10 frasi tratte dal Decameron che ci insegnano a vivere con leggerezza

26 Maggio 2025

Scopri 10 frasi indimenticabili tratte dal Decameron, un capolavoro della letteratura italiana che continua a ispirare lettori di ogni epoca.

10 frasi tratte dal Decameron che ci insegnano a vivere con leggerezza

In un tempo di morte, Giovanni Boccaccio ha scritto uno dei più potenti elogi alla vita. Il Decameron, iniziato attorno al 1348, nel pieno dell’epidemia di peste nera, è un’opera che non affonda nel buio, ma sceglie la luce: dieci giovani, sette donne e tre uomini, si rifugiano in una villa fuori Firenze e, per dieci giorni, raccontano ciascuno una novella al giorno. Ne nasce un mondo di cento storie che attraversano ogni piega dell’esistenza: amore, fortuna, beffe, tragedie, fughe, rinascite.

Ma sotto la varietà delle vicende, il Decameron custodisce una visione profonda e moderna della vita: la leggerezza non è superficialità, ma intelligenza nel sopravvivere. Il piacere non è vizio, ma affermazione del corpo e del desiderio. Il riso non è distrazione, ma strumento di liberazione.

Con la sua lingua fluida, ironica e affilata, Boccaccio restituisce dignità ai sensi, forza alle donne, centralità al sapere, e una fiducia laica nell’ingegno umano. In tempi di paura, scrive un libro scandaloso e vitale, che ancora oggi ci ricorda che vivere, con intelligenza, sensualità e cuore, è l’atto più rivoluzionario che esista.

Curiosità sul Decameron: lo sapevi che…

Il titolo significa “dieci giorni”. In greco, deka = dieci, hemera = giorno. Il libro si compone infatti di dieci giornate di narrazione.

Fu uno scandalo per secoli. La Chiesa lo considerava osceno, sovversivo, immorale. In realtà, Boccaccio esalta la libertà e la dignità dell’umano.

Le donne sono protagoniste assolute. Sette delle dieci figure narranti sono donne: colte, autonome, ironiche, capaci di desiderare e decidere.

Ha influenzato Chaucer, Shakespeare, Pirandello. Il Decameron ha ispirato I racconti di Canterbury, molte novelle shakespeariane (Tutto è bene quel che finisce bene, Cimbelino) e perfino il Berretto a sonagli.

Boccaccio ha scritto durante una pandemia. La peste del 1348 ha devastato Firenze. Il libro nasce come risposta alla morte, in nome della bellezza della vita.

10 frasi tratte dal Decameron che ci insegnano a vivere con leggerezza, ingegno e desiderio

Le frasi del Decameron ci ricordano che la gioia non è evasione, ma resistenza. Che il corpo è parte della conoscenza, il piacere è una forma di sapere, e la risata può diventare filosofia. In tempi in cui si tende a cercare serietà come garanzia di profondità, Boccaccio ribalta la prospettiva: è l’allegria, l’intelligenza pratica, il desiderio sano che ci rendono umani, completi, liberi. Il Decameron non invita a ignorare il dolore, ma a non farsi sopraffare. A raccontare, a danzare, a vivere con chi si ama. A trasformare la paura in bellezza. E oggi, ancora, ci insegna che vivere con leggerezza è la più seria delle arti.

1.
È meglio rider che piangere, perché il riso è proprio dell’uomo.
– Proemio

La frase-manifesto dell’opera: il riso non è frivolo, è umano, è necessario.

 

2.
Chi vuol vivere lietamente, convien che il savio sia.
– Giornata VIII

La gioia, per Boccaccio, non è ignoranza: richiede saggezza, misura, spirito.

 

3.
Sanza peccato alcuno, la donna può usare il suo senno a sua salvezza.
– Giornata VI

L’ingegno femminile come forma di autodifesa e di libertà. Un’idea rivoluzionaria per l’epoca.

 

4.
Chi non ha provato, non sa.
– Giornata IX

Boccaccio invita a vivere, non solo a giudicare. La conoscenza passa per l’esperienza.

 

5.
Molto più vale il piacere presente che la promessa d’un futuro.
– Giornata III

Un invito a vivere l’oggi, senza farsi paralizzare dalle illusioni del domani.

 

6.
Le cose a ridere dette son più grate che le dette a grave.
– Proemio

La leggerezza può dire verità più profonde della seriosità. È uno stile, non una fuga.

 

7.
Non è vizio l’amar, se ben si governa.
– Giornata V

L’amore non è colpa, se guidato dalla misura. Boccaccio difende la dignità del sentimento e del desiderio.

 

8.
Chi ha buon senno non si cruccia mai per quello che può cambiare.
– Giornata VII

Una filosofia semplice e potente: meglio usare l’ingegno che farsi logorare.

 

9.
La fortuna aiuta chi l’aiuta.
– Giornata X

La sorte non è solo cieca: premia chi osa, chi agisce, chi pensa.

 

10.
Niuno è savio, se non ha riso talora di sé medesimo.
– Giornata VI

L’autoironia come atto di libertà. Per Boccaccio, chi non sa ridere di sé è pericoloso.

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