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4 libri da scoprire che regalano leggerezza

Hai bisogno di più leggerezza nella tua quotidianità? Perché non coltivarla con la lettura? Ecco 4 libri che fanno proprio al caso tuo.

Se nella tua vita hai bisogno di coltivare la leggerezza, di vivere con più serenità e consapevolezza, abbiamo la terapia giusta per te: in questo articolo ti suggeriamo quattro libri che curano, che insegnano a trovare la bellezza nel quotidiano.

Quattro libri che regalano leggerezza

Alcuni romanzi non cercano di impressionare, ma di consolare, accompagnare, aprire squarci di meraviglia nel quotidiano. La leggerezza che offrono non è fuga, ma un ritorno all’essenziale, una carezza lieve che toglie peso ai pensieri e invita a guardare il mondo con occhi nuovi. Questi quattro titoli sono piccoli scrigni di luce, capaci di sospendere il tempo e accendere una tenerezza duratura.

 

Evelina e le fate” di Simona Baldelli

Un romanzo incantato e drammatico, dove la violenza della guerra si intreccia con la delicatezza dell’infanzia e dell’immaginazione. Evelina, bambina capace di vedere creature invisibili, ci guida in un mondo dove il dolore si stempera in poesia. Esiste modo più dolce di perseguire la leggerezza?

La narrazione si apre con una scena memorabile, l’arrivo degli sfollati: a Evelina pare che dalla neve stiano uscendo le anime dei morti. La bambina vede due fate: la Nera, dai tratti cupi, e la Scepa, la fata allegra, colorata, con una veste a fiori, che ride sempre.

Nei dintorni del casolare girano i partigiani: il loro capo, il Toscano, ottiene dal padre di Evelina, che con loro simpatizza, del cibo. Evelina e i suoi fratelli Sergio e Maria trovano il cadavere di un tedesco ammazzato dai partigiani: la Nera li fa scappare in tempo, e li spinge a nascondersi, pochi attimi prima dell’arrivo dei tedeschi.

In un succedersi incalzante di colpi di scena, sulle colline attraversate dalla linea gotica alle spalle di Pesaro, in attesa dell’arrivo degli Alleati, trascorre l’ultimo anno della Seconda guerra mondiale filtrato dallo sguardo magico dell’infanzia, e travolge tutta la famiglia di Evelina, padre e madre molto malata, i fratelli, e il segreto di una bambina ebrea nascosta sotto una botola dentro la stalla.

Realtà e magia si mescolano e si intrecciano, facendo rivivere il mondo contadino e quello delle fiabe, l’intrico complesso della guerra civile e di quella mondiale.

Lo stile asciutto, arricchito di elementi dialettali, rende il racconto più reale: parole magiche, parole amuleti, filastrocche, che aprono la porta al sogno o alla profezia. E alla comprensione possibile di quello che accade.

 

Tutti i figli di Dio danzano” di Haruki Murakami

Proseguiamo con una raccolta di sei racconti sospesi tra realtà e sogno, in cui l’imprevisto entra nella vita di personaggi ordinari. Con la sua scrittura rarefatta e ipnotica, Murakami accende scintille di mistero nell’esperienza quotidiana.

Sei incontri che possono cambiare il corso di un’esistenza, o che promettono una via d’uscita dal dolore, la cura di una ferita, la decifrazione di un mistero, o addirittura la salvezza di una città intera. Un uomo abbandonato dalla moglie parte per l’isola di Hokkaido per consegnare un pacchetto alla sorella di un collega.

Cosa contiene il pacchetto? Forse il vuoto che sente dentro, quella “bolla d’aria” per cui la moglie lo ha lasciato. In una località di mare una ragazza stringe amicizia con un pittore la cui unica vera passione è accendere falò sulla spiaggia. Qual è la forma del fuoco? Quale il modo di ottenere un fuoco veramente libero?

 

Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano” di Eric-Emmanuel Schmitt

Fra i libri in grado di regalare un po’ di leggerezza non può mancare questo, un racconto breve, profondo e luminoso, che narra l’amicizia tra un ragazzo ebreo e un anziano droghiere musulmano. Una favola moderna sulla tolleranza, la spiritualità e l’amore che salva, raccontata con tocco lieve e sorriso malinconico.

Nel breve intreccio di strade di un popolare quartiere parigino dove i nomi delle vie hanno il sapore delle favole (rue Bleue, rue de Paradis), l’adolescente Momo vive con un padre sprofondato in una silenziosa e fosca depressione.

Nello stesso quartiere vive anche monsieur Ibrahim, l’unico arabo in una via “ebrea”, titolare della drogheria dove Momo si reca a fare la spesa quotidiana e non esita ogni tanto a sgraffignare qualche scatoletta di conserva… “È solo un arabo, dopo tutto!” pensa Momo, e, con suo grande stupore, il vecchio Ibrahim sembra leggergli nel pensiero: “Non sono arabo, vengo dalla Mezzaluna d’Oro”. Così comincia la storia d’amicizia, intessuta di ironia, candore e profonda saggezza, del ragazzo ebreo e dell’anziano “arabo” nell’incanto di un angolo di mondo nel quale le puttane sono belle e cordiali e si accontentano di un orsetto di peluche in cambio dei loro favori e dove, come portata da un sogno, compare addirittura Brigitte Bardot.

Come in una favola o un apologo che non pretende di dare lezioni morali ma soltanto proporre un sogno da decifrare, i due protagonisti si incamminano verso il grande mondo, acquistano un’auto che nessuno dei due sa guidare e si dirigono verso Oriente, oltre Istanbul, verso una libertà che li fa inerpicare verso l’alto, guidati da quell’arte di sorridere alla vita racchiusa nei preziosi fiori del Corano.

 

Non chiamatemi Jessica Fletcher” di Alice Guerra

Terminiamo la nostra carrellata di libri in grado di donare leggerezza e armonia con un irriverente romanzo appena approdato in libreria e tanto atteso: un giallo ironico e brillante, in cui una libraia curiosa e appassionata di misteri si ritrova coinvolta in un’indagine. Una lettura vivace e divertente, tra libri, piccoli segreti e intuizioni geniali, che strizza l’occhio agli amanti dei cozy mystery.

Un nuovo mistero avvolge Mestre. Dopo un primo furto “illustre”, impensabile e rocambolesco, che coinvolge acrobati ungheresi e monaci tibetani e che scardina gli equilibri internazionali, gli abitanti della città vengono investiti da un’ondata di altri furti – piccoli, ma inarrestabili. Dalla zia Rosanna a Piercoglione, non si salva nessuno.

E tutti, prima ancora di rivolgersi al commissario di polizia Salvatore Lo Cascio, chiedono aiuto ad Alice Guerra, influencer mestrina con un passato (recentissimo e turbolento) come investigatrice improvvisata. Ma questa volta Alice non ne vuole sapere di vestire i panni del suo idolo Jessica Fletcher perché, orgogliosamente muso da can, vorrebbe stare sola e tranquilla sul suo divano.

E invece prima viene travolta dall’arrivo inaspettato della sua ex migliore amica d’infanzia, Vespasiana – in piena crisi dopo essere stata abbandonata da una famosa popstar con cui è stata fidanzata per anni – e poi, suo malgrado, nella vicenda dei furti ci finisce in pieno. Lo Cascio ha comunque parecchio da fare.

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