Mi Sono Riadattato Agli Occhiali di Edoardo Sanguineti è una poesia che con estremo sarcasmo, nello stile del poeta genovese, mette in scena la speranza di poter vivere una nuova vita. Questo è il desiderio di tantissime persone, convinte che la vita non sia così “limpida” e “chiara” come si desidera.
Edoardo Sanguineti con molta originalità ci dona una poesia di grandissimo contenuto, malgrado l’utilizzo di un linguaggio decisamente rivoluzionario. Il poeta affronta i temi delle disillusioni dell’uomo, della maturità, della confusione sociale e morale.
Egli spera, provocatoriamente, che, grazie ad una semplice visita oculistica e a nuovi occhiali da vista, possa finalmente vivere una vita diversa, migliore.
Mi Sono Riadattato Agli Occhiali fa parte della raccolta di poesie Scartabello/ 1980, pubblicata a Macerata da Cristoforo Colombo libraio nel 1891. La poesia è contenuta anche nella successiva raccolta Segnalibro: Poesie 1951-1981 pubblicata a Milano da Feltrinelli nel 1982.
Ma, leggiamo la poesia di Edoardo Sanguineti per apprezzarne l’originale significato.
Mi Sono Riadattato Agli Occhiali di Edoardo Sanguineti
mi sono riadattato agli occhiali (che la patente, a me, rende obbligati, ormai),
in un paio solo di giorni: vedo tutto più netto: (ma niente mi è, per questo,
diventato migliore, in verità: un semaforo è sempre un semaforo, un marciapiede
è un marciapiede: e io sono sempre io, così)
(quanto al doloroso senso di capogiro,
vaticinato, con l’emicrania, da un Istituto Ottico di corso Buenos Aires, al quale
mi sono rivolto, questa volta, l’ho sperimentato e l’ho superato): (l’oculista
affermava che, con il tempo, io mi ero costruito una mia rappresentazione arbitraria
della realtà, adesso destinata, con le lenti, a sfasciarsi di colpo):
e ho potuto
sperare, per un attimo, di potermi rifare, a poco prezzo, una vita e una vista)
Basta un paio di occhiali da vista nuovi per cambiare vita
Mi Sono Riadattato Agli Occhiali è una poesia di Edoardo Sanguineti che con estrema ironia affronta la voglia dell’autore di poter vivere attraverso una vista migliore, anche una vita migliore.
Una “visione” geniale quella di Edoardo Sanguineti, il quale cerca di non perdere la speranza riguarda al cambiamento. La cattiva “visione” dovuta alle ormai superate lenti precedenti, gli ha purtroppo causato una sorta di malessere generale. La vista di ciò che lo circonda non è limpida come dovrebbe essere e quindi tutto appare come traumatico e fastidioso.
La metafora della vita che passa e che si diventa maturi
Il poeta esordisce affermando che lui si era già “riadattato agli occhiali” imposti dall’obbligatorietà prevista dalla patente di guida. E a dire il vero l’autore pur trovando miglioramenti alla visione, di fatto nella sua vita tutto è rimasto come prima.
Ma, con il tempo anche gli occhiali a cui si era riadattato, non solo non sono riusciti a migliorare la sua vita, ma risultavano inappropriati e di conseguenza viveva i classici disturbi di chi deve per forza fare un nuovo esame della vista e utilizzare lenti adeguate alle nuove esigenze visive.
Questo passaggio della poesia è bellissimo. Il poeta associa il peggioramento ulteriore della vista e la necessità di una nuova visita oculistica, al fatto che sia diventato più maturo. Non si era accorto che gli occhiali da vista che aveva acquistato dopo l’esame di guida, non potevano durare tutta la vita, o meglio non potevano garantirgli l’eterna giovinezza.
Ma, il potere terapeutico visivo di quegli occhiali, anche se all’inizio sembravano funzionare, con il passare degli anni e quindi con la maturità si sono rivelati invece causa di un malessere ancora maggiore. Non solo le cose gli appaiono per quello che sono, ma, in più gli provocano un profondo disturbo fisico ed esistenziale.
Guardare la vita con maggior chiarezza
Ma, una soluzione al suo dramma interiore, sembra arrivare dall’oculista dell’Istituto Ottico di corso Buenos Aires della sua Genova. Lui sembra avere la risposta a tutte le speranze di poter finalmente vedere le cose che lo circondano con più limpidezza e senza disturbi.
L’eminente esperto gli offre una risposta chiara e che non lascia dubbi riguardo ai problemi che il poeta denunciava. Secondo l’oculista “con il tempo, Sanguineti si era costruito una rappresentazione arbitraria della realtà, adesso destinata, con le lenti, a sfasciarsi di colpo.
Ciò vuol dire che tutti i dubbi ideologici, morali esistenziali di Edoardo Sanguineti, grazie ad una “visione più chiara e profonda”, potranno trovare risposte che prima era impossibile poter percepire.
Tutto ciò che è stato causa della poca fiducia del poeta riguardo mondo che lo circonda, grazie ad sguardo nuovo, può finalmente trovare le giuste risposte.
L’oculista, insomma, è come il “santone”. Dona al poeta genovese la possibilità di poter guardare alla vita da una prospettiva totalmente nuova. Questo inevitabilmente offre a Edoardo Sanguineti la possibilità di
sperare, per un attimo, di potermi rifare, a poco prezzo, una vita e una vista)
Ovvero, bastava investire semplicemente su degli occhiali da vista nuovi, per poter guardare alla vita con maggiore fiducia e serenità.
I nuovi occhiali da vista sono l’essenza della maturità dell’uomo che ha la possibilità grazie alla sua esperienza di guardare alla vita in modo più lucido. È il nostro sguardo verso l’esterno a trasmetterci il peggio e a farci stare male, a crearci confusione.
Quindi, bisogna saper imparare a guardare la vita da una prospettiva migliore se si vuole avere la speranza di vivere meglio. Di certo, Edoardo Sanguineti, lascia aperta la possibilità della speranza, consapevole che anche impegnandosi il mondo è così confuso e poco chiaro che sarà molto difficile poterlo cambiare.