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Arriva online il GSSP, il laboratorio a sostegno degli scrittori pigri

''Ho scoperto di essere una scrittrice a 8 anni, ma lo sono diventata dopo i 40'', si descrive così Barbara Fioro, scrittrice e ideatrice del Gruppo di Supporto Scrittori Pigri: un laboratorio online che aiuterà tutti gli aspiranti (e non) scrittori che hanno bisogno di uno stimolo....

E’ da tantissimo tempo che avete in mente una storia, siete sicuri che prima o poi riuscirete a metterla nero su bianco, dando vita così al vostro primo libro: il sogno di una vita. Ma la storia sta sempre li, nei cassetti della vostra mente, oramai da anni. Vi siete convinti che non siete degli scrittori? Chi può dirlo, sicuramente lo siete…solo un po’ pigri! Ora, in vostro aiuto è nato un laboratorio adatto a voi

MILANO – ”Ho scoperto di essere una scrittrice a 8 anni, ma lo sono diventata dopo i 40”, si descrive così Barbara Fioro, scrittrice e ideatrice del Gruppo di Supporto Scrittori Pigri: un laboratorio online che aiuterà tutti gli aspiranti (e non) scrittori che hanno bisogno di uno stimolo, di una spinta in più, per riuscire a mettere per iscritto la miriade di idee che hanno in testa. Bene, GSSP, è il laboratorio giusto che fa proprio al caso vostro. Barbara Fiorio, scrittrice e Christian Delorenzo, editor, vi seguiranno passo passo per aiutarvi ad uscire da questo tunnel della pigrizia. Ma per capire meglio cos’è e come si svolge il laboratorio, ecco l’intervista che l’ideatrice Barbara Fiorio ci ha rilasciato.

Come nasce il corso per Scrittori Pigri, e qual è l’obiettivo?
Ci abbiamo pensato, ma non abbiamo voluto definirlo “corso”, non lo consideriamo un corso. Non ha nulla di canonico, a cominciare dagli orari e dai giorni di frequenza: non ha nemmeno quelli. Il Gruppo di Supporto Scrittori Pigri sarà un laboratorio online di scrittura creativa: ci si eserciterà ogni settimana su una tecnica di scrittura (e chiedo venia per la ripetizione, una delle cose da evitare quando si scrive, per esempio). Ma soprattutto ci si confronterà costantemente, si condivideranno i propri testi, li si analizzeranno, e si lavorerà su un progetto personale. Alla fine dei quattro mesi di GSSP, se lo si è frequentato con costanza e ci si è esercitati, si avrà una maggiore consapevolezza dei meccanismi narrativi, dello stile e degli strumenti a disposizione per scrivere con efficacia, dal racconto al romanzo. E si sarà arrivati a scrivere un racconto lungo, con il supporto di una scrittrice e di un editor professionisti. L’idea del GGSP nasce da un’esperienza simile nel campo fotografico. E’ stata Sara Lando, una fotografa che lavora tra Italia e USA, a pensare ai creativi pigri. Ha cominciato lei coi Fotografi Pigri, poi ha aggiunto la costola dei Disegnatori Pigri, e da quest’anno arrivano gli Scrittori Pigri. Ogni edizione è stata un successo: durante i mesi di laboratorio, di forum, di confronto, si sono viste crescere, dal punto di vista creativo, molte persone. Avevano bisogno di stimoli, di approfondimenti, di consigli, di critiche costruttive. Avevano bisogno di individuare la direzione migliore per il proprio lavoro, di scoprire i dietro le quinte di certe arti, come la fotografia o il disegno, che sì nascono da un talento e da un’esigenza espressiva personali, ma senza alcune basi fondamentali rischiano di rimanere un potenziale. E non basta accontentarsi dell’essere portato per, bisogna farlo. O almeno provarci. Smettiamola di essere Pigri.

