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“La strada non presa” (1916) di Robert Frost, una poesia sulle scelte che determinano il nostro destino

"Cosa sarebbe successo se...?" Una domanda che tutti ci siamo posti almeno una volta nella vita. Robert Frost la racconta nella poesia "La strada non presa".

Non scegliamo dove e quando nascere, cosa sognare, di chi innamorarci. Siamo padroni, tuttavia, di imboccare una strada piuttosto che un’altra. E questo, spesso, fa la differenza. Ce lo racconta Robert Frost in una delle sue poesie più celebri, che si intitola “La strada non presa“.

“La strada non presa” di Robert Frost

Due strade a un bivio in un bosco ingiallito,
Peccato non percorrerle entrambe,
Ma un solo viaggiatore non può farlo,
Guardai dunque una di esse indeciso,
Finché non si nascose al mio sguardo;

E presi l’altra, era buona anch’essa,
Anzi forse con qualche ragione in più,
Perché era erbosa e quindi più verde,
Benché il passaggio suppergiù
Le avesse segnate ugualmente,

E ambedue quella mattina eran distese
Nelle foglie che nessun passo aveva marcato.
Oh, prenderò la prima un’altra volta!
Ma pur sapendo che strada porta a strada,
Non credevo che sarei mai ritornato.

Dirò questo con un lungo sospiro
Chissà dove e fra tanti anni a venire:
Due strade a un bivio in un bosco, ed io –
Presi quella meno frequentata,
E da ciò tutta la differenza è nata.

 

“The road not taken”

Two roads diverged in a yellow wood,
And sorry I could not travel both
And be one traveler, long I stood
And looked down one as far as I could
To where it bent in the undergrowth;

Then took the other, as just as fair,
And having perhaps the better claim,
Because it was grassy and wanted wear;
Though as for that the passing there
Had worn them really about the same,

And both that morning equally lay
In leaves no step had trodden black.
Oh, I kept the first for another day!
Yet knowing how way leads on to way,
I doubted if I should ever come back.

I shall be telling this with a sigh
Somewhere ages and ages hence:
Two roads diverged in a wood, and I —
I took the one less traveled by,
And that has made all the difference.

Il significato di questa poesia

Dove leggere “La strada non presa”

“La strada non presa” è una delle poesie più celebri nate dal genio di Robert Frost. Composta nel 1915, è apparsa per la prima volta su carta stampata l’anno successivo, nel 1916, all’interno della raccolta Mountain Intervaluna delle innumerevoli scritte dal prolifico autore, che nel corso della vita si è dedicato con discreto successo anche al teatro.

Abbiamo letto la traduzione curata da Paolo Statuti, che ha cercato di rendere l’immediatezza e la spontaneità della scena originale, privilegiando la musicalità della versione inglese.

Queste quattro strofe, articolate a loro volta in cinque versi ognuna, sono cariche di significato simbolico, ma si racconta che siano nate da un evento reale: Frost si trovava spesso a passeggiare con l’amico Edward Thomas, anch’egli poeta. Dopo aver scelto quale direzione prendere, Thomas spesso si trovava a fantasticare sull’altra opzione possibile. Nasceva così la suggestione grazie a cui, oggi, possiamo leggere “The road not taken”.

Vite possibili

scélta s. f. [der. di scelto, part. pass. di scegliere]. – 1. a. Libero atto di volontà per cui, tra due o più offerte, proposte, possibilità o disponibilità, si manifesta o dichiara di preferirne una (in qualche caso anche più di una), ritenendola migliore, più adatta o conveniente delle altre, in base a criterî oggettivi oppure personali di giudizio, talora anche dietro la spinta di impulsi momentanei, che comunque implicano sempre una decisione.

La prima accezione del lemma “scelta” presente sul Vocabolario Treccani condensa in quattro righe il significato di una parola che più volte nella vita di un uomo fa la differenza.

C’è chi, guardando alla definizione sopra, penserà a un evento in particolare; chi, invece, ricorderà molte delle scelte che ha fatto, anche quelle in apparenza più insignificanti. In entrambi i casi, la domanda sorge spontanea: cosa sarebbe successo se…? Dove sarei adesso, se…? Con chi? Come? Ma soprattutto: sarei più felice, più appagato?

Sono interrogativi senza risposta. Rimangono appesi al filo di un gomitolo che, per decisione nostra o per coincidenze contingenti, non abbiamo avuto l’occasione di dipanare.

Sono le nostre molte, innumerevoli, vite possibili. Che esistono, a modo loro; in un mondo parallelo, incompiuto e irrealizzato. E se un po’ ci impensieriscono e ci immalinconiscono, dall’altro lato ci rassicurano anche. A modo loro.

La metafora della strada

La poesia di Robert Frost si intitola “La strada non presa”.

La parola “scelta”, così come il suo sinonimo “decisione”, non appare mai. Eppure è la protagonista dell’intero componimento.

È una metafora a parlare. Due strade si presentano dinanzi agli occhi dell’io lirico in un bosco autunnale. Trovandosi a un bivio, l’uomo scruta l’orizzonte, in cerca di un indizio impossibile da trovare. L’unica differenza che riscontra fra i due sentieri risiede nel fatto che uno appaia meno battuto dell’altro.

Sceglie. E imbocca proprio quello, consapevole che non sarebbe riuscito, probabilmente, a tornare indietro.

Lo scarto del tempo

L’ultima strofa de “La strada non presa” ci proietta in un futuro possibile, in cui l’io lirico racconta la sua scelta. Non ci sono valutazioni a fare da sfondo al biforcarsi della strada. Non si menziona un sentiero migliore dell’altro. L’unico dettaglio che ci fornisce il poeta è costituito dai due versi che chiudono il componimento, e che risuonano nelle nostre orecchie anche dopo aver concluso la lettura:

“Presi quella [la strada] meno frequentata,
E da ciò tutta la differenza è nata.”.

Di certo, ne “La strada non presa” Frost ci invita a valutare il sentiero meno battuto. Tuttavia, non ci sarà mai dato di sapere quale sia la strada migliore da imboccare, quale arrechi più serenità o più amore. Sappiamo però che, qualunque decisione abbiamo preso, ha segnato il nostro destino, in un modo o nell’altro.

Robert Frost

Robert Frost nacque a San Francisco il 26 marzo 1874 e morì a Boston il 29 gennaio 1963.

Considerato l’erede di William Wordsworth, è stato un prolifico poeta. Per comporre i suoi versi si ispirava principalmente all’ascolto della natura, cercando di sublimare in parole la bellezza e la ricchezza che solo chi è dotato di una sensibilità non comune riesce a cogliere attraverso i sensi.

L’autore de “La strada non presa” studiò al Dartmouth College e successivamente ad Harvard, senza tuttavia conseguire la laurea. Dopo aver abbandonato l’università, Frost si dedicò a diversi impieghi: fu insegnante, calzolaio, e persino editore dell’opera “Sentinel” di D. H. Lawrence.

La sua fortuna letteraria arrivò solo più tardi, quando con la moglie si trasferì in Inghilterra: negli anni Venti, Robert Frost era il più celebre poeta degli Stati Uniti. Con le sue raccolte poetiche ottenne ben 4 Premi Pulitzer.

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