Una frase di Haruki Murakami sul valore della resilienza

11 Gennaio 2025

Leggiamo un estratto del libro di Hakuri Murakami "Kafka sulla spiaggia", letto da Cecilia Sala negli ultimi giorni di prigionia in Iran, per riflettere sul concetto di resilienza, sul destino e sulle prove che il "vento della vita" ci porta ad affrontare.

Una frase di Haruki Murakami sul valore della resilienza

La lezione sulla resilienza di Haruki Murakami. Nei suoi romanzi, colmi di riflessioni sulla vita, sulle relazioni, sui sentimenti e sulla condizione dell’uomo, lo scrittore giapponese ci insegna sempre moltissime cose. Nel libro Kafka sulla spiaggia, l’autore ci fa riflettere sul destino e sulla precarietà della nostra vita che, spesso, ci porta verso strade sconosciute e ci pone dinanzi a dure prove da affrontare.

Probabilmente queste stesse riflessioni sono state condivise da Cecilia Sala, la giornalista italiana imprigionata in Iran e liberata dopo 20 giorni, dopo aver ricevuto dai suoi carcerieri una copia del libro del celebre scrittore giapponese.

C’è un particolare passo, contenuto nelle prime pagine del libro, che ben riassumono il concetto e il valore di resilienza. La stessa resilienza a cui la giornalista è stata costretta durante i giorni di prigionia in Iran. Scopriamoli di seguito.

La citazione di Haruki Murakami

Qualche volta il destino assomiglia a una tempesta di sabbia che muta incessantemente la direzione del percorso. Per evitarlo cambi l’andatura. E il vento cambia andatura, per seguirti meglio. Tu allora cambi di nuovo, e subito di nuovo il vento cambia per adattarsi al tuo passo. Questo si ripete infinite volte, come una danza sinistra con il dio della morte prima dell’alba. Perché quel vento non è qualcosa che è arrivato da lontano, indipendente da te. È qualcosa che hai dentro. Quel vento sei tu. Perciò l’unica cosa che puoi fare è entrarci, in quel vento, camminando dritto, e chiudendo forte gli occhi per non far entrare la sabbia.

L’imprevedibilità della vita

La vita è imprevedibile e molto spesso i suoi cambiamenti ci destabilizzano. Questo destino che incombe, spesso assomiglia ad un vera e propria tempesta. L’immagine che da Murakami è proprio questa: una tempesta di sabbia in grado di mutare il percorso del nostro cammino. Questo ci obbliga ad essere sempre pronti al cambiamento, anche quando non abbiamo più le forze per affrontarlo.

Poi, come lo stesso scrittore dice, ci accorgiamo che tutti i cambiamenti che vedevamo esterni, in realtà erano interni. Noi siamo il cambiamento. Noi siamo il vento che si muove e il destino che cambia. Noi sappiamo resistere ad occhi chiusi e con forza.

L’atteggiamento di resilienza

La vita cambia, sale e scende come una montagna russa. Spesso ci ritroviamo a terra, stanchi e disillusi. Poi però, qualcosa ci fa scattare una molla interiore e capiamo che dobbiamo reagire, lottare e vivere con consapevolezza anche quei cambiamenti. Questo atteggiamento si chiama “resilienza” e consiste proprio nel rialzarsi con forza dopo le delusioni e le difficoltà della vita.

Tutti noi abbiamo vissuto periodi che mettono a dura prova la nostra quotidianità e le nostre abitudini, rendendo le nostre vite completamente diverse. Le difficoltà non mancano e la tempesta di sabbia, di cui parla Murakami, è più forte che mai.

La nostra abilità sta nel armarci di grande resilienza e saper vedere il lato positivo di questo cambiamento.

Il vento di Cecilia Sala

Ci sono momenti della vita in cui, per dirla alla Murakami, “il vento soffia forte e i nostri percorsi deviano, infinite volte”. Un vento che, nel caso di Cecilia Sala, si è imbattuto improvvisamente sulla sua vita durante i giorni trascorsi in carcere. Lei stessa ha raccontato che la cosa che più voleva in quel periodo era leggere un libro, la storia di un altro, una che non fosse la sua in cui immergesi.

Dopo la richiesta, non esaudita, di ricevere il Corano in inglese, ecco che è arrivato invece il romanzo di Haruki Murakami e la telefonata al compagno Daniele Raineri, a cui Cecilia ha chiesto di comprare lo stesso libro £per essere almeno con la testa nello stesso posto”.

Kafka sulla spiaggia

Il libro

Un ragazzo di quindici anni, maturo e determinato come un adulto, e un vecchio con l’ingenuità e il candore di un bambino, si allontanano dallo stesso quartiere di Tokyo diretti allo stesso luogo, Takamatsu, nel Sud del Giappone. Il ragazzo, che ha scelto come pseudonimo Kafka, è in fuga dal padre, uno scultore geniale e satanico, e dalla sua profezia, che riecheggia quella di Edipo. Il vecchio, Nakata, fugge invece dalla scena di un delitto sconvolgente nel quale è stato coinvolto contro la sua volontà.

Abbandonata la sua vita tranquilla, parte per il Sud. In questo viaggio, Nakata scopre di essere chiamato a svolgere un compito, anche a prezzo della propria vita. Seguendo percorsi paralleli, che non tarderanno a sovrapporsi, il vecchio e il ragazzo scopriranno la strada verso un obiettivo che ignorano, ma che rappresenterà il compimento del proprio destino.

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