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Giorno e notte di Rumi, poesia che insegna la devozione assoluta dell’amore

Scopri qual è l'essenza, le fondamenta che dovrebbe avere una relazione d'amore grazie ai versi di "Giorno e notte" poesia mistica di Rumi.

Giorno e notte di Jalâl Al-Din Rumi è un inno all’amore inteso nella sua forma più pura e radicale: quella della devozione assoluta. In questi versi intensi e vibranti, l’amore non è un semplice sentimento, ma una disciplina spirituale, una missione dell’anima, una sete inestinguibile.

La poesia ci trasferisce un pensiero fondamentale, ovvero amare significa donarsi completamente, “giorno e notte”, corpo e spirito, senza cercare ricompense o tregua. Questa poesia non parla di un amore che trascende i limiti dell’umano e diventa dialogo costante con il divino. Ma, a riflettere bebe il vero senso dell’amore terreno, quello tra umani, per essere considerato tale, dovrebbe assurgere all’assoluto.

Si può apprezzare Giorno e notte nel libro Settecento sipari dal cuore di Jalâl Al-Din Rumi, curato e tradotto da Stefano Pellò, pubblicato da Ponte delle grazie per la prima volta il 14 maggio 2020.

Leggiamo questa splendida poesia di Jalâl Al-Din Rumi per coglierne il profondo significato.

Giorno e notte di Jalâl Al-Din Rumi

Giorno e notte ti voglio e non ho pace,
giorno e notte ai tuoi piedi chino il capo.
Giorno e notte, non smetto,
perché io sono folle
e rendo folli anche il giorno e la notte.
Agli amanti hanno chiesto
di dare in dono la vita ed il cuore:
io do questa mia vita, giorno e notte,
e do questo mio cuore,
e finché io non trovo quel che cerco
sarò sempre inquieto, giorno e notte.

Da che il tuo amore ha iniziato a intonare
il suo dolce concerto
io sono un liuto
io sono una cetra:
giorno e notte tu tocchi le mie corde
e le mie note raggiungono i cieli.
Per noi uomini hai offerto
quaranta libagioni
ed io sono ubriaco, giorno e notte.

Stringi in pugno le redini agli amanti:
io simile a un cammello
cammino nell’ebbrezza
e in questa carovana, giorno e notte,
trasporto quel tuo carico gravoso.
Continua, il mio digiuno, giorno e notte
fino al dì del Giudizio,
solo il tuo zucchero dolce lo rompe:
a quella mensa di grazia è una festa,
allora, la mia vita, giorno e notte.

Sei la vita del giorno
e della notte l’anima,
e io sono l’attesa, giorno e notte:
la grande festa si lascia aspettare
ma io come una Pasqua
giorno e notte festeggio la tua luna
e da quando m’hai promesso, una notte,
il giorno dell’unione
io conto i giorni, ogni giorno e ogni notte.
La mia anima amante è come un campo
assetato di pioggia:
di lacrime lo bagna
la nuvola degli occhi, giorno e notte.

L’amore come atto di devozione: la lezione di Rumi

Giorno e notte è una poesia di Jalâl Al-Din Rumi che celebra l’amore, quello con la “A” maiuscola, quello che trascende qualsiasi visione materiale e connette alla visione più alta dell’esistenza, al cosmico, al divino. Amare è dare, offrire, aprire le porte della propria anima all’altro, senza dover chiedere nulla in cambio.

Amare è devozione assoluta, è scegliere di servire il prossimo non perché ci sia un comando, ma esclusivamente perché si sente di farlo. Amore non è un dare e avere motivato da un “contratto” formale, ma è condividere tutto in modo aperto e spontaneo. La poesia mistica di Rumi è per sua natura è principio assoluto d’amore, è percorso spirituale che conduce all’armonia interiore e alla pacificazione di qualsiasi rapporto con gli altri.

Amare è servire, servire è essere liberi

Giorno è notte può essere considerata una lezione che ogni amante dovrebbe imparare, perché la devozione è l’unica via per dare gioia e vita a qualsiasi relazione d’amore.

La poesia è una preghiera d’amore che travolge e purifica. Il suo messaggio è chiaro: l’amore autentico è una forma di devozione assoluta, in cui si annulla l’ego e si vive nell’attesa sacra dell’incontro. Non c’è amore senza dono, senza sacrificio, senza pazienza.

In un mondo che cerca soddisfazioni immediate, Rumi ci ricorda che amare davvero significa camminare a lungo, portare pesi, piangere, restare. Solo così si arriva a sfiorare l’infinito.

I versi che raccontano la dedizione ininterrotta dell’amante

L’amore come urgenza che non dà pace

Giorno e notte ti voglio e non ho pace,
giorno e notte ai tuoi piedi chino il capo.

L’amore descritto da Rumi è totalizzante. Non concede pausa, non lascia spazio alla distrazione. L’amante si piega ogni istante dinanzi all’amato, con l’umiltà di chi riconosce una grandezza che lo supera. La devozione è qui sinonimo di continuità, perseveranza, abbandono totale.

La devozione non è qualcosa d’imposto, ma un atto di fede mosso dalla volontà di voler vivere amore vero. Una lezione assoluta che tutti coloro che dichiarano di amare dovrebbero assimilare.

