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Carlo Biglioli, ”Nei libri e nelle canzoni per bambini deve esserci emozione”

Maestro di scuola materna e musicista, compone le sue canzoni insieme ai bambini. รˆ cosรฌ che รจ nato il disco di Carlo Biglioli โ€œPinocchio. Canzoni con il naso lungoโ€, di recente diventato un libro: i testi delle quindici canzoni, raccolte in volume, si accompagnano al cd. Lโ€™autore le interpreterร  a Tuttestorie questo pomeriggio...
L’autore e musicista è ospite al Festival Tuttestorie per presentare le canzoni del suo libro-cd, “Pinocchio. Canzoni con il naso lungo”
CAGLIARI – Maestro di scuola materna e musicista, compone le sue canzoni insieme ai bambini, dai quali riceve sempre suggerimenti inaspettati. È così che è nato il disco di Carlo Biglioli “Pinocchio. Canzoni con il naso lungo”, di recente diventato un libro. I testi delle quindici canzoni, raccolte in volume, si accompagnano al cd per riscrivere una delle favole più famose della letteratura italiana. L’autore le interpreterà a Tuttestorie questo pomeriggio, regalando uno spettacolo di parole, racconto e musica. 
Come nasce l’idea di questo libro?
Il libro nasce da un disco, che avevo registrato nella mia scuola e che avevo scritto con i miei piccoli allievi: io insegno infatti in una scuola materna e faccio composizione collettiva con i miei bambini, seguendo un metodo basato sulla grammatica della fantasia di Rodari. Ho distribuito questo disco al giro dei miei amici musicisti, tra cui i Punkreas: tramite loro, è finito nelle mani di Paola Malgrati, della casa editrice Il Castoro. È nato così il progetto del libro, che affianca il disco raccogliendo i testi delle canzoni. Dopo una lunga gestazione e varie vicissitudini, finalmente questo progetto ha visto la luce.
Con questo libro ha scelto il suo pubblico di riferimento tra i più piccoli: i bambini sono buoni ascoltatori di musica e parole? 
Direi di sì: sono dei buonissimi memorizzatori, e in più hanno un filtro iniziale abbastanza buono, nel senso che sono dei buoni giudici. Riconoscono una buona storia o una buona canzone. La chiave di volta per arrivare alla loro sensibilità è la semplicità, difficile da ottenere, perché bisogna al contempo coniugarla con la qualità. E poi ci deve essere emozione in quello che si propone loro, bisogna fare grande attenzione al tono emotivo della narrazione.
Che caratteristiche stilistiche deve avere una canzone per bambini?
I bambini hanno un buon filtro per discriminare ciò che è buono da ciò che non lo è, ma ovviamente devono poi anche accontentarsi di quello che hanno, di quello che gli adulti propinano loro. E il livello di realizzazione tecnica dei dischi per bambini è nel 95% dei casi scarsissimo. Non bisogna abbassare la qualità, ma solo adeguarsi alla comprensione dei bambini. Io scrivo con loro, prendo quello che loro mi dicono e lo modifico dando a questo materiale una forma e una metrica. Ma quando faccio questo “brainstorming” iniziale, torno sempre a casa con qualcosa di diverso da quello che immaginavo.
Eventi come Tuttestorie sono importanti per trasmettere ai bambini la curiosità per musica e libri?
Sì, ma probabilmente sono ancora più importanti per mobilitare i genitori intorno a questi mondi, per invogliarli a leggere ai figli, a far ascoltare loro dei buoni dischi. I bambini apprendono per “immersione” in un ambiente, attraverso le relazioni: se vedono i grandi appassionati per quello che fanno, nasce in loro un interesse spontaneo. È così anche a scuola: non credo tanto nella didattica tradizionalmente intesa, il fine più importante della scuola secondo me non è tanto l’apprendimento in sé, quanto l’immersione in un ambiente che stimoli questa curiosità.
7 ottobre 2012 
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