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“Risveglio” (1996) di Walter Gioia, la poesia terapeutica per chi ha bisogno di speranza

La poesia ha il potere di curare l'anima e di ricucire il cuore. "Risveglio" di Walter Gioia ci insegna ad avere pazienza, a credere nelle nostre potenzialità.

Non avere paura di soffrire, né di cambiare. Non accadrà ora, ma guarirai. Rinascerai. Proprio come i fiori che sbocciano dopo un lungo inverno. Hai solo bisogno di tempo, pazienza e cura. E di parole confortanti, come quelle di “Risveglio“.

Circola da qualche anno sul web questo profondo componimento che, erroneamente attribuito all’ex presidente della Soka Gakkai Daisaku Ikeda, è nato dalla penna di Walter Gioia, psicologo e psicoterapeuta che ha dedicato i suoi studi alla tematica della crescita personale e del benessere, ed è tratta dalla raccolta “Alle sorgenti dell’Essere”.

Questi versi, estratti dal suo libro “Alle sorgenti dell’essere. Viaggio interiore nella foresta amazzonica“- pubblicato nel 1996 e non più in ristampa – , lanciano un messaggio di grande speranza che vogliamo donare a tutte le persone che in questo momento della loro vita si sentono un po’ perse, senza direzione, o lacerate da sofferenze che sembrano insormontabili.

“Risveglio” di Walter Gioia

Qualunque fiore tu sia,
quando verrà il tuo tempo, sboccerai.

Prima di allora, una lunga e fredda
notte potrà passare. Anche dai sogni
della notte trarrai forza e nutrimento.

Perciò, sii paziente verso quanto ti accade
e curati e amati, senza paragonarti
o voler essere un altro fiore.

Poichè non esiste fiore migliore
di quello che s’apre alla pienezza
di ciò che è.

E quando ti avverrà,
potrai scoprire che andavi sognando
di essere un fiore che aveva da fiorire.

La forza silenziosa della natura

Sono due i protagonisti di “Risveglio”, e sono presenti sin dal principio della poesia, sin dal titolo: il fiore e il “tu” a cui i versi sono dedicati.

Intrecciati da un legame metaforico indissolubile, il fiore e il tu instillano immagini di speranza e di forza che sono davvero in grado di generare un flusso di pensieri positivi importanti per ritrovare la luce che si è affievolita o spenta dentro di noi.

Fermiamoci un istante. Lasciamo andare i pensieri che hanno appesantito questa lunga giornata. Chiudiamo gli occhi e immaginiamo un terreno erboso bagnato di pioggia, incrostato di terra e brina. Lunghe notti gelide. Albe di rugiada. La vita intorno scorre rumorosa: le automobili sfrecciano sulla strada accanto, i piedi dei passanti lasciano orme disordinate che creano strani disegni. Le voci, i rumori quotidiani provengono dalle case intorno.

Il terreno rimane ciò che è, mentre fuori tutto sembra cambiare. Finché, quasi all’improvviso, si affaccia un bocciolo proprio dove sembrava che non ci fosse nient’altro che qualche sparuto filo d’erba.

È la vita che rinasce, volta dopo volta. La natura è forte, ma di una forza magica e silenziosa, alimentata dalla luce, e dall’amore.

Il tempo insegna e guarisce

Tu, chi ti sta accanto, io che scrivo, tutti noi siamo figli di questa magica, potente natura. Tutti noi siamo come questo fiore che nasce dall’oscurità e dal gelo. Non ci è dato sapere quando, né dove, né come. Ma rinasceremo.

Ecco di cosa parla “Risveglio”: del tempo che insegna, e che guarisce anche quando è difficile crederlo e persino immaginarlo.

Del resto, nelle notti d’autunno cariche di vento e di foschia, in cui intorno sembra non esserci altro che oscurità, non riusciamo a vedere con chiarezza. È facile perdersi d’animo, non ritrovare più la strada.

Annota questa poesia su un quaderno, o su un foglio da tenere in tasca.

Quando ti senti perso o persa nel buio e hai la sensazione di star andando a fondo, ritorna a questi versi, rileggili più e più volte, e ritrova la consapevolezza che, “qualunque fiore tu sia, quando verrà il tuo tempo, sboccerai”.

Walter Gioia

L’autore di “Risveglio” è uno psicologo e ricercatore che attualmente opera a Milano. Dopo tante esperienze di volontariato in Italia e all’estero, ha deciso di dare una svolta multidisciplinare alla sua professione, che ingloba “movimenti” e approcci diversi. Essi, combinati, hanno il compito di favorire l’equilibrio psicofisico dei pazienti insieme ad una maturazione equilibrata. Nel corso degli anni, Gioia ha sentito la necessità di raccontare la vita attraverso due romanzi, uno apparso nel 1996 – da cui è tratto “Risveglio” – e uno, intitolato “La posada di Dona Carmen”, pubblicato nel 2009.

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