Era una fresca serata di settembre ore ventuno. Aurora era uscita di casa con la sua giacca a vento blu, i suoi venticinque anni, le sue delusioni, la sua mancata voglia di vivere. Non disse a nessuno dove era diretta, da tempo preferiva il silenzio alle parole a suo avviso vuote e prive di emozione. Scivolata nella piรน profonda apatia quella sera si decise: sarebbe stata lโultima. Non pensรฒ molto, per una volta decise di seguire il suo istinto. Se si era ritrovata in quella circostanza la colpa era tutta del suo aver pensato sempre e troppo.
Il mondo non riusciva piรน ad ispirarla,gli esseri umani a mostrarle umanitร . Camminava per le vie della cittร giร desolate e buie nonostante il freddo ancora non fosse giunto. Le persone preferivano restare al caldo nelle proprie abitazioni, per lasciarsi cullare dallโ idea della stagione in arrivo e del tempo che passava. I lampioni del ponte emanavano una luce forte,quasi accecante sullโ ambra come quella delle gallerie e lei la odiava. Ultimamente non sopportava quasi nulla,nemmeno se stessa. Quella solitudine lโaccompagnava da lunghi mesi e la presenza nella sua vita di numerose persone non riuscivano a frenare quel senso di inadeguatezza che provava. Si rifiutava di vedere le angolazioni diverse dello stesso scenario,focalizzava il suo sguardo solo su una direzione. Le era capitato piรน volte di restarci male. Di giorno riusciva facilmente a reprimere i suoi pensieri,la luce la distraeva,il Sole rappresentava il faro della salvezza:la speranza. Crudele era perรฒ la notte,quellโ oscuritร che lโavvolgeva non appena il suo corpo gracile e delicato si rifugiava tra le lenzuola. Aurora sentiva il suo cuore stringersi nella morsa,in una gabbia. I suoi occhi grandi cercavano disperatamente di concedersi un lieve riposo,mentre la mente continuava a torturare la sua anima. Nessuna tregua in quella battaglia,ora non riusciva piรน a lottare, forse nemmeno lo voleva. Implorava tra le lacrime un Dio di poterla aiutare,la sofferenza che provava era insostenibile. Si era chiesta continuamente quale fosse la causa di quel tormento e la risposta fu:โEโil Mondoโ. Ma come poteva un ellissoide cosรฌ grande causare tanto male ad una creatura cosรฌ piccola e indifesa?
Il problema di Aurora era la sua profonda sensibilitร dalla quale non riusciva a liberarsi. Forse qualcuno realmente aveva giocato con la sua anima in unโaltra vita,perchรฉ lei era un fiore raro. Riuscire a vivere quotidianamente con delle belve non lโaveva solo mutata,ma indebolita. Lโuomo compie consapevolmente il male pur di ottenere una gloria vana. Eโ cosรฌ sciocco da credere che lโesistenza sia eterna,il tempo inafferrabile,il perdono dei vigliacchi,il bene dei fragili. Non si tratta di fede,ma di umanitร , di imperfezione. Lei di certo giร sapeva cosa voleva dalla vita. Essere sempre giovane dentro, sentire il tremolio delle gambe dinanzi allโuomo della sua vita anche se di anni ne sarebbero passati, ribellarsi alle ingiustizie, regalare alla nuova gioventรน valori per i quali vivere ed essere disposti a morire. Se i corpi diverranno polvere, il ricordo dovrร essere immortale, solo in tal modo nascerร la differenza. Tutte le ricchezze prima o poi crolleranno come castelli di sabbia ,molti uomini cadranno nellโ oblio e con essi lโammasso di ossa di cui sono fatti.
