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5 libri da leggere perfetti per riflettere sulla felicità

Oggi si celebra la Giornata della felicità. In questo articolo scopriamo insieme 5 libri da leggere perfetti per quest’occasione.

La felicità, grande incognita della vita. Come si trova? Si deve cercare? Che cos’è? Nel giorno in cui in tutto il mondo si celebra la felicità, scopriamo insieme 5 libri di genere diverso che la esplorano sotto molteplici aspetti.

Cinque libri se sei alla ricerca della felicità

Atlante della felicità” di Helen Russell

La felicità può avere infinite sfumature. Helen Russell ce lo racconta esplorando il concetto a livello culturale.

Quanti nomi e forme ha la felicità? Per i norvegesi è “friluftsliv”, il tempo trascorso all’aria aperta; per i brasiliani ha il sapore dolceamaro della “saudade”, la nostalgia di ciò che è lontano e perduto.

Per gli spagnoli è sempre associata al cibo e alla compagnia: è “tapeo”, l’incontro casuale tra amici che culmina in un vassoio di tapas da condividere al bar, oppure è “sobremesa”, le lunghe e pigre conversazioni a tavola.

Per i finlandesi è l’esatto contrario: “kalsaäriktinnit” racchiude il piacere segreto e privatissimo di bersi una birra in mutande, nell’intimità di casa.

In questo libro divertente e curioso, la giornalista Helen Russell compie un illuminante giro intorno al mondo alla ricerca dell’idea di felicità propria di ogni nazione.

 

La felicità” di Frédéric Lenoir

Se vuoi guardare al concetto di felicità attraverso una chiave più filosofica, ti suggeriamo il volume di Frédéric Lenoir.

“Il grande paradosso della felicità è che essa è allo stesso tempo indomabile e addomesticabile. Ha a che fare tanto col destino o la fortuna quanto con una componente razionale e volontaria. È questa una delle ragioni per cui non esiste una ‘ricetta’ della felicità valida per tutti”.

 

The tender bar” di J.R. Moehringer

Esplora la felicità addentrandosi nel mondo delle relazioni e del senso di appartenenza “The tender bar. Il bar delle grandi speranze”, un toccante romanzo di formazione.

J.R. cresce catturato da una voce. La voce di suo padre, un discjockey di New York che ha preso il volo prima che lui pronunciasse la sua prima parola.

Con l’orecchio schiacciato contro la radio, vorrebbe spremere da quel timbro caldo i segreti dell’identità e dell’universo maschili. Sua madre è il suo mondo, è la sua roccia, ma lui cerca anche qualcosa di più, qualcosa che riesce ad avvertire solo in quella voce.

A otto anni, quando anche la voce alla radio scompare, J.R. scappa disperato fino al bar all’angolo, e lì scopre un nuovo mondo, e un coro turbolento di nuove voci. Quelli che si rifugiano al «Dickens» per raccontare le proprie storie o scordare i propri guai sono poliziotti e poeti, allibratori e soldati, star del cinema e pugili suonati.

E poiché si diventa grandi per imitazione, a ciascuno di questi uomini J.R. ruberà qualcosa, diventando un piccolo «ladro di identità».

 

La felicità delle piccole cose” di Caroline Vermalle

Ancora un romanzo, ma stavolta più delicato e romantico, per raccontare e ricercare la felicità nelle piccole cose di ogni giorno, di cui spesso nemmeno ci accorgiamo.

Parigi. La neve cade dolcemente sulla città, ammantando di bianco la Tour Eiffel, Notre-Dame e il Panthéon, come in una cartolina. Un uomo passeggia lungo la Senna diretto verso casa, un elegante palazzo sull’Île Saint-Louis.

È Frédéric Solis, avvocato di successo con la passione per i quadri impressionisti. Affascinante, ricco e talentuoso, Frédéric sembra avere tutto quello che si può desiderare dalla vita. Gli manca una famiglia, ma dopo essere stato abbandonato dal padre molti anni prima, ha preferito circondarsi di oggetti lussuosi e belle donne piuttosto che mettere ancora in gioco il suo cuore ferito.

Fino a quando, un giorno, scopre di aver ricevuto una strana eredità, che consiste in una manciata di misteriosi biglietti e in un disegno che ha tutta l’aria di essere una mappa. Cosa nasconderanno quegli indizi?

 

Felicità®” di Will Ferguson

Infine, un’opera che si contraddistingue per la sferzante vena satirica, e che si domanda come sarebbe il mondo se tutti quanti fossero felici.

Ogni mattina un editor si sveglia e sa che dovrà smaltire il più in fretta possibile le valanghe di manoscritti che si accumulano sulla sua scrivania.

Spesso sono proposte assurde, e “Quello che ho imparato sulla montagna” non è da meno: un mattone di oltre mille pagine, privo di qualsiasi suddivisione in capitoli e ricoperto di margherite adesive.

Il nome del suo autore poi, Tupak Soiree, puzza di pseudonimo da metri di distanza. Solo un disperato potrebbe proporlo alla cieca a una riunione di redazione.

È esattamente quello che fa Edwin, editor della sezione autoaiuto alla Panderic Inc. Certo, Edwin non si aspetta che il manoscritto venga accolto. Né tantomeno che diventi un bestseller globale con conseguenze catastrofiche per il mondo intero.

Il libro di Tupak Soiree, infatti, non è un manuale di autoaiuto come tutti gli altri: funziona. E mentre la Felicità® si diffonde come un morbo, le industrie collassano e i fedeli dell’estasi abbandonano il proprio lavoro per «andare a pesca», Edwin capisce che gli rimane una sola cosa da fare: dovrà salvare il mondo.

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