“Donnaregina”, il romanzo inaspettato di Teresa Ciabatti tutto da scoprire

22 Aprile 2025

Tornata dopo una lunga pausa, Teresa Ciabatti consegna al pubblico italiano un romanzo arguto, profondo e inaspettato. È “Donnaregina”.

“Donnaregina”, il romanzo inaspettato di Teresa Ciabatti tutto da scoprire

Con “Donnaregina, Teresa Ciabatti torna in libreria con un romanzo che sfida le convenzioni narrative e si addentra, con sfrontata leggerezza e profondità emotiva, in un dialogo impossibile: quello tra una scrittrice e un boss della camorra.

Il titolo, ironico e sontuoso, è lo stesso della celebre strada napoletana, ma qui diventa simbolo di un regno interiore, di una storia personale che si intreccia con l’ombra della criminalità e della memoria.

Ciabatti ci invita in un gioco di specchi tra realtà e finzione, mettendo in scena una protagonista che le somiglia ma non le coincide, in bilico tra l’urgenza di comprendere e il desiderio di raccontare.

“Donnaregina” di Teresa Ciabatti

La sinossi del libro

Chi è davvero ‘o Nasone, accusato di rapina a mano armata, associazione a delinquere, associazione mafiosa, 182 omicidi commessi e commissionati? Se lo chiede la scrittrice a cui il giornale dà l’incarico di intervistare proprio lui, il superboss.

A lei che di criminalità non sa niente, che si è sempre occupata di adolescenti, tutt’al più cantanti, attrici, gente dello spettacolo. Il loro è l’incontro di due mondi lontanissimi che tali devono rimanere, almeno nelle intenzioni della protagonista.

Eppure, quando lui inizia a parlare, qualcosa cambia. Quest’uomo spietato che alleva colombi e crede negli ufo comincia a interessarla. Non tanto quando si sofferma sulle cronache di furti, sparatorie e vendette, piuttosto per la nostalgia che vibra nei racconti delle donne incontrate e perdute, degli amici morti ammazzati, degli affetti famigliari.

Quando insomma, pur non rinnegando il proprio passato, il boss si mostra vulnerabile. Il dubbio: forse la sta manipolando? È sul piano dei rapporti affettivi che boss e scrittrice si incontrano: nelle ferite di genitori incerti, forse sbagliati.

Nel mistero dei figli con cui non sanno più comunicare e che temono di aver perso per sempre. Il confronto tra loro, pur sempre carico di diffidenza, si trasforma allora in un viaggio tra ricordi, confessioni, fraintendimenti e proiezioni, ma soprattutto rivelazioni su figli che non sono quello che loro credono.

Così, quando la protagonista si trova a cercare le tracce del figlio di Misso nelle strade di Napoli, capisce di cercare qualcun altro: sua figlia che le sta sfuggendo. Nei quattro anni trascorsi dal suo più recente romanzo ci è mancato lo sguardo di Teresa Ciabatti, la sua cifra stilistica unica, la lucidità, l’ironia, l’equilibrio assoluto del fraseggio.

Con l’intensità e l’anticonformismo radicale della sua scrittura, Ciabatti conduce una protagonista che le somiglia in territori a prima vista remoti e indecifrabili, per riportarla a casa più dolente e saggia, capace di riconoscere il baluginare dell’umano ovunque si presenti.

Un ritorno inaspettato, un libro che conquista

Lo stile di Ciabatti è come sempre tagliente, frammentato, ma anche lirico e sorprendente. In “Donnaregina” domina un’ironia feroce e disincantata che riesce, tuttavia, a lasciare spazio a momenti di intensa vulnerabilità.

Le frasi brevi, la struttura asciutta e lo sguardo impietoso costruiscono una voce narrativa che spezza ogni aspettativa, facendo della digressione un’arte e della confessione un’arma. La scrittura ha un ritmo sincopato, quasi febbrile, che alterna passaggi fulminanti a pause dense di sottotesto.

È una prosa che sembra sviare, ma che in realtà scava, portando alla luce il non detto, il rimosso, l’impossibile da raccontare. In questo romanzo, l’autrice esplora il concetto di colpa e riscatto, di identità e finzione, senza mai rinunciare a quel tono personale e inconfondibile che fa sentire ogni lettore al tempo stesso osservatore e complice. “Donnaregina è un libro che sfonda il cuore, fa ridere, inquieta, consola e interroga: una confessione letteraria che brucia e illumina.

Chi è Teresa Ciabatti

Teresa Ciabatti, nata a Orbetello nel 1975, è una delle voci più originali e riconoscibili della narrativa italiana contemporanea. Dopo la laurea in Lettere moderne all’Università La Sapienza di Roma, si è formata alla Scuola Holden di Torino, affermandosi come scrittrice e sceneggiatrice.

Il suo esordio letterario risale al 2002 con “Adelmo, torna da me”, da cui è stato tratto il film L’estate del mio primo bacio. Ma è con “La più amata” (2017), finalista al Premio Strega, che conquista il grande pubblico, imponendosi come autrice capace di raccontare la fragilità, il desiderio di riscatto e la complessità dei legami familiari con uno stile unico.

Nei suoi romanzi, Ciabatti intreccia spesso autobiografia e invenzione, costruendo protagoniste imperfette, spiazzanti, profondamente vere. Oltre alla narrativa, collabora con giornali e riviste e ha firmato diverse sceneggiature per il cinema e la televisione.

Con “Donnaregina”, conferma ancora una volta la sua forza espressiva, la sua capacità di osare e reinventarsi, firmando un’opera che lascia il segno per originalità e profondità.

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