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Il libro di Saffo sulla bellezza e il benessere dall’Antica Grecia alla Modernità

Il libro L'amore, le Muse, la bellezza, l’incanto, il rito ci offre l’opportunità di esplorare il mondo saffico e di comprendere come la sua visione della vita e dell’arte possa ancora oggi ispirare la nostra ricerca di senso e armonia.

La poesia di Saffo rappresenta uno degli apici più alti della letteratura antica, unendo l’armonia della parola alla profondità del sentimento. Attraverso il suo canto, la poetessa di Lesbo ci trasmette un’esperienza estetica e spirituale unica, in cui amore, bellezza e rito si intrecciano indissolubilmente. Il libro L’amore, le Muse, la bellezza, l’incanto, il rito ci offre l’opportunità di esplorare il mondo saffico e di comprendere come la sua visione della vita e dell’arte possa ancora oggi ispirare la nostra ricerca di senso e armonia.

La bellezza, per Saffo, non è solo un attributo estetico, ma una forza capace di trasformare, elevare e connettere con il divino. La sua poesia celebra la grazia e l’armonia, invitandoci a un’esperienza sensoriale e spirituale che attraversa i millenni. Oggi, in un’epoca in cui il concetto di bellezza è spesso legato a standard imposti e alla superficialità dell’apparenza, riscoprire il messaggio di Saffo significa riportare l’attenzione alla bellezza come espressione di autenticità, equilibrio interiore e connessione con l’arte e la natura.

“L’amore, le Muse, la bellezza, l’incanto, il rito” ci permette di avvicinarci a Saffo non solo come poetessa, ma come sacerdotessa della bellezza e della parola. La sua eredità, che attraversa i millenni, ci insegna che l’estetica non è solo un aspetto secondario dell’esistenza, ma una dimensione essenziale dell’essere umano. In un mondo che ha bisogno di rallentare e riscoprire il senso dell’armonia e della contemplazione, il messaggio di Saffo si rivela più attuale che mai.

Abbiamo approfondito questi temi con Tanita Sansone, founder di Skin Rebirth 109, che ci ha offerto il suo punto di vista sulla bellezza e sulla cura di sé nella società contemporanea, tracciando interessanti collegamenti con l’antica visione saffica dell’estetica e dell’armonia interiore.

L’amore, le Muse, la bellezza, l’incanto, il rito di Saffo

Sinossi del libro

Come non riconoscere lo spirito di Orfeo nell’incanto della parola-musica di Saffo, quando ci conduce alla contemplazione dell’attimo eterno in cui la luna piena trionfa sugli astri, inargentando il cielo, o quando ci fa partecipi del piccolo estasiato éranos, il banchetto nel verde del bosco accompagnato dal mormorio gentile di un ruscello silvestre?

Di stirpe aristocratica, Saffo nacque a Ereso, vicino a Mitilene, nell’isola di Lesbo, e fiorì tra la fine del secolo VII e l’inizio del VI a. C. Fu erede – l’unica, a differenza per esempio di Diotima, iniziatrice di Socrate ai misteri di Eros, di cui ci siano giunte parole scritte – di quell’epoca della cultura e della spiritualità ellenica in cui la trasmissione dei culti, delle iniziazioni e degli insegnamenti era affidata prevalentemente a figure femminili.

Saffo dagli occhi di viola fu direttrice e sacerdotessa di un tiaso consacrato ad Afrodite, alle Muse e alle Cariti, e maestra di giovani donne che venivano da lei per essere educate alla poesia, alla danza, alla musica, al rito, e preparate al ruolo futuro nella famiglia e nella società. Come nella paideía virile, anche nel tiaso femminile l’educazione e l’iniziazione potevano implicare rapporti omoerotici. Saffo cantava, o cantilenava, accompagnata dalla lira, parole in musica, musica in parole che calamitano l’ascoltatore-lettore in una trama armonica, come lo sfondo stesso della vita nella visione orfica.

In questo bordone sonoro si incastona, evocato da esso e insieme evocandolo, lo stato di coscienza unitaria e insieme intensamente intrisa di amore per la vita e passione a cui Saffo ci convoca, tuttora, dal tempo senza tempo, con uno sguardo baciato dalle Muse e dalle Cariti, che valica i millenni e ci restituisce intatta, sorgiva, la sua esperienza, illuminata dalla pupilla lucente della Dea, che consacra ogni vissutezza.

Perché leggere questo libro?

“L’amore, le Muse, la bellezza, l’incanto, il rito” rappresenta un viaggio affascinante attraverso il mondo di Saffo e la cultura spirituale ed estetica dell’antica Grecia. Leggere questo testo significa riscoprire l’incanto della parola poetica, che diviene un ponte tra passato e presente, tra mito e realtà.

L’opera offre uno sguardo profondo sul tiaso saffico, un’istituzione educativa e religiosa dedicata all’arte e alla formazione delle giovani donne, e ci permette di comprendere come la poesia di Saffo sia non solo espressione artistica, ma anche rituale sacro. In un’epoca in cui il ritmo frenetico della vita moderna spesso trascura la contemplazione e il rito, la lettura di questo libro ci invita a rallentare, a immergerci nella bellezza e a riscoprire il potere trasformativo dell’arte e della poesia.

La bellezza come valore assoluto

La bellezza, nella visione di Saffo, non è semplicemente un attributo estetico, ma una manifestazione del divino, un’esperienza di elevazione spirituale. La poesia saffica canta l’armonia e la grazia, tessendo un legame indissolubile tra amore, arte e natura. L’educazione nel tiaso non si limitava alla trasmissione di conoscenze tecniche, ma era un’iniziazione all’essenza stessa della bellezza, intesa come equilibrio interiore e come capacità di percepire l’ineffabile.

In un mondo contemporaneo dominato da standard estetici imposti e da un consumo rapido dell’immagine, il messaggio di Saffo risuona con una forza rinnovata: la bellezza non è mera apparenza, ma profondità, sensibilità e consapevolezza.

Il parallelismo con la realtà odierna

Se consideriamo il ruolo dell’estetica nella società attuale, possiamo tracciare un interessante parallelismo con il mondo di Saffo. Oggi, l’attenzione alla cura di sé si traduce spesso in una ricerca dell’esteriorità perfetta, alimentata dai social media e dalla cultura dell’immagine.

Tuttavia, l’idea saffica di cura di sé è profondamente diversa: essa passa attraverso la musica, la poesia, il rito, la danza, intesi come strumenti per armonizzare l’anima e il corpo. La bellezza non è solo ciò che appare, ma ciò che vibra interiormente e che si manifesta nell’arte e nella vita. Recuperare questa concezione estetica significa riappropriarsi di un senso più autentico del benessere e della spiritualità, riscoprendo il valore della contemplazione e dell’arte come esperienza trasformativa.

La parola come incanto

Saffo, con la sua parola-musica, incanta e trasporta il lettore in una dimensione altra, sospesa tra realtà e mito. Il suo canto non è solo espressione lirica, ma un vero e proprio rito che celebra l’amore, la passione, l’amicizia, la natura. La sua poesia crea un ponte tra l’esperienza umana e il divino, evocando immagini che, ancora oggi, riescono a commuovere e a ispirare. Il suo linguaggio è un canto orfico, capace di evocare visioni e stati d’animo, di trasformare il tempo in eternità.

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