Tu stessa sei una scrittrice, e ti sei definita ‘pigra’. Perché? Qual è l’ostacolo principale che ogni scrittore, affermato oppure esordiente, deve superare?
Be’, ho capito di voler essere una scrittrice a otto anni e ho davvero provato a esserlo dopo i quaranta. Direi che sono una Pigra Doc. Poi il mio primo libro è uscito nel 2009, e da allora ne ho pubblicato uno ogni due anni, un ritmo che non è proprio da pigri. Mi sono data una mossa, ho cominciato a crederci, ci ho provato davvero e non mi sono più concessa alibi. Ma resto una Pigra Doc, tranquilli. Rimando le cose da fare, cincischio attorno alle idee, basta una farfallina della pasta a distrarmi, passerei ore sul divano a guardare serie tv e, quando le domeniche d’estate c’è il sole, bofonchio scocciata perché, se piovesse, potrei starmene a casa tutto il giorno a “pigrare”, anziché uscire, come coscienza, mare e amici impongono. Per cui, sebbene gli ostacoli da superare siano diversi, e non saprei definire quale sia quello principale, mi sento di dire, che un grande, grandissimo ostacolo dello scrittore, in molti casi, è lui stesso. Lui stesso se non ci crede fino in fondo, lui stesso se pecca di indolenza e rimanda al chissà quando la fine del proprio romanzo, lui stesso se trova continuamente scuse per dimostrare quanto gli manchi il tempo per scrivere. Ma anche lui stesso se si erge a unico giudice del proprio lavoro, soprattutto se è esordiente, lui stesso se si fa leggere solo da chi gli dirà, per affetto o ingenuità, che ciò che ha scritto è bellissimo (quando non è detto che lo sia), lui stesso se pensa di aver partorito il capolavoro del millennio. Servono più determinazione e più confronto.

Qual è il ruolo della scrittura e della lettura oggi? Ha ancora un valore?
Per me ha ancora un valore. Un valore enorme. Innanzitutto sono convinta che, se uno desidera scrivere, non può prescindere dal leggere. Non tutti i lettori possono essere scrittori, ma ogni scrittore deve essere un lettore. Un lettore vorace, affamato, curioso. Poi, sul ruolo della scrittura e della lettura oggi, possiamo interrogarci insieme. L’uomo, da sempre, narra. Narra storie, narra eventi, narra sogni, narra gesta epiche o sentimenti. E resta desideroso di queste narrazioni. Oggi le trova nei libri, nei film, nel teatro, nelle serie tv. Ovunque ci sia qualcuno che le ha scritte. Escludendo la saggistica, che ha un altro ruolo, fondamentale ma diverso, se parliamo di narrativa parliamo soprattutto di intrattenimento. Non è detto che l’intrattenimento debba essere per forza superficiale o banale, può essere godibilissimo ma al contempo di grande valore, può emozionare, può far crescere, riflettere e viaggiare. O può essere faticoso e difficile, ma nutrirci e lasciarci con una sensazione di appagamento. Ci saranno molte persone che faranno a meno di leggere libri, ma altrettante che non riusciranno a vivere senza.

Siamo in un epoca in cui internet è predominante: ci si può esprimere in soli 140 caratteri oppure dare libero sfogo alle proprie idee senza limiti grazie ai blog. Che fine hanno fatto o faranno i libri? E gli scrittori?
Chi lo sa. Forse, il libero sfogo che ormai ognuno trova nei blog o, ancor di più, sui social network, appagherà buona parte degli aspiranti scrittori che, quindi, rinunceranno a fare la fatica immane di scrivere una storia di duecento pagine senza il feedback immediato di like e commenti. Forse, questa baraonda di parole sarà una sfida per chi davvero vuole scrivere e lo costringerà a distinguersi, a essere una voce riconoscibile tra tante, a cercare un modo nuovo di raccontare. Forse tutta questa omologazione farà una selezione naturale degli scrittori. Ne scompariranno alcuni, se ne rafforzeranno altri, ne spunteranno di nuovi. Non ho la sfera di cristallo né una laurea in sociologia, ma non penso che i libri finiranno tutti al macero. Ci saranno sempre case, biblioteche e spero anche librerie piene di libri. E credo proprio che ci saranno sempre scrittori.
    

