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Making Colour, la storia della creazione del colore nella pittura occidentale

Inaugura tra qualche giorno alla National Gallery di Londra la grande mostra ''Making Colour'', che unisce il mondo dell’arte a quello della scienza per illustrare il modo in cui gli artisti hanno...

Making Colour, in mostra alla National Gallery di Londra, offre ai visitatori l’eccezionale opportunità di scoprire la vasta gamma di materiali utilizzati per creare i colori nei dipinti e in altre opere d’arte, dal Medioevo fino alla fine del XIX secolo

MILANO – Inaugura tra qualche giorno alla National Gallery di Londra la grande mostra ”Making Colour”, che unisce il mondo dell’arte a quello della scienza per illustrare il modo in cui gli artisti hanno superato le difficoltà tecniche relative alla creazione del colore. Va infatti ricordato che nel passato i colori erano principalmente di origine naturale e la loro produzione, oltre che di tempo necessitava anche di parecchio denaro. La mostra analizza questo tema da varie prospettive: esamina le origini delle fonti di pittura, tanto naturali quanto artificiali, la loro fornitura, produzione e applicazione, così come la loro permanenza ed effetto cromatico.

LA MOSTRAMaking Colour cattura l’attenzione dello spettatore proponendo un nuovo modo di vedere i dipinti della galleria insieme ai prestiti speciali e propone le ricerche più all’avanguardia degli esperti della galleria, mostrando l’importanza fondamentale del colore nella pittura, ma aggiunge anche i minerali, i tessuti, le ceramiche e il vetro, mettendo in risalto il legame materiale tra queste “arti sorelle”.
L’esposizione inizia esaminando il modo in cui le teorie sul colore, quali la conoscenza dei colori primari o dello spettro cromatico, hanno influenzato i pittori al momento di utilizzare i pigmenti e nella loro ricerca di nuovi materiali. I visitatori vengono poi accompagnati in un viaggio dal blu oltremare al blu cobalto, dal vermiglione al rosso di cadmio, passando attraverso il giallo, l’arancione, il viola e dal verdigris fino al verde veronese, in un avvicendarsi di sale caratterizzate da un tema cromatico. Si giunge, infine, ad una lucente sala principale dedicata all’oro e all’argento. Per molti secoli, questi due metalli hanno rivestito un’importanza fondamentale per gli effetti cromatici nella pittura europea, anche se non compaiono nella mappa cromatica tradizionale. La mostra è accompagnata anche da un esperimento scientifico sulla percezione umana del colore e sui i modi in cui il cervello elabora le varie informazioni visive.

LE OPERE – Making Colour è illustrata in ogni fase dai dipinti della National Gallery ed è completata da una selezione di oggetti in prestito, tra cui la scatola dei colori di William Turner. La mostra comprende Lavacourt sotto la neve (1878–81 circa) di Monet, esposto insieme ad alcune statuine di lapislazzulo provenienti dal British Museum e dall’Ashmolean Museum di Oxford. La storia del giallo viene illustrata dal Ritratto di Dorothy Savage, viscontessa Andover, e di sua sorella Elizabeth, Lady Thimbleby (1637) di Anthony van Dyck e da raffinati piatti di maiolica del British Museum. Nella sala rossa sono esposti L’Acconciatura di Degas (1896 circa) e San Girolamo e San Giovanni Battista (1428–9 circa) di Masaccio, insieme a frammenti del meraviglioso broccato di velluto color cremisi, in prestito dal Victoria and Albert Museum di Londra.

LA NATIONAL GALLERY – La National Gallery di Londra, fondata nel 1824 ospita una ricca collezione composta da più di 2.300 dipinti di varie epoche, possedendo praticamente almeno un’opera di qualsiasi grande maestro europeo, dal medioevo al post-impressionismo, con una panoramica completa negli episodi salienti delle scuole italiana, fiamminga, olandese, spagnola, francese e, naturalmente, inglese.

11 giugno 2014

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