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Kandinsky, ”lo sciamano dell’arte” in mostra a Vercelli

L' Arca di Vercelli, il sofisticato spazio espositivo realizzato dentro la trecentesca chiesa di S. Marco, ospiterà dal 29 marzo al 6 Luglio una nuova grande e raffinata esposizione, ''Wassily Kandinsky. L'artista come sciamano''...

Dal 29 marzo al 6 luglio, all’Arca di Vercelli, arrivano i capolavori di Wassily Kandinsky nella mostra intitolata ”L’artista come sciamano”
 

MILANO – LArca di Vercelli, il sofisticato spazio espositivo realizzato dentro la trecentesca chiesa di S. Marco, ospiterà dal 29 marzo al 6 Luglio una nuova grande e raffinata esposizione, ”Wassily Kandinsky. L’artista come sciamano” realizzata con un nucleo straordinario di opere per svelare il percorso che diede vita alla nascita dell’astrazione.

LE COLLABORAZIONI – Dopo il ciclo, realizzato in collaborazione con la Fondazione Guggenheim, che ha visto approdare a Vercelli i maestri delle avanguardie europee e americane, Arca apre le sue porte all’altra parte della storia artistica del Novecento, in collaborazione con il Museo Nazionale di San Pietroburgo, la più vasta raccolta al mondo dedicata all’arte russa. La prima mostra, ideata e curata da Eugenia Petrova, direttrice aggiunta del Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, è dedicata a Wassily Kandinsky, l’artista che più di ogni altro fu la cerniera fra occidente e oriente.

LA MOSTRA – La rassegna, dal titolo “L’artista come sciamano”, si sviluppa intorno a ventidue capolavori del padre dell’astrattismo, provenienti da otto musei russi, accompagnati da selezionatissimi dipinti di maestri dell’avanguardia russa e da uno straordinario nucleo di oggetti rituali delle tradizioni polari e sciamaniche,  appartenenti alla Fondazione Sergio Poggianella, da cui Kandinsky trasse profonde ispirazioni durante i suoi anni giovanili di studi etnoantropologici, e che contribuirono, insieme alle tradizioni contadine russe allo sviluppo del suo percorso intellettuale verso l’astrazione come forma della spiritualità. I lavori presentati a Vercelli appartengono prevalentemente agli anni che Kandinsky trascorse fra Monaco e la Russia, tra il 1901 e il 1922, anno in cui fu costretto ad abbandonare per sempre la Russia sovietica, che pure aveva sostenuto nei primi anni della rivoluzione, per accettare l’incarico offertogli da Walter Gropius di dividere con Paul Klee l’insegnamento al Bauhaus.

VIAGGIO NELL’ASTRATTISMO – Nella fusione delle sue esperienze di studio e del clima culturale russo nasce lo “Spirituale nell’arte” e il pensiero che farà di lui il massimo teorico dell’arte del ‘900, l’inventore dell’astrazione, e uno dei più grandi maestri di tutta l’arte del ‘900. Il percorso espositivo all’Arca di Vercelli conduce lungo questo percorso con molti dei suoi capolavori sommi, accompagnati da rari oggetti appartenenti alla tradizione dello sciamanesimo, dai suoi primi dipinti nati in atmosfera simbolista, alle opere del periodo di Murnau, fino alle grandi tele dei pochi anni in cui Kandinsky divenne il punto di unione fra le avanguardie occidentali, raccolte intorno a Der Blaue Reiter, e i maggiori protagonisti dell’avanguardia russa per arrivare alle opere del periodo finale della sua permanenza in Russia, che lo vide impegnato, come commissario per le arti del governo post rivoluzionario prima che il dissenso con le forme del potere sovietico non lo conducesse ad accettare un esilio definitivo.

26 marzo 2014

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