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Maurizio Galimberti, in una mostra i paesaggi italiani trasfigurati dallo sguardo del maestro della Polaroid

Allestita fino al 12 maggio all'Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, nella sede di Palazzo Franchetti a Venezia, ''Paesaggio Italia'' è una grande mostra dedicata a Maurizio Galimberti che presenta in più di 150 immagini i suoi scatti più significativi. Quella esposta è una sintesi della sua ricerca di riscoperta e narrazione del nostro Paese...
Le foto d’autore di Maurizio Galimberti realizzate nel suo Grand Tour per il Bel Paese sono esposti nella mostra “Paesaggio Italia”, allestita fino al 12 maggio a Palazzo Franchetti a Venezia

MILANO – Allestita fino al 12 maggio all’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, nella sede di Palazzo Franchetti a Venezia, “Paesaggio Italia” è una grande mostra dedicata a Maurizio Galimberti che presenta in più di 150 immagini i suoi scatti più significativi. Quella esposta è una sintesi della sua ricerca di riscoperta e narrazione del nostro Paese, di alcuni luoghi che l’autore stesso scelse per la loro significatività ed elesse a luoghi del cuore, ritraendoli con le sue polaroid. Per la prima volta un’esposizione e un libro documentano l’inedito Grand Tour del fotografo in giro per l’Italia, un lavoro iniziato già nei primi anni Novanta.

LA TRASFIGURAZIONE DELLO SGUARDO – A cura di Benedetta Donato, la mostra è prodotta dalla Casa dei Tre Oci e Civita Tre Venezie, con la collaborazione di GiArt. Il risultato è un lavoro antologico fuori dall’ordinario sul tema del paesaggio italiano, immortalato dall’Instant Artist. Un imponente caleidoscopio di immagini, composto di scatti unici non ripetibili, per raccontare i percorsi e le divagazioni di Maurizio Galimberti. L’artista trasfigura lo sguardo e ricrea un nuovo mondo intervenendo sulle sue Polaroid subito dopo lo scatto, lavorandole e modificandole finché la gelatina non è ancora rappresa. Viene così riportata allo spettatore l’esperienza di trasformazione e rinnovamento maturata dall’artista in questi oltre venti anni di lavoro sul paesaggio.

ASTRAZIONE E SENSO DI APPARTENENZA – “Un nuovo esordio” così lo definisce Denis Curti, che di lui scrive: “Con questo nuovo e sorprendente ‘Viaggio in Italia’ Maurizio Galimberti prosegue la ricerca fotografica dedicata a luoghi, spazi, paesaggi e orizzonti. Tra le diverse traiettorie possibili, Galimberti cerca l’astrazione, ma deve fare i conti con il senso di appartenenza, con i punti fermi e riconoscibili delle architetture, con il fascino delle piazze, con la forza abbagliante della luce della Puglia, con la patina di commozione della pianura, con l’orgoglio barocco della Sicilia. Con Milano, la sua città. Qui vive e lavora. Per certi tratti il percorso visivo si fa autobiografico e Galimberti non si risparmia. Scatta senza sosta nuovi mosaici e immagini singole. Riporta in luce alcune polaroid scattate negli anni Novanta, prova della sua dedizione e fedeltà verso una certa idea di italianità, che sono destinate a restare sullo sfondo: pedine utili a non perdere la strada”.

UN’INEDITA REINTERPRETAZIONE DEL PAESAGGIO ITALIANO – Le sue polaroid, grazie alle diverse possibilità compositive sperimentate, diventano scrigno di infinite visioni, che consentono una rilettura ed una riscoperta assolutamente inaspettate dei luoghi del nostro Paese. Architetture, città, volti di paesaggio verranno proposti sotto forma di singole polaroid, di “mosaici” e ready-made, le modalità tecniche e di espressione privilegiate da sempre dall’artista. In questa occasione Galimberti sperimenta inoltre in anteprima mondiale la nuova pellicola Impossible, primo esemplare in bianco e nero. In questa narrazione, il fotografo dimostra di aver raggiunto la consapevolezza artistica di chi oramai è pronto a disorientarsi, lasciandosi alle spalle il proprio luogo comune. Sia che l’artista si esprima attraverso le singole polaroid, sia che si cimenti nelle ardite composizioni degli ormai celeberrimi mosaici o che dalla foto riesca a dar vita ad un oggetto nuovo, il risultato è sempre sorprendente.

LE POLAROID SINGOLE – Le polaroid singole di Galimberti non sembrano solo appunti di viaggio per sottrarre all’oblio i momenti focali. Le immagini restituiscono una dimensione strettamente personale, intima, declinata secondo un registro lirico. Questo risultato è ottenuto in tutti gli scatti, sia che riquadrino silhouettes o giochino con i riflessi, le sovrapposizioni, le ombre – anche quella dell’artista, a formare un autoritratto – sia che privilegino porzioni di cielo e di mare, scorci di città, dettagli di monumenti o angoli anonimi.

I MOSAICI – La fortuna del nome di Galimberti su vasta scala è però probabilmente legata ai suoi mosaici, quadri composti da una serie di singole polaroid allineate come tessere e incollate secondo una precisa sequenza. La visione d’insieme fornisce la chiave per apprezzare il soggetto nella sua – sempre parziale – interezza. L’artista scompone le forme in una miriade di schegge; il loro successivo assemblaggio restituisce una sorta di unità e una certa leggibilità.

I READY-MADE – Galimberti infine reinterpreta, con spirito ludico e creativo, il ready-made di origine duchampiana. Appropriandosi di oggetti diversi – lettere, cartoline, mappe, immagini, riproduzioni fotografiche, fogli pubblicitari – ne tramuta la natura attraverso l’impiego della Polaroid. Nel suo procedere, scatta su porzioni selezionate dell’oggetto, lo riquadra, ne isola particolari a volte significativi, a volte marginali, preleva campioni. Poi assembla i risultati, li accosta, li unisce, li incolla.

UN LAVORO DI SPERIMENTAZIONE – La sperimentazione declinata in varie forme è ciò che accomuna e unisce tutto il poliedrico lavoro di Galimberti. La manipolazione delle fotografie avviene per livelli di intensità variabile: talvolta si tratta di una sfocatura che avvolge i dati celandoli all’osservazione, altre volte di veri e propri interventi, dal sapore Pop, di mascheratura dei soggetti.

IL CATALOGO – Arricchisce la visione del percorso espositivo il primo catalogo, con oltre 300 opere, che ripercorre tutta la ricerca artistica di Galimberti sul paesaggio. Edito da Marsilio, presenta testi critici di Benedetta Donato e di Denis Curti, con contributi del premio Oscar Nicola Piovani, dell’architetto e designer di fama internazionale Michele De Lucchi e del fotografo e Art Director di Ogilvy&Mather Giuseppe Mastromatteo.

19 febbraio 2013

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