Cecilia Sala, giornalista di guerra e autrice del podcast Stories, ci porta nel cuore delle grandi tragedie contemporanee con il suo libro L’incendio (Mondadori). Questo racconto, che intreccia storie personali e contesti geopolitici, offre uno sguardo intimo e crudo su tre “incendi” che stanno sconvolgendo il mondo: la guerra in Ucraina, le proteste in Iran e la repressione in Afghanistan. Attraverso le voci di chi vive queste realtà, Sala ci invita a riflettere su coraggio, dolore e resilienza.
Sinossi del libro
Kateryna ha 28 anni, ha fatto la modella, ha amici sparsi per l’Europa e all’inizio del 2022 spera che in Ucraina scoppi la guerra: «Non sono così vile da augurarmi di vivere sotto il ricatto di Vladimir Putin per anni, contando sul fatto che il compito di affrontarlo spetti poi a un’altra generazione invece che alla mia». Oggi Kateryna è un soldato. Assim ha 23 anni, studia Ingegneria aerospaziale all’università di Teheran e dal giorno in cui Mahsa Amini è morta, il 16 settembre 2022, con il suo gruppo ha cominciato a scrivere il nome di Mahsa nei bagni delle università e nei vagoni dei treni: «Non sapevamo a cosa stessimo dando inizio».
Nabila è una campionessa di kick boxing, è lesbica ed è una conservatrice fedele alla Repubblica islamica, ma come molte donne religiose considera il caso di una ragazza fermata in una stazione della metro per un velo malmesso e riconsegnata cadavere pochi giorni dopo alla famiglia «un’onta collettiva e un’enormità contro Dio». Zarifa è cresciuta con l’idea che da grande avrebbe fatto politica ed è diventata adulta in un Afghanistan dove era possibile, dopo il 2001 e prima del 2021.
Appartiene alla generazione che ha immaginato e poi iniziato a costruire la propria vita su presupposti incompatibili con i codici degli integralisti, quella che oggi si rifiuta di considerare il movimento dei talebani, «che esiste da meno tempo dei telefoni cellulari, che in tutto ha controllato il paese per sette anni non consecutivi», il proprio destino. Kateryna, Assim, Nabila e Zarifa sono solo alcuni dei protagonisti di questo viaggio. Cecilia Sala li ha seguiti alle feste e tra le bombe. Il risultato è un racconto corale, straziante, verissimo, che ci mostra in presa diretta «tre incendi che bruciano il mondo» e lo sconvolgono oltre i confini dei paesi in cui sono divampati.
Tre incendi che bruciano il mondo
Il titolo L’incendio non è solo metaforico: il libro racconta tre crisi che stanno cambiando il panorama globale. Sala ci guida attraverso l‘Ucraina dove giovani come Kateryna, una modella diventata soldato, affrontano la brutalità dell’invasione russa. La sua storia non è solo di sacrificio, ma anche di un rifiuto deciso a vivere sotto il ricatto di Vladimir Putin. Kateryna rappresenta una generazione che sceglie di combattere per la propria libertà, a qualunque costo.
L’Iran è il teatro delle rivolte nate dopo la morte di Mahsa Amini nel 2022. Assim, studente di ingegneria aerospaziale, racconta come un semplice gesto – scrivere il nome di Mahsa sui muri – abbia dato inizio a un movimento che scuote il regime. Le proteste non sono solo un atto di resistenza politica, ma una lotta per un futuro diverso.
L’Afghanistan invece è il teatro dove Zarifa, cresciuta in un paese che le permetteva di sognare una carriera politica, oggi si trova a fronteggiare il ritorno dell’oppressione talebana. Zarifa rappresenta una generazione che ha vissuto una libertà effimera, costruendo una vita su valori che oggi appaiono incompatibili con l’oscurantismo degli integralisti.
Perché leggere L’incendio
Leggere L’incendio non significa solo informarsi, ma immergersi in storie di straordinaria umanità. Il libro non si limita a descrivere i conflitti attraverso numeri e date, ma li racconta attraverso volti, nomi e vite vissute. È un viaggio tra chi ha scelto di affrontare i propri incendi personali e collettivi, mostrando come la determinazione umana possa sfidare anche le avversità più insormontabili.
Questo libro è importante perché ci ricorda che dietro ogni notizia ci sono esseri umani con sogni e speranze. È un invito a non distogliere lo sguardo dai drammi del mondo, ma a comprenderli e ad agire, ognuno nel proprio piccolo.
Gli ultimi fatti raccontati da Cecilia Sala
Le vicende raccontate da Sala hanno una drammatica attualità. La storia di Kateryna ci parla di una giovane donna che, all’inizio del 2022, sperava nell’arrivo della guerra per affrontare il nemico e costruire un futuro libero. Ora, è un soldato che vive quotidianamente tra bombe e perdite.
In Iran, Assim e il suo gruppo di amici continuano a combattere contro il regime, iniziando con semplici atti di protesta che sono diventati una rivoluzione.
Nabila, invece, rappresenta la complessità di un Iran diviso. Nonostante sia fedele alla Repubblica Islamica, considera la morte di Mahsa Amini un’onta per la fede e un crimine contro Dio.
Zarifa, in Afghanistan, testimonia l’angoscia di una generazione che ha vissuto la libertà e oggi si rifiuta di accettare il ritorno al passato. La sua storia ci parla della lotta contro l’oblio e della resistenza contro un regime che vuole cancellare la memoria di un tempo migliore.
L’autrice
Cecilia Sala è una giornalista italiana nata nel 1995, nota per il suo approccio diretto e immersivo al giornalismo internazionale. Dopo aver iniziato la carriera scrivendo per importanti testate come Il Foglio e Vanity Fair, si è distinta per la sua capacità di raccontare i grandi eventi globali con una prospettiva umana e coinvolgente. Dal 2022 è l’autrice e voce del podcast Stories, prodotto da Chora Media, in cui approfondisce temi di attualità, conflitti e diritti umani attraverso storie di persone comuni.
Specializzata in reportage dalle zone di guerra, Sala ha documentato sul campo i conflitti in Ucraina, Afghanistan, Siria e Libano, oltre ad aver seguito le proteste in Iran. Con il libro L’incendio, conferma la sua abilità di portare il lettore nel cuore delle vicende mondiali, intrecciando storie personali a una narrazione più ampia. Il suo lavoro è un esempio di giornalismo che unisce rigore informativo e grande empatia.