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Giornata internazionale della montagna, i 10 libri da leggere

Oggi 11 dicembre si celebra la Giornata Internazionaledella Montagna. Designata nel 2003 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la Giornata internazionale della montagna...

Da ‘La casa dei sette ponti’ di Mauro Corona a ‘101 storie di montagna’ di Stefano Ardito, ecco dieci libri a tema montanaro perfetti per accompagnarci in settimana bianca o per farci sognare le cime innevate da casa se non possiamo permetterci una vacanza

 

MILANO – Oggi 11 dicembre si celebra la Giornata Internazionaledella Montagna. Designata nel 2003 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la Giornata internazionale della montagna è frutto del successo dell’Anno internazionale della montagna dell’Onu del 2002, che ha aumentato la consapevolezza globale sull’importanza delle montagne. Per tutti, ecco dieci consigli di lettura a tema montanaro, libri con cui rilassarsi tra una discesa e l’altra, mentre si prende il sole in baita o ci si riposa la sera dopo una giornata in pista. O semplicemente, visto che con i tempi che corrono non tutti possono permettersi la costosa vacanza, libri con cui sognare la neve e le alte vette da casa.

La casa dei sette ponti, Mauro Corona –  La casa dei sette ponti si trova alle pendici dell’Abetone ed è sulla strada che il protagonista di questo romanzo deve percorrere per tornare nel paese in cui è nato e in cui ha lasciato gli amici di un tempo. Una bellissima metafora dell’ascensione e della discesa in montagna e una storia esemplare del rapporto magico che intercorre tra l’uomo e la natura. Tra i tanti libri che Corona ha dedicato al tema della montagna, abbiamo scelto questo, ma ogni titolo, a suo modo, merita di essere letto.

La montagna volante, Christoph Ransmayer – Due fratelli lasciano l’Irlanda alla volta del Tibet orientale, allo scopo di ‘colmare una lacuna sulla carta geografica’: rintracciare una vetta altissima, sopra i 9.000 metri, di cui aveva dato frammentarie notizie un pilota durante l’ultima guerra, e della cui esistenza parlano solo le leggende dei popoli nomadi. Un poema-romanzo articolato in strofe che si concentra sui grandi temi del romanticismo: il ritorno, a nostalgia, il desiderio bruciante per un oggetto d’amore sconosciuto, il tema dell’amore/morte, del limite da valicare che sono qui originalmente associati alla modernità.

Il peso della farfalla, Erri De Luca – Il re dei camosci è un animale ormai stanco. Forse è giunto il tempo che le sue corna si arrendano a quelle di un figlio più deciso. Dalla valle sale l’odore dell’uomo, dell’assassino di sua madre. Anche l’uomo, quell’uomo, era in là negli anni, e gran parte della sua vita era passata a cacciare di frodo le bestie in montagna. E anche quell’uomo porta, impropriamente, il nome di ‘re dei camosci’ – per quanti ne aveva uccisi. Ha una Trecento magnum e una pallottola da undici grammi: non lasciava mai la bestia ferita, l’abbatteva con un solo colpo. Erri De Luca spia l’imminenza dello scontro, di un duello che sembra contenere tutti i duelli. Lo fa entrando in due solitudini diverse: quella del grande camoscio fermo sotto l’immensa e protettiva volta del cielo e quella del cacciatore, del ladro di bestiame, che non ha mai avuto una vera storia da raccontare per rapire l’attenzione delle donne, per vincere la sua battaglia con gli altri uomini.

Luoghi selvaggi, Robert MacFarlane – In questo libro ci si allontana dalle montagne per parlare di luoghi selvaggi in generale. Esistono davvero questi luoghi sconfinati, isolati, elementari, splendidi e feroci, che seguono leggi e ritmi propri, incuranti della presenza umana? Robert Macfarlane – appassionato alpinista, critico letterario e professore a Cambridge – intraprende una serie di viaggi alla ricerca della natura selvaggia ancora presente in Scozia, in Inghilterra e in Irlanda. E quella che traccia è una mappa della selvaticità che luogo dopo luogo – dalle isole Skelligs alla vetta del Ben Hope, dalla mitica Rannoch Moor alla spiaggia di Orford Ness – si trasforma sotto i suoi stessi occhi in un vero e proprio romanzo di formazione, segnato da incontri e addii, da scoperte e sorprese.

