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La diffusione della lettura ai tempi dei social network

Le percentuali negative che riguardano il numero di lettori in Italia è un problema a cui il sistema culturale tenta di porre rimedio. La colpa del disinteresse del Bel Paese per i libri viene scaricata di mano in mano come una patata bollente. Si attribuiscono le responsabilità alle istituzione e ai nuovi media...

Il ruolo della scuola resta fondamentale, ma la passione per i libri oggi si diffonde anche attraverso nuovi canali, in primo luogo i social network

MILANO – Le percentuali negative che riguardano il numero di lettori in Italia è un problema a cui il sistema culturale tenta di porre rimedio. La colpa del disinteresse del Bel Paese per i libri viene scaricata di mano in mano come una patata bollente. Si attribuiscono le responsabilità alle istituzione e ai nuovi media. Ma gli italiani non sono gli unici a lamentarsi per la crisi che affligge il sistema editoriale. No. Vero che i nostri numeri sono preoccupanti, però anche l’America ha le sue denunce e repliche da gridare. Un articolo recentemente apparso sul magazine The millions fa il punto della situazione.

IL RUOLO DEGLI INSEGNANTI – Gli insegnanti possono essere irrimediabilmente i colpevoli o meritevolmente gli apostoli della parola scritta. Sembrerebbe che il futuro dell’impresa editoriale in America, e non solo, sia in mano loro.
La scrittrice americana Andrea Barret un tempo era solo una liceale con i problemi scolastici che accomunano molti ragazzi. Grazie all’insegnante, Mrs Williams, che consigliò alla classe una serie di buone letture, la giovane trovò un modo per affrontare le difficoltà e soprattutto un metodo per comprendere. “Mrs Williams – dice A. Barrett – è stata molto importante per me: ho impiegato anni a realizzare quanto.”
Probabilmente i risultati raggiunti da Andrea Barret erano difficili da quantificare, nemmeno un test di valutazione sarebbe stato efficace. Gli insegnanti come Mrs Williams, però, hanno ispirato la nuova generazione di lettori andando oltre le semplici griglie valutative. E l’esperimento è stato molto più positivo dei metodi canonici che sembrano ormai molto lontani dalle possibilità di espressione dei nuovi studenti.  
Le storie di George Saunders e Barry Hannah, scrittori americani, non sono diverse da quella appena esposta. Il loro amore per la lettura nacque tra i banchi di scuola.

I SOCIAL NETWORK, UNA SCELTA VINCENTE – L’istituzione scolastica sembra quindi mantenere una sorta di primato, un’efficacia sorprendente per creare i lettori di domani. Ma cosa succede quando gli insegnanti non sono veri apostoli? E soprattutto, quali sono i nuovi protagonisti, gli opinion leader del settore culturale?
Da twitter a facebook, fino ad Instagram, la lettura si fa sempre più social. Sì perché la condivisione stimola l’interesse dei più giovani e consolida la pratica dei lettori forti.
C’è ancora un nuovo attore però che presidia i canali degli algoritmi per convincere gli utenti ad aprire i libri. Gli editori sono in rete e sono vicino ai loro clienti. Ecco, questa familiarità, questo nuovo modo di riferirsi ai lettori ha creato un’apertura e una disponibilità che rende l’approccio molto più semplice. L’Osservatorio Brands & Social Media, realizzato da OssCom – Centro di ricerca sui media e la comunicazione dell’Università Cattolica di Milano – e Digital PR, ha pubblicato a luglio 2013 il terzo report dedicato all’Editoria in cui sono state analizzate 20 case editrici italiane. Mondadori e Feltrinelli sono in prima linea sui social network. La loro presenza è la medesima e possono comunicare efficacemente con gli utenti. Grazie alle interazioni digitali i lettori si sono moltiplicati.  

IL DOVERE DELLE FAMIGLIE – La mancanza dei lettori è un problema che si riscontar in molti angoli della terra. Sul web si trovano innumerevoli consigli per migliorare la situazione e il Bel Paese è concentrato sul ruolo fondamentale delle famiglie. Quindi i genitori potrebbero regalare qualche lettura interessante, inventare racconti, stimolare la creatività del bambino e poi mostrare anche il lato social della lettura.
I modi per invogliare i giovani si moltiplicano con i mezzi di comunicazione a disposizione. Ultimo evento in ordine cronologico è il Flashmob proposto da Caffeina. Il primo marzo molti lettori hanno acquistato un libro, come richiesto dall’iniziativa, e hanno postato la foto sui social network per condividere l’acquisto e dimostrare la propria partecipazione.
Forse però non c’è un modo univoco per diffondere l’amore per la lettura, una prassi che accomuna i lettori di domani.
Rimane l’urgenza, l’insufficienza, ma anche una quotidianità che si esprime con i piccoli gesti. I libri sono al centro di molte conversazioni, hanno riunito gli uomini in parti opposte del mondo, sono stati l’unica passione in comune per molti amici. Quelle pagine scritte non sono molte lontane dalla vita vera, basta provare a viverle davvero.

Sofia Di Giuseppe

5 marzo 2014

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