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Alfieri Lorenzon (AIE), ”L’editoria per ragazzi rappresenta oggi il 15% del mercato del libro”

Oggi i diritti su titoli italiani per ragazzi esportati sono il doppio rispetto a quelli importati dall’estero. È un risultato del tutto meritato, commenta il direttore dell’AIE Alfieri Lorenzon...

In occasione della Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna il diretto dell’AIE commenta con noi gli ultimi dati emersi su questo settore del mercato

MILANO – Oggi i diritti su titoli italiani per ragazzi esportati sono il doppio rispetto a quelli importati dall’estero. È un risultato del tutto meritato, commenta il direttore dell’AIE Alfieri Lorenzon, ottenuto grazie a un duro lavoro che ha portato l’editoria italiana per ragazzi a essere tra le prime al mondo. In occasione della Fiera del Libro per Ragazzi in corso a Bologna, Lorenzon ha analizzato con noi l’andamento di questo settore del mercato.

Il rapporto dell’AIE sulla compravendita dei diritti sui titoli dell’editoria per ragazzi, presentato alla Fiera di Bologna, evidenzia una crescita dei diritti italiani venduti all’estero rispetto a quelli acquistati. Cosa ha reso possibile questo risultato?
Semplice: lavoro, dedizione, intelligenza e progetto. Quindici anni fa importavamo il doppio dei diritti rispetto a quelli che esportavamo. Sette anni fa siamo arrivati al pareggio e ora, da cinque-sei anni, la situazione si è invertita: i diritti esportati sono quadruplicati e sono il doppio di quelli importati. Questo perché gli editori, gli autori i disegnatori, sposando progetti innovativi tutt’altro che facili, hanno portato avanti un lavoro  di qualità che ha condotto l’Italia a essere una delle tre principali editorie per ragazzi al mondo. Non parlo solo di grandi successi alla “Geronimo Stilton”, ma anche dei progetti rimarchevoli di piccole case editrici.
Anche in Italia i ragazzi sono visti oggi come un soggetto decisivo e interessante per il mondo editoriale, e grazie a ciò l’editoria per ragazzi è arrivata a percentuali a due cifre, nel senso che rappresenta il 15% del venduto del libro in Italia.
Questa è la dimostrazione che se si investe nelle idee si vince. Il risultato è dovuto, viene dal lavoro. Quattro anni fa l’Italia era ospite d’onore alla Fiera del libro per ragazzi di Montreuil, alla periferia di Parigi. Sono rimasto impressionato: siamo andati con Innocenti, un disegnatore molto famoso, e sembrava di essere in compagnia di una rockstar dalla file che c’era per farsi fare un autografo da lui. Tutto questo sta arrivando anche in Italia. I 33 incontri che l’AIE ha organizzato a Bologna per le scuole sono tutti esauriti: sono numeri importanti.

Il rapporto Nielsen sulla lettura in Italia nell’ultimo triennio, presentato a Roma la settimana scorsa, evidenziava invece un calo dei lettori tra i 6 e i 14 anni. Perché secondo lei?
Ci sono molte distrazioni, molte altre cose da fare oltre a leggere: le tecnologie non aiutano. Bisogna fare i conti con una proposta culturale e di divertimento che è incommensurabilmente più ampia e a cui l’editoria deve rispondere.
I dati sulla lettura tra i ragazzi, comunque, sono più vicini alla media europea che a quella italiana. Fino ai 14 anni, i lettori sono tra il 50% e il 60% della popolazione, c’è un crollo dal 15simo anno in poi. Se quel 60% dei tredicenni che legge conservasse l’attaccamento, l’abitudine alla lettura, non avremmo lo scenario desolante che si registra in Italia, con più del 50% degli adulti che non legge nemmeno un libro all’anno.
L’obiettivo che ci si deve porre è quello del mantenimento dei lettori, ed è compito degli editori cercare di realizzare prodotti adeguati, che invoglino il consumatore, che gli regalino emozioni. Se non si regalano stimoli adeguati vien meno il desiderio di leggere.

Quali sono le impressioni dopo la prima giornata di Fiera?
È la solita Bologna, con moltissime persone e moltissimi giovani. Anche nella nuova grande libreria, che è una delle novità di questa edizione della Fiera, ci sono molte scolaresche.
Gli organizzatori dicevano poi che quest’anno c’è qualche decina di espositori in più – sono più di 1.200.
Insomma, l’interesse non diminuisce.

Ci vuole segnalare qualche appuntamento organizzato dall’AIE?
Domani alle 10.30 abbiamo il convegno “Story-telling and story-selling. Bambini digitali tra esperienze transmediali e trend di mercato”. Si tratta di un appuntamento all’interno del progetto europeo TISP, che mira a favorire l’incontro tra imprese editoriali e aziende tecnologiche per studiare nuove possibili partnership.
Per noi dell’AIE, però, Bologna è soprattutto il momento di incontro e confronto tra i produttori, una fiera professionale, per creare insieme una comune prospettiva.

25 marzo 2014

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