C’è una forza inarrestabile nelle protagoniste di Isabel Allende. Una forza antica, radicata nella terra e nei legami del cuore, che attraversa la Storia e la reinventa in chiave personale.
A quarant’anni dalla pubblicazione de “La casa degli spiriti”, Isabel Allende torna con il suo nuovo romanzo, “Il mio nome è Emilia del Valle” e lo fa con quella voce inconfondibile che è da sempre il suo tratto distintivo: lirica e potente, avvolgente come un canto, eppure solida come le radici delle donne che abitano le sue pagine.
Pubblicato in Italia il 20 maggio da Feltrinelli, “Il mio nome è Emilia del Valle” è già tra i libri più venduti del momento. E non sorprende: Isabel Allende sa come creare mondi narrativi in cui il lettore entra in punta di piedi e da cui non vuole più uscire.
Anche questa volta ci regala una saga familiare che è insieme ritratto storico, viaggio identitario, romanzo di formazione e affermazione femminile. Scopriamolo più da vicino.
“Il mio nome è Emilia del Valle” di Isabel Allende
La trama del libro
La protagonista, Emilia del Valle Walsh, nasce a San Francisco nel 1866 da Molly Walsh, una suora irlandese sedotta e abbandonata da un aristocratico cileno.
Cresce in un quartiere messicano, dove sin da bambina dimostra una mente vivace e un’indole indipendente. Per riuscire a pubblicare le proprie storie d’avventura, decide di firmarsi con uno pseudonimo maschile: Brandon J. Price.
Ma il destino di Emilia non si ferma alla scrivania. In un’epoca in cui alle donne era precluso quasi tutto, lei diventa editorialista del San Francisco Examiner e riesce a farsi inviare in Cile come corrispondente durante la guerra civile del 1891.
Là, tra le montagne e il sangue, Emilia scopre le proprie radici, l’amore e un’eredità inattesa: un piccolo terreno nei pressi del lago Pirihueico, immerso nella natura selvaggia. È lì, in quel frammento di mondo inviolato, che il passato si riconcilia con il presente, e il futuro inizia a prendere forma.
I temi del romanzo
Isabel Allende ha raccontato, durante la presentazione del libro, che questo personaggio incarna molte delle qualità delle donne che l’hanno accompagnata nella vita. “Tutto il bene che mi è successo è grazie alle donne,” ha dichiarato, “da sola mi sento vulnerabile, ma insieme a loro posso tutto”, ha detto nell’intervista alla radio spagnola Cadena SER.
In Emilia del Valle si riflettono dunque non solo i temi cari all’autrice – l’emancipazione, la maternità, la libertà – ma anche una sorta di tributo collettivo alla sorellanza e alla resilienza femminile.
Il segreto del successo
Cosa rende Isabel Allende così amata dai lettori di ogni parte del mondo? Forse la sua capacità di raccontare storie intime sullo sfondo della grande Storia. O forse quella scrittura ricca e avvolgente, che riesce a trasformare anche il dolore in consapevolezza e il silenzio in parola. Ogni suo romanzo è una casa con molte stanze: ci si può emozionare, riflettere, ridere, piangere. E si esce sempre con un pezzetto in più dentro di sé.
Ha venduto oltre 80 milioni di copie, tradotta in più di 42 lingue, eppure il suo successo non si misura solo in numeri.
I lettori amano Isabel Allende perché nei suoi libri si sentono ascoltati, accolti. Le sue protagoniste – spesso donne marginalizzate, escluse, ostacolate – trovano sempre un modo per riscrivere la loro esistenza. E in quell’atto di scrittura e riscatto, ogni lettore può riconoscersi, anche solo per un attimo.
“Il mio nome è Emilia del Valle” è dunque un inno alla possibilità, alla determinazione, alla memoria che si tramanda e si trasforma. È un romanzo che parla di terre lontane, ma anche di quello spazio intimo e universale dove ognuno cerca di appartenere a sé stesso. Isabel Allende non smette mai di raccontare donne che scelgono, che cadono, che si rialzano. E con loro, anche noi torniamo a crederci un po’ di più.