Si comincia di Margaret Atwood è una poesia di grande impatto emotivo che dona amore, speranza, gioia, felicità. Una poesia rivolta ad un creatura, molto probabilmente la figlia piccola Eleanor Atwood Jess Gibson, avuta dal suo compagno, il romanziere Graeme Gibson, a cui la poetessa intende indicare la grande bellezza che la vita può offrire se “toccate” e “guardata” con semplicità.
La poetessa canadese sembra giocare con i suoi versi e mette in scena un linguaggio che evidenzia quel magico mondo dei bambini, l’unico in grado di offrire emozioni pure e vere. Nelle parole di Atwood c’è nostalgia e allo stesso tempo tantissimo amore.
Si comincia fa parte della raccolta di poesie Two-Headed Poems di Margaret Atwood, editata da Oxford University Press e pubblicata per la prima volta nel 1978. La versione italiana fu pubblicata dalla rivista “Poesia”, Anno XVIII, Dicembre 2005, N. 200, Crocetti Editore, con la traduzione di Biancamaria Rizzardi Perutelli.
Leggiamo questa meravigliosa poesia di Margaret Atwood per coglierne lo stupendo significato.
Si comincia di Margaret Atwood
Si comincia così:
questa è la tua mano,
questo è il tuo occhio,
questo è un pesce azzurro lì
sulla carta, quasi
a forma di occhio.
Questa è la tua bocca, questa è una O
o la luna, come
preferisci. Questo è il giallo.Fuori dalla finestra
c’è la pioggia, verde
perché siamo in estate, e al di là
gli alberi e il mondo,
che è tondo e ha solo
i colori di questi nove pastelli.Questo è il mondo, più pieno
e più difficile da apprendere di quanto abbia detto.
Fai bene a pasticciare in quel modo
con il rosso e poi
l’arancio: il mondo brucia.Quando avrai imparato queste parole
saprai che ci sono più
parole di quante tu possa imparare.
La parola mano galleggia sulla tua mano
come la nuvoletta sul lago.
La parola mano àncora
la tua mano a questo tavolo,
la tua mano è una pietra calda
che io reggo tra due parole.Questa è la tua mano, queste sono le mie mani, questo è il mondo,
che è tondo ma non piatto e ha più colori
di quanti ne possiamo vedere.Comincia, ha una fine
questo è ciò a cui
tornerai, questa è la tua mano.**************
You Begin, Margaret Atwood
You begin this way:
this is your hand,
this is your eye,
that is a fish, blue and flat
on the paper, almost
the shape of an eye.
This is your mouth, this is an O
or a moon, whichever
you like. This is yellow.Outside the window
is the rain, green
because it is summer, and beyond that
the trees and then the world,
which is round and has only
the colors of these nine crayons.This is the world, which is fuller
and more difficult to learn than I have said.
You are right to smudge it that way
with the red and then
the orange: the world burns.Once you have learned these words
you will learn that there are more
words than you can ever learn.
The word hand floats above your hand
like a small cloud over a lake.
The word hand anchors
your hand to this table,
your hand is a warm stone
I hold between two words.This is your hand, these are my hands, this is the world,
which is round but not flat and has more colors
than we can see.It begins, it has an end,
this is what you will
come back to, this is your hand.
“Si comincia” per avere la possibilità di poter ricominciare
Si comincia è una poesia di Margaret Atwood che intende donare una visione positiva della vita, nella consapevolezza della circolarità della vita, ovvero ogni inizio prevede una fine, c’è un ascesa e una caduta, ma la vita è questa. Bisogna sempre cominciare se si vuole apprezzare ciò che di magico vive intorno a noi, anche se ogni esperienza è destinata a cessare.
Mentre dipinge i suoi versi la poetessa canadese sembra osservare un piccola creatura, molto probabilmente la figlia nata da poco che diventa quel “You Begin” (“Tu comincia”) reso evidente nella versione originale della poesia.
Il viaggio verso la vera conoscenza
Atwood interagisce con la piccola partendo dalle cose semplici “questa è la tua mano, questo è il tuo occhio”, le cose che la “creatura” può vivere immediatamente attorno a sé, “il pesce azzurro sulla carta”, “la bocca”, la “O” che assomiglia alla “luna”, il “giallo”.
L’autrice è palese vuole indicare che per iniziare bisogna partire dalle cose più semplici e immediate, quelle più facili da gestire e da inquadrare. Le cose che fanno parte di noi e vicine al nostro essere.
Solo dopo si può cominciare ad andare oltre, a guardare “fuori dalla finestra” e cogliere le bellezze che il mondo ci offre, la natura, le stagioni, i colori della vita.
Nel momento in cui si comincia a “vivere il fuori” iniziano le difficoltà, niente è facile quando s’incontra la vita oltre quel muro. Ma, non bisogna avere la paura di sbagliare, “il mondo” va affrontato con la consapevolezza di “pasticciare”.
Solo l’apertura agli altri offrirà possibilità
Margaret Atwood nella quarta strofa della poesia dice alla sua “creatura” che se riesce a far suoi questi insegnamenti allora tutto diventerà possibile, altre parole si aggiungeranno e potrà imparare oltre ogni limite.
Bisogna saper toccare le cose con mano perché si possa conoscere la vita, ma allo stesso tempo dice l’autrice
La parola mano àncora
la tua mano a questo tavolo,
la tua mano è una pietra calda
che io reggo tra due parole.
Bisogna saper avere dei punti fermi, ma le parole ci mettono in relazione l’uno con l’altro. Interagiscono con gli oggetti, con tutto ciò che ci circonda, con le altre persone. Le parole ci abbracciano, ci circondano, ci collegano, ci definiscono. Gli esseri umani sono una relazione di parole.
Bisogna avere la capacità di saper collegare tutte le mani del mondo e allos stesso tempo rendere le parole una connessione costante.
Il mondo deve essere apertura e relazione
La quinta strofa è davvero meravigliosa e tra l’altro sembra anticipare un tema contemporaneo come la chiusura interculturale. L’insegnamento di Margaret Atwood appare una visione che mette in luce un tema purtroppo di questo tempo.
Questa è la tua mano, queste sono le mie mani, questo è il mondo,
che è tondo ma non piatto e ha più colori
di quanti ne possiamo vedere.
Riportiamo in evidenza i versi perché queste parole riescono a superare ogni forma di limite, sono libertà alo stato puro, sono tolleranza, rispetto, apertura.
Le mani che s’incontrano sono il mondo, l’anello di congiunzione per eccellenza della felicità e dell’armonia assoluta. Il mondo non è piatto (in barba ai terrapiattisti) ma tondo e come tale non finisce e non si chiude, non ha confini. Il mondo riesce ad esprimere tante opportunità, tante ricchezze e una serbatoio infinito di possibilità.
L’inizio ha sempre una fine per la possibilità di ricominciare
Margaret Atwood chiude la poesia con un concetto ben evidente, che l’inizio conosce sempre una fine, ma questa è una rinascita, un modo per ritrovare quella ingenuità che solo i bambini possono possedere.
Non c’è mai fine se “Si comincia” e se si ha la convinzione che ogni fine e un momento per poter avere la possibilità di poter ricominciare.
Grazie per questa splendida lezione Margaret Atwood.