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Matera Capitale Europea della Cultura 2019, le 5 bellezze da visitare

Matera, capoluogo della Basilicata, con circa 55.000 abitanti sarà la Capitale Europea della Cultura 2019. Sarà cioè la portabandiera della nostra cultura e del nostro modo di vivere nell'Unione Europea, e avrà la possibilità di mettere in mostra la sua vita...

Ieri Matera è stata incoronata Capitale Europea della Cultura 2019, battendo altre città ricche di storia come Lecce o Siena. Ma cosa rende così speciale la città lucana? Scopriamolo insieme

MILANO – Matera, capoluogo della Basilicata, con circa 55.000 abitanti sarà la Capitale Europea della Cultura 2019. Sarà cioè la portabandiera della nostra cultura e del nostro modo di vivere nell’Unione Europea, e avrà la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale a livello internazionale. Dopo Bologna designata nel 2000 e Genova nel 2004, tocca ora ai materani dimostrare al mondo intero cosa sono capaci di fare. Ma per progettare il futuro, bisogna partire dal presente e soprattutto dal passato. In questo articolo vi illustriamo 5 (tra i numerosi) gioielli di Matera, che la rendono un posto così speciale.

Carlo Levi scrisse che «chiunque veda Matera non può non restarne colpito, tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza.» 

I SASSI – Nota anche come città dei Sassi, proprio per la peculiarità e l’unicità del suo centro storico, Matera e la sua parte più antica sono stati dichiarati dal 1993 paesaggio culturale dell’UNESCO. Scavati e costruiti a ridosso della Gravina di Matera, una profonda gola che divide il territorio in due, i Sassi di Matera, costituiscono di fatto uno degli esempi di bio-architettura più antichi al mondo.

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LA CATTEDRALE – In stile romanico pugliese, la Cattedrale di Matera venne costruita nel XIII secolo sullo sperone più alto della Civita che divide i due Sassi, sull’area dell’antico monastero benedettino di Sant’Eustachio, uno dei due Santi Protettori della città. All’esterno sono da notare il rosone a 16 raggi ed il campanile alto 52 metri; all’interno un affresco bizantino della Madonna della Bruna, un presepe cinquecentesco dello scultore Altobello Persio ed un affresco raffigurante il Giudizio Finale.

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LE CHIESE RUPESTRI – L’espressione più alta dell’arte rupestre sviluppatasi nel territorio di Matera è nelle decine di chiese scavate nel tufo. Ad oggi se ne contano 155, disseminate sull’altopiano della Murgia, lungo i suoi precipizi o inglobate nel tessuto urbanistico dei Sassi e risalgono per buona parte al periodo dell’Alto Medioevo. Nell’immagine qui sotto, la Chiesa rupestre di Sant’Agnese.

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IL MUSMA – Il Museo della Scultura Contemporanea di Matera (MUSMA), originale esempio di “museo in grotta”, costituito nel 2006 grazie all’impegno del Circolo della Scaletta, è inserito nella suggestiva cornice del seicentesco Palazzo Pomarici, definito il ‘Palazzo delle Cento Stanze’. Un museo davvero unico, dove le opere d’arte sono in perfetta simbiosi con gli ambienti rupestri che le ospitano. Il MUSMA illustra la storia della scultura italiana e internazionale dalla fine del 1800 a oggi, custodendo un ricco corpus di opere: sculture, ceramiche, medaglie, gioielli, disegni, opere grafiche, libri d’artista. Fino al 9 novembre, in collaborazione con il Museo nazionale d’arte medioevale e moderna della Basilicata a Palazzo Lanfranchi, sarà possibile visitare la mostra “Pasolini a Matera. Il Vangelo secondo Matteo cinquant’anni dopo”, che racconta la storia e i luoghi del capolavoro pasoliniano, in relazione al clima culturale e artistico lucano e italiano della metà degli anni ’60.

Nell’immagine qui sotto, l’opera in ferro e cemento di Mauro Staccioli, ‘Anello’ (1995).

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IL CGS – Il Centro di Geodesia Spaziale, inaugurato il 17 dicembre 1983 grazie alla collaborazione del Piano Spaziale Nazionale del CNR, della Regione Basilicata e della NASA, è una delle principali strutture di ricerca e trasferimento tecnologico nel Mezzogiorno, cioè una base aerospaziale nel bel mezzo della Basilicata. Dal 2012 il Centro Spaziale di Matera aderisce a Copernicus, il programma europeo per l’osservazione della Terra. Grazie al telescopio ottico recentemente installato, viene studiata inoltre la gravità terrestre e si osservano i movimenti delle placche tettoniche.

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18 ottobre 2014

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