L’amore trasforma: da uomo a strumento che crea armonia

Da che il tuo amore ha iniziato a intonare
il suo dolce concerto
io sono un liuto
io sono una cetra.

L’amore non cambia solo i pensieri: trasfigura l’essere stesso. Chi ama si trasforma metaforicamente in uno strumento musicale,  e l’amore per l’altro genera una sinfonia di suoni simili a quelli di un’orchestra. La musica è armonia pura e quando si ama veramente si finisce per annullarsi per vibrare all’unisono con l’altro. Questa è la vera mistica dell’annullamento dell’ego, centrale nel sufismo.

Per amare bisogna saper rinunciare ad una parte di sé per connettersi con la persona che si ama. Nel senso condiviso dal poeta con il divino. Ma il concetto coincide totalmente.

Amare è accettare di perdersi e camminare nel deserto

L’ebbrezza della fede che sostiene il viaggio

Io simile a un cammello
cammino nell’ebbrezza
e in questa carovana, giorno e notte,
trasporto quel tuo carico gravoso.

Il poeta sufi esprime l’immagine dell’amore che si fonde con l’immagine del peregrinare, del viaggio che ogni umano compie nel “deserto” della vita per potere esistere. L’amante in modo allegorico coincide con la funzione del cammello, mezzo fondamentale per poter superare le insidie della vita.

Come il “cammello” l’amante è portatore del peso dell’amore, instancabile, anche se ubriaco di passione non può mollare, mai. È un viaggio lungo, estenuante, ma ricco di senso perché mosso dal desiderio di sostenere ciò che di più magico la vita ci offre, appunto l’amore.

Digiuno e attesa: la fede che non chiede garanzie

Continua, il mio digiuno, giorno e notte
fino al dì del Giudizio,
solo il tuo zucchero dolce lo rompe.

La dolcezza dell’amato è l’unico nutrimento possibile. L’attesa stessa diventa un atto di amore. L’amante digiuna nel corpo e nello spirito, fino alla fine dei tempi, perché ciò che cerca non è mondano ma eterno.

La vera devozione è anche pianto, silenzio, attesa

Una Pasqua che si celebra nell’anima

Sei la vita del giorno
e della notte l’anima,
e io sono l’attesa, giorno e notte.

L’attesa non è passività, ma azione spirituale. L’amante vive nel tempo, ma ogni giorno è solo il conto alla rovescia per l’unione promessa. La sua devozione si fa rito, come una Pasqua che si rinnova nell’attesa della resurrezione dell’anima.

Il rapporto d’amore rinasce di giorno in giorno grazie alla devozione che l’amante dovrebbe avare in sé. Non c’è altra via che seguire lo spirito di riempire di sentimenti, di attenzioni, di reciproco sostegno il rapporto d’amore.

Le lacrime che irrigano il deserto interiore

La mia anima amante è come un campo
assetato di pioggia:
di lacrime lo bagna
la nuvola degli occhi, giorno e notte.

L’amore devoto non si nasconde dietro la forza: si manifesta nel pianto, nella fragilità accettata. Le lacrime sono segno di vita interiore, di ricerca, di apertura alla grazia. È un dolore fertile, che prepara la terra all’arrivo dell’Amato.

Una magnifica visione dell’amore nella sua essenza: ogni insidia non può che rendere più forte e più duraturo il rapporto. Non c’è spazio per l’indifferenza, per l’insensibilità. Tutto è condivisione anche ciò che può generare sofferenza, sacrificio. Il sentire l’altro è appartenenza e ricchezza, è nutrizione dell’anima e energia pura per affrontare ogni insidia che la vita può porre.

La poesia di Rumi è l’essenza universale dell’amore

La visione dell’amore in Giorno e notte è integrale, totalizzante, sacra. Non c’è spazio per l’indifferenza o per l’egoismo: amare significa sentire l’altro come parte di sé, condividere anche ciò che è duro, anche ciò che fa male. Ogni insidia, ogni ostacolo diventa nutrimento dell’anima, occasione per rafforzare il legame. Il dolore non è un nemico, ma un passaggio necessario per far brillare la luce dell’unione.

La poesia di Rumi trascende ogni confine religioso o culturale: non parla solo ai sufi, ai musulmani, agli iniziati. Parla a ogni essere umano che cerca senso, che desidera vivere in pienezza. In lui c’è lo stesso spirito che anima il Cristo evangelico, il Buddha, i grandi maestri dell’amore. Per Rumi, l’amore è il vero culto, il cammino più autentico verso il divino.

E oggi, in un’epoca segnata da muri, diffidenze e separazioni, le sue parole ci ricordano che solo l’apertura, la condivisione, la condivisione possono condurre a una vita degna. L’amore è un atto rivoluzionario, spirituale, umano. È ciò che salva.

La poesia di Rumi è magica, trascende l’appartenenza religiosa per diventare universale. Ogni appartenenza ha i suoi buoni e i suoi cattivi, qualsiasi sia l’origine, la cultura, la religione. È lo spirito che guida ogni umano a segnare il cammino verso la positività. Le barriere, i confini che sembrano segnare l’attuale epoca, evidentemente sono il segno di una mancanza di apertura mentale, di un acculturamento settario che non lascia spazio alla conoscenza vera.

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