Eโ importante , per questo, capire chi e cosa essere nella vita. Lei si era resa conto che la realtร รจ ben diversa. Lโodierna civiltร vive di leggi primitive, il progresso รจ stato solo un fallimento, mentre morto รจ lo spazio per i grandi valori e gli idealisti. Si รจ finiti col divenire schiavi del tempo, degli impegni,dei pensieri futili; tutto questo mentre tramontano e sorgono nuovi soli. Aurora sapeva lottare per ciรฒ in cui credeva. Nemmeno le persone sbagliate, che lungo il suo breve cammino aveva incontrato, lโavevano cambiata. I primi tempi, si vergognava delle lacrime, non accettava ciรฒ che in fondo sentiva di essere, ma era solo pura paura. Provava a fingere a reprimere ogni singola emozione, ma periva dentro , come la fiamma di una candela intrappolata in un involucro di vetro si stava spegnendo. Era fragile come lโargilla, bastava poco per farla sgretolare. Una mattina si guardรฒ in modo diverso allo specchio. Scostรฒ lโasciugamano dal suo volto, lasciรฒ che le ultime gocce dโacqua scivolassero lungo i suoi zigomi, spalancรฒ gli occhi li scrutรฒ a fondo e sorrise. Erano gentili e buoni, il cuore glielo aveva sussurrato e di questo ne era felice. Le persone riflettono la propria personalitร in uno sguardo non รจ una bugia. Da quel giorno le cose erano andate in modo difforme da come le aveva immaginate. Ora non riusciva piรน a reggere gli urti. La forza era scomparsa.
Quella sera dโautunno lโaria era davvero fredda, riusciva a trapelare i suoi abiti, ma lei la sopportava senza alcun fastidio. Quelle molecole, avevano tessuto una ragnatela nel suo cuore sino a gelarlo. Lo scroscio dellโacqua del fiume che urtava le rocce, rompevano quel silenzio a dimostrazione del fatto che anche nella quiete qualcosa continua a muoversi, se pur lentamente ed invisibile. Aurora, perรฒ, era stanca di aspettare. Non credeva piรน in niente, quel pessimismo cosmico che stava combattendo lโaveva quasi distrutta. Come le fiabe il suo soffio vitale era stato risucchiato dallโ oscuritร che si vantava di essere la vincitrice di quella battaglia, durata poco, ma combattuta con grinta. Il suo corpo era un peso, la sua testa un ammasso di pensieri insopportabili, opprimenti e soffocanti. Il fitto buio, non lasciava intravedere molto di quello che vi fosse in fondo sotto quel ponte, dove decise di farla finita. Nulla da perdere, niente aveva piรน senso. Se si vive svalutando anche la bellezza del Sole, dei colori del suo tramonto, se non รจ possibile portare luce a se stessi, agli altri, tutto perde la sua importanza.
La giovane si guardรฒ attorno, per scorgere la presenza di qualche passante, non voleva essere fermata . Non cโera nessuno. La societร รจ cosรฌ perbenista, delicatamente menzognera che dietro ogni tragedia, mostra parole false, lacrime finte,come lo รจ la compassione incapace di produrre cambiamento dinanzi alla distruzione. Nessuno,o forse pochi, sono coloro che cercano incessantemente la veritร , procedendo oltre lโapparenza. Lei desiderava andarsene nel silenzio piรน totale, senza dare alcuna spiegazione. Cosรฌ nรฉ una lettera nรฉ un gesto,un semplice sfogo del fardello che custodiva dentro. Aurora non riusciva a piangere, era giร morta anche se il suo muscolo cardiaco continuava a pulsare, i suoi polmoni a gonfiarsi dโaria. Stava recitando la parte di un essere vivente. Si alzรฒ in piedi sul parapetto , i suoi piedi barcollarono, sollevรฒ le braccia tenendole parallele al piano, guardรฒ in basso. Il vento, la paura, il passato, i sensi di colpa non ci furono, non ci fu un bel niente.
