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L’Appennino modenese negli scatti surreali del maestro della fotografia Axel Hütte

Valorizzare l'arte e la cultura del territorio, questo l'obiettivo della mostra personale di Axel Hütte ''Fantasmi e Realtà''...

Il Foro Boario di Modena ospita fino al 29 giugno la mostra fotografica di Axel Hütte intitolata ”Fantasmi e Realtà”

MILANO – Valorizzare l’arte e la cultura del territorio, questo l’obiettivo della mostra personale di Axel Hütte ”Fantasmi e Realtà”, inaugurata ieri ed esposta fino al 29 giugno, negli spazi espositivi del Foro Boario di Modena.

LA MOSTRA – La mostra presenta una selezione di 20 opere di grande formato del fotografo tedesco, annoverato, insieme a Thomas Ruff, Thomas Struth, Andreas Gursky e Candida Höfer, tra i maestri della Scuola di Düsseldorf, e si colloca a sedici anni di distanza dall’ultima personale dedicata a quest’autore in Italia. Il percorso, a cura di Filippo Maggia, affianca opere già esposte in ambito internazionale, dalle serie Glaciers (1997 -2002), Water Reflections (1998 -2007) e Caves (2008), a nuovi lavori del ciclo New Mountains (2011-2013), esito di una ricerca condotta sul paesaggio montano. Tra questi ultimi, in particolare, rientrano le fotografie realizzate tra il 2012 e il 2013 durante una residenza d’artista nell’area dell’Appennino modenese, finora mai esposte. La selezione di fotografie in mostra a Modena consentirà al pubblico di avere un’idea complessiva dell’opera di Axel Hütte, e, data l’ampiezza dei formati, troverà piena valorizzazione nei grandi spazi del Foro Boario, dove Fondazione Fotografia trasloca temporaneamente, dopo cinque anni di allestimenti all’ex ospedale Sant’Agostino, in vista dell’apertura del cantiere di riqualificazione del complesso settecentesco, destinato a trasformarsi in un Polo Culturale.

ROMANTICISMO TEDESCO – Il mistero è un tema portante nell’opera di Hütte, che affonda le radici nel Romanticismo tedesco, secondo il quale la natura si rivela attraverso l’immaginazione. Tale approccio, rafforzato dalla passione per i viaggi, ha condotto il fotografo tedesco in luoghi lontani, dalle Hawaii all’Alaska, alla ricerca di ciò che non è mai stato fotografato prima.

4 SERIE FOTOGRAFICHE – Nelle immagini della serie Glaciers l’artista coglie paesaggi distanti e irreali, dominati dal bagliore bluastro dei ghiacciai, dalla trasparenza delle lastre perenni e dalla luce bianca degli orizzonti del Nord. Le fotografie della serie Water Reflections sono state accostate alle celebri ninfee di Monet perché, così come nei quadri dell’impressionista francese, in esse non è possibile distinguere tra la realtà ed il suo riflesso. Di fronte a questi paesaggi quasi surreali lo spettatore può avvertire un senso di smarrimento e, come Alice, avere la tentazione di attraversare lo specchio e così perdersi in una dimensione sconosciuta. Nelle fotografie Underworld appartenenti alla serie Caves, l’artista ci pone invece di fronte alle sedimentazioni e alle colorazioni digradanti di montagne incantate. Nella serie New Mountains, infine, protagonista assoluta è la luce, che guida l’osservatore in un territorio onirico in cui le vette montane, ricoperte di nuvole scure, di nebbia e vapore, disturbano lo sguardo trasformando la realtà nel suo fantasma. Il punto di vista adottato da Axel Hütte è volutamente ambiguo: talvolta sorvola le vallate a volo d’uccello, collocandosi al di sopra delle nuvole, talvolta è frontale, quasi sfacciato. “La verità – conclude l’artista – risiede nello sguardo dell’osservatore”.   

13 aprile 2014

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