Come si svolgerà il laboratorio per gli Scrittori Pigri?
Il laboratorio si svolgerà interamente online, su un forum riservato agli iscritti. Nessun altro potrà accedervi, sarà uno spazio esclusivo per i partecipanti, ognuno col proprio nickname, e si creerà una community sulla scrittura. Ci saranno consigli, suggerimenti, spiegazioni, approfondimenti, esercitazioni, discussioni, confronti, analisi, condivisioni. Ognuno può frequentarlo quando vuole, anche tutti i giorni, anche ogni ora, da dove si trova, basta avere un computer e una connessione a internet. Ma ci saranno alcune scadenze: i progetti personali andranno consegnati a step, ogni quindici del mese, per ragionare insieme sullo stato del testo, e gli esercizi settimanali – dedicati a tecniche stilistiche, narrative, editoriali –  dovranno essere postati tutti i martedì. Non sono obbligatori, ovviamente, si può anche frequentare senza scrivere una riga, ma oltre che pigerrimo sarebbe sciocco. Il GSSP è un’occasione concreta di fare pratica di scrittura in uno spazio protetto, insieme a due professionisti del settore: io, scrittrice, e Christian Delorenzo, editor. Oltre a tutto il Gruppo di Supporto, composto dagli stessi iscritti. Inizierà il 15 settembre e durerà quattro mesi. Il 15 gennaio si chiude, meno Pigri di quando si è cominciato.

Regalaci una piccola anticipazione: se qualcuno ha il sogno nel cassetto di voler scrivere un libro, qual è la prima cosa che deve fare?
Scriverlo, direi. Ok, era una battuta (ma neanche tanto). Provo a dare un consiglio pratico, ma prima devo fare una premessa: non esiste un metodo unico o giusto per scrivere un libro. Ho diversi amici scrittori e nessuno di noi imposta il proprio lavoro allo stesso modo, quando scrive un romanzo. Questo è il punto: bisogna trovare il proprio metodo. Basta che sia un metodo. E bisogna avere le idee chiare su ciò che si sa della storia che si vuole raccontare. In un romanzo, gli elementi principali, molto in sintesi, sono: i protagonisti, la storia, l’inizio, il conflitto, la soluzione e l’ambientazione (luogo, periodo, eccetera). Non è detto che ci sia chiaro tutto fin dall’inizio. Anzi, spesso molte cose le scopriamo, o le cambiamo, scrivendo. Ma più si sa, meglio è. Per esempio, se tutto si svolge in un appartamento, ci aiuterebbe molto avere, mentalmente, la piantina della casa, anche del condominio. Oppure, se è del protagonista che siamo sicuri, ci conviene conoscere perfino la sua data di nascita, il tono della voce, l’altezza o la lunghezza delle unghie, anche se questi dettagli non verranno mai fuori nel romanzo. Ma li conosciamo, e questo ci aiuterà a mantenere la coerenza del personaggio, o del luogo. E un ultimo consiglio: difficilmente si ha un’idea originale. Forse sembrerà tale, perché magari si differenza da altre storie per un crine di cavallo, ma difficilmente lo sarà. La forza sta nel come la si sa raccontare.

Come scrittrice, quali sono i tuoi prossimi progetti, oltre al corso? Qualche libro in programma?
Sì, saranno un autunno e un inverno molto impegnativi. Dovrò lavorare all’editing del mio prossimo libro, che ho già consegnato e che uscirà per Feltrinelli. E proprio in queste settimane ho iniziato un nuovo romanzo. Non posso dare anticipazioni, ma posso dire che in entrambi la mia vena ironica domina. A proposito: a novembre terrò un laboratorio di scrittura ironica a Desio. Una time table da vera Pigra, eh?

31 agosto 2014

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