In viaggio sulle Alpi, Marco Albinio Ferrari – Il viaggio proposto in queste pagine dense di riflessioni e curiosità avviene nel cuore di un immaginario che sì è convertito nel tempo. Un viaggio illuminante dal quale si evince come ognuna delle montagne incontrate abbia assunto la propria attuale riconoscibilità. Come, ad esempio, il Cervino sia diventato il simbolo onnicomprensivo di un idealizzato eden alpino, di quel mito della Svizzera conosciuto come elvetismo. Oppure, come il Monte Bianco sia stato il laboratorio naturale per i viaggiatori-scienziati di fine Settecento. Un viaggio che si anima attraverso l’incontro con personaggi, storie, drammi, avventure. E che si rivela anche un percorso letterario tra i libri che hanno contribuito a formare una nuova mitologia delle montagne.

Il falco d’oro, Vincenzo Pardini – Trenta racconti che esplorano il mondo magico e quello reale. Trenta storia di banditi, pastori e animali, di bambini, uomini e donne. In comune hanno la natura selvaggia che fa da sfondo e da musa ispiratrice, quella natura mai sopita, mai doma, ricca di umanità e sensibilità arcaiche.

La leggenda dei monti naviganti, Paolo Rumiz – Che cosa sono le montagne italiane? Quale identità portano con sé? Alpi e Appennini disegnano, insieme, una sorta di grande punto interrogativo. Un viaggio di ottomila chilometri che cavalca la lunga gobba montuosa della Balena-Italia lungo Alpi e Appennini, dal golfo del Quarnaro (Fiume) a Capo Sud (punto più meridionale della Penisola). Lungo il percorso trovi valli dove non esiste elettricità, grandi vecchi come Bonatti o Rigoni Stern, ferrovie abitate da mufloni, case cantoniere e paracarri da leggenda, bivacchi sotto la pioggia in fondo a caverne, santuari dove divinità pre-romane sbucano continuamente dietro ai santi del calendario. E poi parroci bracconieri, custodi di rifugi leggendari, musicanti in cerca di radici come Francesco Guccini o Vinicio Capossela. Le due parti del racconto, Alpi e Appennini, hanno andatura e metrica diversa. Le Alpi sono pilastri visibili, famosi; sono fatte di monoliti bene illuminati e sono transitate da grandi strade. Gli Appennini no: sono arcani, spopolati, dimenticati, nonostante in essi si annidi l’identità profonda della Nazione.

Montagne, AA VV –  Scrittori, alpinisti, speleologi e camminatori narrano la loro montagna in 11 racconti che parlano di ghiacciai, caverne, boschi, animali e solitudini. Dacia Maraini  racconta la prima volta in Tibet del padre Fosco; Andrea Bocconi parte dalle Alpi Apuane per raggiungere Il Nepal, poi Giava e Bali; Maurizio Maggiani ambienta la sua storia nell’amatissima Garfagnana; Paolo Rumiz parla della montagna che dalla Val Camonica alle Serre calabresi partorisce acqua e Andrea Gobetti si spinge tra le fiamme e il fuoco di Stromboli.

On top. Donne in montagna, Reinhold Messner – Il filosofo Paul Preuss diceva a inizio 1900 che «la donna è la rovina dell’alpinismo». Reinhold Messner celebra invece in questo libro la naturalezza, la presenza fisica e le vittorie delle donne in montagna. Da Junko Tabei, la prima in vetta all’Everest a Nives Meroi, da Hettie Dyhrenfurth a Angelika Rainer, la conquista rosa degli ottomila, considerati da sempre territorio maschile per eccellenza.

101 storie di montagna, Stefano Ardito – Camminare, scalare, esplorare: la montagna è passione sportiva. Ma non solo. In queste 101 storie di montagna che non vi hanno mai raccontato, infatti, Stefano Ardito parla anche degli stambecchi del re Vittorio Emanuele II, del Monte Sinai, del monte più freddo dell’Antartide, delle torri più fotografate (e filmate) d’Abruzzo, dell’arrivo dei primi sci in Italia. Una lettura perfetta per appassionarvi e curiosare tra le vette.

 
11 dicembre 2014

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