Sei qui: Home » Libri » Luca Bianchini, ”Nella vita si può sempre ripartire, anche quando sei sdraiato per terra con le ossa rotte”

Luca Bianchini, ”Nella vita si può sempre ripartire, anche quando sei sdraiato per terra con le ossa rotte”

Lo scrittore e conduttore radiofonico è in libreria con “Dimmi che credi al destino”, libro ispirato alla storia di una sua amica, la libraia Ornella, “una campionessa mondiale di cadute che se si è sempre saputa rialzare da sola”

MILANO – “Come aiutare i librai in difficoltà? Comprando libri in libreria. Una cosa semplice, non scontata.” E’ quanto affermato da Luca Bianchini, lo scrittore e conduttore radiofonico autore di “Dimmi che credi al destino”. Il libro è ispirato alla storia di un’amica dello scrittore, la libraia Ornella, “una campionessa mondiale di cadute che se si è sempre saputa rialzare da sola”, responsabile di una piccola libreria italiana che dirige nel cuore di Hampstead. Una storia dalle tinte forti, in cui sereno e nuvoloso, temporali e luce si alternano nel cielo di Londra e nella vita della protagonista.

Come nasce l’idea di questo romanzo?
Nasce da questa telefonata che mi ha fatto Ornella, la protagonista del libro, che mi spiegava che tra pochi mesi avrebbero buttato giù il palazzo e non sapeva che fine avrebbe fatto la libreria che sentiva come sua, anche se non lo era. In quel momento li le ho detto che l’unica cosa che so fare è scrivere, e ho iniziato a raccontare la sua vita. Da lì è venuta fuori questa storia, che alla fine è  la sua…
Quali sono elementi del libro sono tratti dalla realtà? E quali sono frutto della tua creatività?
Non saprei manco più dirlo: dopo un po’ si confondono le carte. Sono più gli elementi tratti dalla vita id Ornella che quelli inventati. Le cose inventate servono solo per migliorare la narrazione. La cosa divertente di scrivere è l’avere la possibilità di cambiare le case, ingrandirle, migliorare o peggiorare scenari e paesaggi a seconda della necessità narrativa che si ha.

 
La storia è ambientata a Londra, dove si sa il sereno lascia repentinamente spazio alle nuvole. Quanto il cielo di Londra è simbolico della vita della protagonista?
Questo è un romanzo chiaro-scuro. Il cielo di Londra è perfetto per raccontarlo. Io non amo mai le vie di mezzo: nella vita mi  piacciono i sentimenti forti, mi piace Caravaggio… O il bianco o il nero, o il temporale o la luce. Per raccontare questa storia non potevo esserci altre vie di mezzo.
Nonostante i chiari-scuri, questo libro vuole lanciare un messaggio di speranza…
Un po’ si, anche se non mi piace mai dire che un mio libro al suo interno contiene un messaggio. La storia di Ornella mi ha insegnato che si può sempre ripartire, anche quando sei sdraiato per terra con le ossa rotte.
Protagonista del libro è una libraia. Cosa ne pensi delle difficoltà che molti librai incontrano oggi nel portare avanti la loro attività?
E’ un discorso complesso. Sommariamente, secondo me il problema è che la gente legge meno, e quindi il primo problema sono i lettori. Il secondo è la mancanza di libri di qualità. Molti mi chiedono cosa si può fare per aiutare librai nella situazione di Ornella. Io rispondo: comprare libri in libreria, una cosa semplice, ma non scontata.

© Riproduzione Riservata