Esce oggi in libreria “Il mago delle parole”, il nuovo libro di Giuseppe Antonelli dedicato all’ineguagliabile bellezza della lingua e della grammatica. Un’opera originale, come sempre è stato anche l’approccio del docente universitario, per riscoprire la ricchezza di un mondo ritenuto dai più astruso e inutilmente complesso.
“Il mago delle parole” di Giuseppe Antonelli
La sinossi del libro
«Le parole sono un fondamentale pezzo di mondo: a ogni parola in più che impariamo, il nostro mondo diventa un po’ più grande. Ogni nuova parola è una scoperta. Ogni nuova parola è una conquista. Ogni nuova parola è un passo nella strada che porta alla consapevolezza».
Un saggio narrativo che spariglia le carte e ci fa cambiare sguardo sulla nostra lingua, accompagnandoci all’interno di un’aula scolastica dove l’ora di italiano diventa il momento più entusiasmante di tutta la giornata. Perché, come ci rivelerà pagina dopo pagina Giuseppe Antonelli, la grammatica non è affatto noiosa, polverosa o dogmatica. La grammatica è glamour.
Cosa succede se il nuovo insegnante d’italiano è uno strano tipo tutto azzimato che ogni giorno se ne inventa una nuova? Appende cartelli, disegna cartine, improvvisa quiz, apparecchia la cattedra con un servizio da tè. Spiega la grammatica come una partita a scacchi, scrive alla lavagna formule etimologiche e le risolve a mo’ di enigmi, trasforma le parole in racconti pieni di colpi di scena.
Le incrocia, le manipola, le inventa, le traduce in suoni e colori, sapori e profumi. Insieme ai classici della letteratura, cita canzoni, fumetti, film e non smette mai di dialogare con tutti gli studenti: ascolta, commenta, ribatte, scherza, incoraggia.
Un imprevedibile prof che ogni tanto si mette qualcosa in equilibrio sulla testa e rimane immobile finché non ritorna il silenzio; non dà mai voti e in pagella scrive solo consigli in forma di sonetto. Succede che imparare la lingua, le sue regole, la sua storia diventa un’avventura affascinante.
La grammatica, in fondo, è solo l’arte di dire le cose nel modo giusto al momento giusto. E allora ecco l’Accademia d’arte grammatica: una società segreta in cui ragazzi e ragazze s’incontrano fuori da scuola per divertirsi a giocare con la lingua italiana. Succede che un’esperienza così può cambiarti la vita.
E in effetti, alla persona che racconta questa storia – a distanza di anni, con immutata emozione e un po’ di nostalgia – la vita l’ha cambiata.
Per una visione “moderna” della grammatica
Non è la prima volta che Giuseppe Antonelli firma un saggio originale come questo. “Il mago delle parole” è un’opera ibrida, che mescola la saggistica e la narrativa raccontando due storie: quella di un insegnante che si impegna per “svecchiare” lo studio della sua materia e quella della materia stessa, che troppo spesso è tacciata di essere antica, non al passo coi tempi e noiosa.
Nel suo libro, il prof. Antonelli rivela l’ennesimo tassello del suo personale impegno a favore della diffusione dell’amore per la grammatica e per la didattica. Perché insegnare non vuol dire semplicemente inserire contenuto nella mente dei discenti, ma fornire loro degli strumenti universalmente validi per comprendere ciò che li circonda.
E la lingua, in questo, è mezzo privilegiato. Le parole sono foriere di magia; l’uomo lo ha saputo sin dalla loro nascita. Danno senso al reale, corpo ai pensieri. Perciò è importante riscoprire il loro valore e capire la ricchezza della nostra grammatica, che si evolve con noi, spiegando e spiegandoci.
Chi è Giuseppe Antonelli
Nato ad Arezzo il 25 maggio 1970, Giuseppe Antonelli è uno dei più influenti linguisti dell’Italia contemporanea. È professore ordinario di Linguistica Italiana all’Università di Pavia. Collabora stabilmente con Treccani e Il Sole 24 Ore e ormai da due anni è ospite fisso alla trasmissione Rai condotta da Geppi Cucciari “Splendida cornice”.
Il suo è un approccio contemporaneo, che tiene conto dei cambiamenti della lingua e del modo di leggere il reale, oltre che delle necessità dei giovani. Negli anni ha curato diversi libri di testo dedicati agli studenti di scuola secondaria di primo e di secondo grado.