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Cartier-Bresson, il fotografo che ha trasformato il fotogiornalismo in arte

Nasceva oggi il grande fotografo francese, testimone di innumerevoli accadimenti della storia, tra i fondatori di Magnum Photos, la piรน importante agenzia di fotogiornalismo del mondo
MILANO โ€“ย Nasceva il 22 agosto del 1908 il grande fotografo francese Henri Cartier-Bresson, testimone di innumerevoli accadimenti della storia, tra i fondatori di Magnum Photos, la piรน importante agenzia di fotogiornalismo del mondo.
HENRI CARTIER-BRESSON – Cartier Bresson nacque il 22 agosto 1908 a Chanteloup, vicino Parigi, da una famiglia della ricca borghesia. Dotato di uno spirito innovativo e curioso, il giovane Henry si interessรฒ inizialmente di pittura e letteratura, passioni che lo spinsero alla frequentazione degli esponenti del movimento surrealista. ย Dopo il viaggio, durato un anno, ย in Costa d’Avorio, iniziรฒ ad appassionarsi al mondo della fotografia, spinto dalla sua insaziabile curiositร  e dal desiderio di immortalare la realtร . Cartier-Bresson raccontรฒ piรน volte come fu una fotografia del fotografo ungherese Martin Munkacsi a folgorarlo, facendogli crescere lโ€™entusiasmo e la passione per questโ€™arte. Nel 1932 comprรฒ la sua prima macchina fotografica, una Leica 35 mm con lente 50 mm che lo accompagnรฒ per molti anni. In questo periodo lavorรฒ nel campo del cinema, come assistente del grande regista francese Jean Renoir. Nel 1934 conobbe un fotografo ed intellettuale polacco, che gli presentรฒ il grande Robert Capa, che divenne poi suo collaboratore nella fondazione dellโ€™Agenzia Magnum. ย Durante la Seconda Guerra Mondiale Cartier-Bresson entrรฒ a far parte della resistenza, pur non abbandonando mai la sua attivitร  di fotografo. Catturato dalle truppe naziste, riuscรฌ a sfuggire al carcere. Nel 1945 fu il fotografo che immortalรฒ la liberazione della capitale francese. Concluso il conflitto, tornรฒ a lavorare nel mondo del cinema, dove diresse โ€œLe Retourโ€, un interessante documentario sul ritorno in patria dei prigionieri di guerra e dei deportati. Nel 1947 inaugurรฒ la sua prima mostra fotografica al Moma di New York.
BRESSON E LA MAGNUM PHOTOS โ€“ Sempre nel 1947 Cartierโ€“Bresson fondรฒ, insieme a Robert Capa, George Rodger, David Seymour e William Vandivert lโ€™Agenzia Magnum Photos, che di lรฌ a poco sarebbe diventata la piรน famosa agenzia del mondo. Magnum nacque dalla combinazione di piccole macchine fotografiche e di grandi menti che avevano acquistato grande sensibilitร  negli anni della seconda guerra mondiale, anni di grandi eccessi emotivi. La caratteristica che contraddistinse questa agenzia dalle altre fu la capacitร  fresca e nuova di essere nel mondo e sulla notizia. La fotografia portรฒ Cartier-Bresson a girare tutto il mondo, dalla Cina al Canada agli Stati Uniti, sino allโ€™Unione Sovietica. Fu il primo fotografo occidentale a fotografare proprio lโ€™Unione Sovietica del dopoguerra. Tra le mete del suo viaggio vi fu anche lโ€™Italia. Dal 1968 iniziรฒ a dedicarsi sempre meno allโ€™attivitร  fotografica per consacrarsi al suo primo amore artistico, la pittura.

FONDAZIONE BRESSON โ€“ Nel 2000, insieme alla moglie ed alla figlia creรฒ laย Fondazione Henri Cartier-Bresson.ย Lo statuto permette di vendere stampe firmate per raccogliere fondi, a condizione che stampe identiche siano incluse nellโ€™archivio inalienabile. In fondo la macchina fotografica รจ soltanto un mezzo per comunicare emozioni. Nel 2002 la Fondazione รจ stata riconosciuta dallo stato come ente di pubblica utilitร . Nella sua carriera ha anche ritratto personalitร  importanti in tutti i campi; Balthus, Albert Camus, Truman Capote, Coco Chanel, Marcel Duchamp, William Faulkner, Mahatma Gandhi, John Huston, Martin Luther King, Henri Matisse, Marilyn Monroe, Richard Nixon, Robert Oppenheimer, Ezra Pound, Jean-Paul Sartre ed Igor Stravinsky. Cartier Bresson morรฌ a Cรฉreste il 3 agosto 2004.
LA POETICA DELLE IMMAGINI โ€“ Cartier-Bresson รจ il fotografo che ha trasformato il fotogiornalismo in arte, anche proprio grazie alla sua grande passione per la scrittura. Il vero motore della sua ricerca artistica, quale che sia la forma nella quale si รจ poi espressa, puรฒ essere identificato nella sua concezione umanistica della realtร . Fu infatti spesso definito un classicista, ย non solo per la sua attenzione ai canoni della forma e agli equilibri geometrici dellโ€™immagine, ma soprattutto per il suo costante indagare sui valori dellโ€™esistenza, sullโ€™essere umano e i suoi rapporti con il mondo. Lโ€™idea di Cartier-Bresson rimase sempre quella che non si puรฒ imparare a fotografare, perchรฉ fotografare รจ un modo di vedere, ed รจ anche un modo di vivere. La macchina fotografica รจ soltanto il mezzo col quale fissare la realtร ; e del tutto realistiche pretendono di essere le sue immagini, scattate sempre con un obiettivo che restituisce unโ€™immagine in tutto simile a quella vista dallโ€™occhio (un 50 millimetri) e fedelmente riportate in stampa a pieno formato, senza escludere nulla di ciรฒ che lโ€™occhio ha visto nel mirino. La sua Leica diventa โ€œun prolungamento dellโ€™occhioโ€ che puรฒ essere, a seconda delle occasioni, โ€œun revolver, oppure il divano di uno psicanalistaโ€.

 

 

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