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Pavia, i Macchiaioli in mostra al Castello Visconteo

A Pavia una mostra che indaga i protagonisti e l’evoluzione di un importante movimento fondamentale per la nascita della pittura moderna italiana.

MILANO – Come si evolve un movimento artistico? Quali sono i modelli che segue o dai quali si allontana? A queste e ad altre domande la mostra “I Macchiaioli. Una rivoluzione d’arte al Caffè Michelangelo” riesce a dare risposta. Dal 19 settembre al 20 dicembre 2015, le sale delle Scuderie del Castello Visconteo ospiteranno infatti un percorso espositivo di 70 opere d’arte che raccontano del movimento artistico che rivoluzionò la pittura italiana dell’Ottocento: i Macchiaioli.

I MACCHIAIOLI – Nella seconda metà dell’Ottocento, Firenze è una delle capitali culturali più attive in Europa e diventa ben presto punto di riferimento per molti intellettuali provenienti da tutta Italia. Intorno ai tavoli di un caffè cittadino, il Michelangelo, si riunisce un gruppo di giovani artisti accomunati dallo spirito di ribellione verso il sistema accademico e dalla volontà di dipingere il senso del vero. Il nome “macchiaioli”, usato per la prima volta in senso dispregiativo dalla critica, viene successivamente adottato dal gruppo stesso in quanto incarna perfettamente la filosofia delle loro opere.

OPERE PRESTIGIOSE – Obiettivo della mostra è quello di indagare i protagonisti e l’evoluzione di questo importante movimento, fondamentale per la nascita della pittura moderna italiana. Il percorso espositivo presenta oltre settanta opere provenienti da prestigiose sedi – Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti di Firenze, Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, Galleria d’arte moderna di Milano, Galleria d’arte moderna Ricci Oddi di Piacenza, Istituto Matteucci di Viareggio e molti altri – e collezioni private, firmate dai maggiori esponenti del gruppo dei Macchiaioli quali Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Giuseppe Abbati, Silvestro Lega, Vincenzo Cabianca, Vito D’Ancona, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani e altri.

UNA NARRAZIONE ARTISTICA SPECIALE – Ad accompagnare il pubblico lungo le sale delle Scuderie sarà uno dei principali protagonisti del gruppo: Telemaco Signorini. Il pittore toscano guiderà i visitatori, attraverso un suggestivo racconto, alla scoperta dei lavori esposti e della quotidianità della vita al Caffè Michelangelo. Tra il ricordo di uno scherzo goliardico e l’emozione della scoperta di un’opera di Degas, tra l’esperienza a Barbizon e un pomeriggio a Montemurlo, si dipana un racconto che farà rivivere un ventennio d’oro dell’arte italiana. Un modo di narrare la vicenda poco consueto che porterà il pubblico a immergersi in un momento storico e culturale molto vivace, da cui emergeranno i fermenti di rivolta di questi nuovi pittori, insieme alle loro forti personalità artistiche e umane. Saranno inoltre sottolineate le novità tecniche introdotte dai pittori del gruppo, i numerosi punti di contatto con la realtà artistica europea, in particolare quella francese, e con quella del resto della penisola.

ITER STORICO-ARTISTICO – Il pubblico potrà percorrere la storia dei Macchiaioli partendo da splendidi paesaggi come Villa Salviati di Serafino De Tivoli o Tramonto di Filippo Palizzi per arrivare proprio alle origini della macchia con importanti lavori quali Studio presso La Spezia di Telemaco Signorini e Studio di donna a Montemurlo di Vincenzo Cabianca, nei quali gli artisti si allontanano definitivamente dalla tradizionale pittura di paesaggio italiana ma anche dalla lezione dei barbizonnier francesi, per scegliere un approccio più asciutto e severo, cogliendo impressioni immediate dal vero. La mostra è un viaggio nel mondo della macchia che, partendo dalle sue origini, arriva fino alle opere più mature, tra le quali Ragazzi che lavorano l’alabastro di Adriano Cecioni e I fidanzati di Silvestro Lega, per offrire al pubblico uno sguardo più ampio sulla straordinaria rivoluzione artistica che ha preso avvio tra i tavoli di questo celebre caffè fiorentino.

UNO SGUARDO COMPLETO – Nel cuore del percorso si apre una parentesi sulla pittura di storia classica, genere molto caro ai pittori del gruppo (in mostra magnifici esempi tra i quali Torquato Tasso ed Eleonora d’Este di Cristiano Banti e I funerali di Buondelmonte di Francesco Saverio Altamura), per passare poi alla storia contemporanea, dedicata all’epopea risorgimentale, a cui i Macchiaioli parteciparono con entusiasmo.

LE NUOVE GENERAZIONI – L’ultima sala è dedicata alle nuove generazioni che frequentarono il Michelangelo negli anni Sessanta del secolo, indagando il caffè fino alle fasi più tarde della sua storia per arrivare all’eredità del movimento macchiaiolo con opere di Federico Zandomeneghi, Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis, artisti che, formatisi sulla lezione macchiaiola, hanno scelto poi altre strade, trovando a Parigi la celebrità.

LE ATTIVITA’ COMPLEMENTARI – Per tutta la durata dell’esposizione una serie di attività didattiche e visite guidate gratuite per bambini e adulti permetteranno di approfondire le tematiche e le opere esposte nelle sale delle Scuderie del Castello Visconteo.

20 settembre 2015

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