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Alessandro Gnocchi del Giornale, ”Troppi media promuovono libri di infima qualità”

''Gli ebook non sostituiranno il cartaceo, ma lo affiancheranno. In generale penso che l'editoria digitale debba ancora trovare la sua dimensione'' così Alessandro Gnocchi, giornalista de Il Giornale...
Il giornalista e critico ci parla della sua attività e degli “errori” più frequenti compiuti dai media nella promozione di libri e lettura

MILANO – “Gli ebook non sostituiranno il cartaceo, ma lo affiancheranno. In generale penso che l’editoria digitale debba ancora trovare la sua dimensione” così Alessandro Gnocchi, giornalista de Il Giornale, commenta la situazione dell’editoria contemporanea. Abbiamo intervistato Gnocchi, che si occupa di letteratura e cultura per il quotidiano di via Negri, a proposito della sua attività e della sua passione per la lettura. L’intervista è stata occasione per riflettere sul futuro dell’editoria, scenario in cui affacciano i grandi cambiamenti portati dalla digitalizzazione, e sul ruolo dei media nell’accostarsi alla promozione della lettura.

Come è nata la sua passione per la lettura? Quali sono i suoi autori e le sue letture preferite?
Amo la lettura da sempre. Ho scoperto la narrativa rovistando negli scatoloni di un rigattiere (esistevano ancora). Tanto Salgari, Stevenson, Verne.
Tra i miei preferiti direi senz’altro Melville, Céline e Dostoevskij. Amo molto anche Capote e Wolfe. Tra i più recenti, Littell, Houellebecq e Cercas.
 
Cosa pensa dell’editoria digitale? Il futuro dell’editoria si dispiegherà in questa direzione?
Mi piacciono gli ebook, credo non sostituiranno il cartaceo, ma lo affiancheranno. In generale penso che l’editoria digitale debba ancora trovare la sua dimensione, che non può essere semplicemente quella di limitarsi a riprodurre fedelmente il libro cartaceo.

È di pochi giorni fa la notizia di un possibile brevetto sui libri digitali usati. Ritiene che possano distruggere l’editoria?

Non credo. Credo invece che dovremo ripensare le leggi sul copyright. Il diritto d’autore va salvaguardato ma ormai è impensabile fermare la circolazione delle opere in formato digitale. Stiamo entrando in un nuovo mondo, le regole si riscrivono giorno per giorno. L’industria discografica sembrava in ginocchio. Eppure dopo essersi ridimensionata e ristrutturata mostra segni di ripresa. Dunque non sarei catastrofista.

L’ultimo rapporto eseguito dall’Associazione Forum del Libro e promosso dal Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria ha evidenziato un dato piuttosto agghiacciante: il 54% degli italiani non ha letto nemmeno un libro nell’ultimo anno. Cosa possono fare giornali e media per promuovere la lettura?  
Smetterla di parlare delle solite trenta persone che hanno accesso ai media perché in qualche misura appartengono a quel mondo. Smetterla di pompare libri di qualità infima, nella convinzione stupida e paternalistica che il grande pubblico apprezzi solo la robaccia. Puntare sui grandi libri, o almeno su quelli ambiziosi, per far capire al potenziale lettore quanto sia importante per la sua vita avvicinarsi a un autore di valore.

6 aprile 2013

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