Lucio Dalla è stato un cantautore, compositore, polistrumentista e attore italiano. Musicista di formazione jazz, è stato uno dei più innovativi e versatili cantautori della musica italiana. Alla ricerca costante di nuovi stimoli e orizzonti, si è addentrato in vari generi musicali, collaborando e duettando con molti artisti di fama nazionale e internazionale.
Nato il 4 marzo del 1943 e scomparso il 1° marzo 2012, Lucio Dalla inizialmente è stato inizialmente soltanto autore delle musiche, per poi riscoprirsi in una fase matura anche paroliere e autore dei suoi testi. Nell’arco della sua carriera, che ha raggiunto i cinquant’anni di attività, ha sempre suonato il pianoforte, il sassofono e il clarinetto, strumenti, questi ultimi due, da lui praticati fin da giovanissimo.
La produzione artistica di Lucio Dalla ha attraversato più fasi: dalla stagione beat alla sperimentazione ritmica e musicale, fino alla canzone d’autore. Conosciuto anche all’estero, alcune sue canzoni sono state tradotte e portate al successo in numerose lingue.
L’attività musicale di Dalla può essere racchiusa in quattro ampi periodi: “le origini jazz e le varie partecipazioni sanremesi” (tra il 1962 e il 1972), la “collaborazione con Roversi” (tra il 1973 e il 1976), la “maturità artistica” (tra il 1977 e il 1996) e la “fase pop” degli ultimi anni, alternata da varie incursioni nella musica colta e accademica.
Lucio Dalla, i versi più celebri tratti dalle sue canzoni
Sarebbe impossibile citare tutti i versi cantati da Lucio Dalla nel corso della sua lunga e grande carriera, ma ci sono dei versi, cantati dal musicista bolognese, che sono rimasti scolpiti nella mente di tutti. Ricordiamo la sua arte attraverso i versi più celebri tratti dalle sue canzoni.
Ma quando vide la luna uscire da una nuvola gli sembrò più dolce anche la morte.
Caruso,1986
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A modo mio avrei bisogno di carezze anch’io / Avrei bisogno di pregare Dio / Ma la mia vita non la cambierò mai mai, a modo mio quel che sono l’ho voluto io.
Piazza Grande, 1971
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Poi la notte col suo silenzio regolare / quel silenzio che a volte sembra la morte / mi dà il coraggio di parlare / e di dirti tranquillamente / di dirtelo finalmente che ti amo / e che di amarti non smetterò mai.
Chissà se lo sai, 1985
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È eterno ogni minuto, ogni bacio ricevuto dalla gente che ho amato.
Siamo dei, 1980
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Andare senza meta e vagare / per i paesi e le città / sognare ad occhi aperti anche per ore / così incontrai la musica / per non lasciarla mai / e questa sì che è libertà.
Zingaro, 2001
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Penso a delusioni, a grandi imprese, a una thailandese. Ma l’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale.
Disperato erotico stomp, 1977
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E’ chiaro / Che il pensiero dà fastidio / Anche se chi pensa / E’ muto come un pesce / Anzi un pesce / E come pesce è difficile da bloccare / Perché lo protegge il mare.
Come è profondo il mare, 1977
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Ma l’America è lontana / dall’altra parte della Luna / che li guarda e anche se ride / a vederla mette quasi paura / e la Luna in un silenzio / ora si avvicina / con un mucchio di stelle / cade per strada.
Anna e Marco, 1979
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Ma io ti cercherò anche da così lontano ti telefonerò / In una sera buia sporca fredda / Brutta come questa / Forse ti chiamerò perché vedi / Io credo che l’amore è l’amore che ci salverà / Vedi io credo che l’amore è l’amore che ci salverà.
Henna, 1994
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Invece pensami tra vent’anni pensami / Io con la barba più bianca / E una valigia in mano / Con la bici da corsa / E gli occhiali da sole / Fermo in qualsiasi posto del mondo/ Chi sa dove.
Telefonami tra vent’anni, 1981