Quella sera qualcuno la salvรฒ, Aurora sentรฌ il calore di due braccia stringerle il busto, arretrรฒ con leggerezza. La sua massa non era sospesa nel vuoto, pronta a schiantarsi con il suolo, era ritornata al punto di partenza. Occorreva ricominciare, quella non era la risposta giusta ai suoi dilemmi,alla sua debolezza. Si voltรฒ e vide un uomo. Lui non sollevรฒ mai il suo capo da terra, si limitรฒ a dirle: โCredi che ne valga davvero la pena?โAurora rimase in silenzio, non aveva parole. Lui si dileguรฒ velocemente, scomparve quasi per magia, portandosi via quellโatto mancato. Nessun grazie, nome o un indizio che rimandasse a scoprire lโidentitร di quellโindividuo. Tutto si concluse con un lungo silenzio, cosรฌ come era cominciato. Quello non era il suo destino. Incominciรฒ a piangere lungo il tragitto che portava a casa. Le sue lacrime erano calde in netto contrasto con il clima esterno. Il senno era ritornato in lei.
Quasi si vergognava di ciรฒ che aveva quasi fatto. Niente e nessuno devono esercitare unโinfluenza cosรฌ grande su nessun individuo. Occorreva ricominciare. Trascorse un anno da quel giorno, Aurora era rinata. Si sentiva meglio, le sue ferite stavano guarendo ora erano solo un brutto ricordo. Aveva incominciato a lottare per difendere il dono piรน importante: la vita. Era riuscita a trovare la voce della sua anima, distruggendo il caos del tormento e scoperto la quiete. Finalmente era riuscita ad accettarsi, a perdonare le sue fragilitร . Da sola si era rialzata, perchรฉ ci sono battaglie che vanno affrontate da soli. Adesso lavorava in una piccola libreria , aveva lasciato da parte le finte amicizie, cercato qualcosa di nuovo. Quellโimpiego rappresentava molto per Aurora era in fondo il suo sogno. Aveva la possibilitร di conoscere molte persone di poter esprimere con piรน tranquillitร i suoi pensieri. Come una primavera , la sua dolce anima era rifiorita per non appassire piรน. Quella sera cโera la presentazione di Guido Lapi uno scrittore della sua etร che aveva esordito con il suo primo romanzo : Notte.
Aurora come sempre era un poโ agitata, fare delle domande non รจ semplice, bisogna che siano interessati, serie e non stupide. Quel libro parlava di una donna che aveva perso la voglia di vivere, che aveva tentato il suicidio,quella storia parlava in qualche modo di lei. Non aveva deciso di leggerne perรฒ il finale, ancora non si sentiva pronta. Arrivรฒ sera incominciรฒ lโintervista.
โAllora da dove nasce lโidea di voler narrare una storia cosรฌ difficile?โ
โBella domanda. A dire il vero non รจ stata unโidea a farmi scrivere, piuttosto una riflessione tratta dal libro di Paolo Coelho. Se mi permette vorrei leggerla.โ
Aurora annuรฌ.
โEsistono molte maniere di suicidarsi. Coloro che tentano di annientare il proprio corpo offendono la legge di Dio. Ma anche quelli che cercano di uccidere lโanima violano la legge divina, benchรฉ il loro crimine sia meno visibile agli occhi dellโuomoโ. Insomma ci sono persone che sono disposte a buttarsi via senza lottare,vivere,sperare.โ
โLei crede che sia facile rialzarsi, o ha scelto di narrare questa storia per fini puramente economici e di successo?โ
โAltra domanda interessante, signorina Aurora. Il mio testo parte da una esperienza personale o meglio dire diretta. Un anno fa ero uscito dopo cena per fare una passeggiata lungo il fiume, ero immerso nei miei pensieri non riuscivo a scrivere da tanto tempo. Vidi una donna intenta a buttarsi giรน dal ponte. La salvai, ma poi mi interrogai sui vari motivi che lโavevano portata a prendere una decisione cosรฌ drastica .Quella donna mi ha permesso di scavare nellโ animo umano. Cosรฌ ho capito che dovevo scrivere per coloro che necessitano di sperare, di essere ascoltati. Sono esseri speciali non pazzi .โ
Aurora capรฌ che quellโ uomo stava parlando di lei,della sua vita. Non sapeva piรน cosa dire.
โGrazie,non ho altro da aggiungere.โ
Lโincontro terminรฒ poco dopo.
Marika Addolorata Carolla