di scimmiette e si fa seguire nella sua prima avventura nella foresta, ma ciò che rende speciale la lettura è che il libro si trova perfettamente in equilibrio tra illustrazione e linguaggio, un linguaggio non comune, un idioma trasversale, fatto di suoni ed esclamazioni che bambini e grandi posso comprendere al volo e poi interpretare. I bambini ridono come pazzi al “Pum pum patàm patapàm…stò!” e si cullano quasi al “Nena nina, nina nena…”, soprattutto i più piccoli come se si trattasse di una sorta di pre linguaggio universale, che ci accomuna tutti quanti.

 

TANTE STORIE SU RICHIESTA – Poi arrivano le fiabe tradizionali, come in un juke box delle storie, una dopo l’altra: si inizia con “Lo zio zuccone” di Roberta Garlatti (una delle lettrici volontarie di Nati per Leggere) ovvero il Barba sucòn delle tradizioni popolari, che, arrabbiato perché Maria non gli riporta le frittelle nella pentola che le aveva prestato bensì cacche di asino, la vuole mangiare di notte, ma, al posto della bambina, grazie all’astuzia della madre, trova una bambola di stracci con tanti aghi e se ne va via dolorante, ma anche la bambina ha imparato ad essere meno golosa. “Vi ha fatto paura?” chiede la lettrice ai bambini. “No, ci ha fatto ridere” ed infatti i bimbi presenti, sempre più numerosi man mano che le storie continuano, ridono divertiti. Poi si passa a “Tatiana, la struzza” di Rachel Chaundler, ambientata nella savana africana con una famiglia di struzzi, un antilope e una zebra uniti in una comune impresa, quella di togliere dalla sabbia la testa della struzza che ce l’aveva nascosta.

 

I CLASSICI – E poi, a seguire, seguono i grandi classici da Cappuccetto Rosso ai Tre Porcellini perché il progetto di fondo è quello di far conoscere i libri prima di saper leggere: con personalità e gradi di sviluppo diversi, i libri e la lettura nelle giuste dosi possono infatti diventare fedeli compagni e amici di crescita inseparabili: si comincia a 6 mesi con libri resistenti, atossici, spessi con immagini chiare e semplici passando attraverso libri cartonati e maneggevoli e sempre con l’accompagnamento della voce di un adulto che legge la storia. Lo assicurano il Progetto Nati per leggere e Roberta Garlatti che hanno curato l’incontro. L’attenzione di Pordenone per le fiabe viene da lontano: nel 1988 infatti Alfredo Stoppa aveva fondato una piccola casa editrice che ora non c’è più, “C’era una volta”, in cui si coniugavano insieme storia e illustrazione in una simbiosi così straordinaria da aggiudicarsi sette Premi Andersen e il merito di aver portato, primi in Italia, Pinocchio illustrato da Roberto Innocenti. In qualche modo la rassegna Pordenonelegge ne continua la tradizione e la maga di raccontare oltre le parole.

Alessandra Pavan

20 settembre 2012

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