È il mese in cui si sente di più il profumo e il suono della primavera, quello in cui la natura rifiorisce potente e vivace. Se a maggio hai voglia di leggere dei classici della letteratura che abbiano il sapore del risveglio primaverile, ti trovi nel luogo giusto. Ecco 5 libri classici perfetti da riscoprire nel mese di maggio.
Cinque classici da riscoprire a maggio
Fra antologie di racconti e importanti romanzi europei, spicca anche una delicata raccolta poetica. Fra i classici che ti suggeriamo di leggere a maggio se hai voglia di riscoprire il profumo della primavera e l’intensità della bella stagione, figurano titoli italiani e stranieri. Vediamoli insieme.
“Il barone rampante” di Italo Calvino
Insolito, ironico, colorato e brillante, “Il barone rampante” di Italo Calvino è uno di quei classici indimenticabili che si leggono a tutte le età. Perfetto da leggere in un mese che fa da preludio alla libertà della bella stagione.
Un ragazzo sale su di un albero, si arrampica tra i rami, passa da una pianta all’altra, decide che non scenderà più.
L’Autore di questo libro non ha fatto che sviluppare questa semplice immagine e portarla alle estreme conseguenze: il protagonista trascorre l’intera vita sugli alberi, una vita tutt’altro che monotona, anzi: piena d’avventure, e tutt’altro che da eremita, però sempre mantenendo tra sé e i suoi simili questa minima ma invalicabile distanza.
Ne è nato un libro, Il barone rampante, piuttosto insolito nella letteratura contemporanea, scritto nel 1956-57 da un autore che aveva allora trentatré anni; un libro che sfugge a ogni definizione precisa, così come il protagonista salta da un ramo di leccio a quello d’un carrubo e resta più inafferrabile d’un animale selvatico.
“Madame Bovary” di Gustave Flaubert
Ti sorprenderà trovarlo annoverato fra i classici perfetti da riscoprire a maggio soltanto se non lo conosci: nonostante sia spesso raccontato come un libro pessimista, “Madame Bovary” rappresenta anche uno slancio verso i sogni impossibili, verso il desiderio di una libertà – che poi si rivela irraggiungibile – rincorsa con tutto il cuore e con tutte le forze. Emma cerca la sua primavera. Gustave Flaubert la trova attraverso quest’opera che lo rende immortale.
“Uragano dei cieli che si abbatte sulla vita, la sconvolge, strappa via ogni resistenza e risucchia nell’abisso l’intiero cuore”: così intende l’amore la giovane Emma Rouault che, nutrita di sogni romantici, sposa Charles Bovary, un tranquillo medico di campagna.
Né la devozione del marito né la maternità placano la sua insoddisfazione e irrequietezza: la vita di provincia le appare meschina.
Simbolo di un’insanabile frustrazione sentimentale e sociale, Emma insegue l’amore tra le braccia dei suoi amanti e si indebita per riempire il vuoto della sua anima vivendo al di sopra delle possibilità del marito. Assoluto capolavoro del romanzo moderno, Madame Bovary procurò al suo autore un clamoroso processo per oltraggio alla morale.
“Le novelle della Pescara” di Gabriele D’Annunzio
Passiamo a dei classici meno noti con “Le novelle della Pescara”, un’opera che raccoglie i racconti che il poeta-vate ambientò nella sua città e nelle campagne circostanti. Quest’antologia è perfetta da riscoprire a maggio per il suo sapore genuino, naturale e boccaccesco.
Il paese di Pescara è al centro della narrazione, insieme alla campagna circostante che spesso accoglie folle di persone in preda ad impulsi non controllabili.
Si pensi ai contadini in rivolta nel racconto dell’Eroe, dove il nobile protagonista si getta nel fuoco mentre i poveri assediano il palazzo, all’esaltazione collettiva dei fedeli che gridano al miracolo o alla guerra tra due paesi, dai nomi immaginari di Radusa e Mascalico, ognuno dei quali cerca di imporre il proprio patrono all’altro.
D’Annunzio riesce a restituire ogni minima emozione dei personaggi e una viva curiosità per le emozioni più estreme.
“Poesie” di Sandro Penna
Le poesie di Sandro Penna celano un legame profondo con la rinascita e con la primavera. Ecco perché, se vuoi leggere un classico della letteratura originale e non scontato nel mese di maggio, e se vuoi avvicinarti al mondo della poesia, non possiamo che consigliarti quest’opera, sensibile e delicata.
«Queste sono le poesie che al di fuori di qualsiasi critico io stimo più di tutte. Sarebbero insomma quello che io lascerei ai posteri se posteri esisteranno.»
Così nel 1973 Sandro Penna introduceva la propria raccolta di poesie in uscita nei tascabili Garzanti, l’unica assemblata da lui personalmente, che qui viene riprodotta nella ricostruzione filologica operata da Roberto Deidier per il Meridiano del 2017.
I versi, scritti dal 1939 al 1958, si presentano straordinariamente compatti per i temi e il linguaggio: quella di Penna è una poesia limpida, che si rifà a una classicità senza tempo e applica la lezione di Dante, Leopardi, Rimbaud, Montale, tra gli altri, senza mai cadere nella maniera.
Ma è una poesia solo in apparenza semplice, la cui chiarezza e luminosità non possono che nascere da una zona buia, da un mistero.
“La casa e il mondo” di Rabindranath Tagore
Infine, fra i classici perfetti da riscoprire a maggio ti segnaliamo il capolavoro del Premio Nobel Rabindranath Tagore, un romanzo in cui l’amore, la vivacità, la forza vivificatrice e la libertà pulsano, straripano dalle pagine. È “La casa e il mondo”, riedito in Italia nel 2020.
All’alba del ventesimo secolo, lo Stato del Bengala è la culla del movimento indipendentista indiano contro la dominazione britannica.
Nikhil, proprietario terriero dall’indole mite e spirituale convinto che il tumulto che sta agitando il paese possa essere risolto in modo pacifico, vede presto irrompere la tensione anche tra le mura del suo palazzo: quando la moglie Bimala esce dall’isolamento del gineceo per fare la conoscenza di Sandip, leader radicale pronto a utilizzare qualsiasi mezzo per ottenere l’indipendenza, la donna rimane inevitabilmente attratta dal suo carisma e dalle sue idee in merito al futuro del paese.
Si delinea così un pericoloso triangolo, in cui i due uomini, che rappresentano due modi differenti di interpretare la causa indiana contro l’imperialismo, diventano rivali anche nel campo degli affetti. Intanto Bimala, che insieme alla coscienza politica vede risvegliarsi il suo anelito verso l’emancipazione femminile, dovrà cercare di risolvere quell’opposizione tra “la casa e il mondo”, apparentemente inconciliabile.