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“Gioia” (1932) di Antonia Pozzi, poesia sulla felicità che dona l’amore

Scopri i versi di "Gioia" la meravigliosa poesia di Antonia Pozzi che rende omaggio all'amore per l'uomo che amerà per tutta la sua breve vita.

Gioia di Antonia Pozzi è una poesia che celebra l’amore nella sua massima espressione, quello che riesce a superare anche la luce del sole p’er intensità e forza. Una poesia di grande sensibilità e delicatezza che evidenzia i sentimenti di una giovane donna che si è innamorata perdutamente di un uomo, in grado di darle un’infinita felicità.

La storia di questa poetessa milanese è molto triste, si tolse la vita a soli 26 anni in una sera di dicembre del 1938, ingerendo una dose eccessiva di barbiturici nel prato antistante l’abbazia di Chiaravalle, vicino Milano, dove sin era recata in bicicletta. La fine della relazione con Antonio Maria Cervi, suo professore di latino e greco al liceo classico Alessandro Manzoni di Milano, fu dovuta alla famiglia che si oppose al matrimonio con l’insegnante sardo di origine.

Gioia fu scritta come indicato il 6 marzo 1932, quando ancora “Antonello”, così chiamava Cervi, era presente nella sua vita e tra i due viveva un amore intenso. La poesia fa parte della raccolta di poesie Parole. Liriche di Antonia Pozzi, pubblicata postuma a Milano da Mondadori nel 1939.

Leggiamo questa dolcissima poesia di Antonia Pozzi per cogliere la sensibilità dell’autrice e il significato dei suoi versi.

Gioia di Antonia Pozzi

Lo splendore del sole
ti abbacinava ieri
dolendo come la piaga
nelle pupille del cieco.
Ma oggi
lo splendore del sole
non è abbastanza lucente
per la lucentezza tua:
nell’infinito mondo non c è
che questo tuo splendore vero.

6 marzo 1932

Un amore che supera anche la luce del sole

Gioia è una poesia di Antonia Pozzi che ci offre la magia dell’amore vero, quello che illumina l’anima e riesce a donare la più grade felicità. Si vive nei versi della sua autrice che quelle parole sono rivolte al sua amante, Antonio Maria Cervi, uomo di grandissima cultura e carismatico. Vista la sensibilità culturale di Antonia Pozzi, “Antonello” era l’uomo ideale per lei, era l’uomo da sposare, con cui vivere una vita intera.

E dai versi di Gioia, emerge chiaramente cosa prova la giovane donna per il suo insegnante, un amore immenso, l’unico in grado di accenderle il cuore, l’anima. Per l’autrice il suo amante è più di una stella, “la luce” che è in grado di offrirle è più forte di quella del sole. Lui per lei è portatore di infinita bellezza e forza interiore.

Nella poesia lei parla a sé stessa, proponendo un prima e un dopo. Nella prima parte si evince chiaramente che prima che arrivasse lui nella sua vita, il sole che porta metaforicamente come soggetto di paragone, appariva ai suoi occhi accecante, al punto di crearle disturbo, sofferenza. È chiaro che il riferimento è alla vita della ragazza Antonia, i giorni della ragazza senza aver conosciuto Antonello erano privi di significato.

Giornate prive di significato e senza nessuna “gioia”. Ma, nel momento in cui nella sua vita è arrivato lui, le giornate hanno preso un altro significato. In Antonia Pozzi è arrivata la gioia, la felicità, grazie all’immensa “luce” che le dona il suo Antonio, la cui “lucentezza” riesce ad offuscare anche quella del sole.

E la poetessa milanese chiude la poesia con un’affermazione meravigliosa:

nell’infinito mondo non c è
che questo tuo splendore vero.

L’unico splendore della sua giovane esistenza è il suo amore, il suo Antonio. Una dichiarazione di amore assoluta, quella che solo quando si è totalmente innamorati può essere espressa.

La delicatezza, la dolcezza, la raffinatezza poetica di questa stupenda autrice rendono questa breve dichiarazione d’amore vera poesia. Gioia è stata scritta da una giovane donna di 20 anni che vuole rendere tributo alla felicità che ha portato nella sua vita la relazione con un uomo che hai suoi occhi doveva essere il marito ideale.

Non è una poesia banale, non p una poesia di un’adolescente semplicemente innamorata. È una poesia di una giovane donna che dopo anni inquieti, ha finalmente trovato la felicità grazie all’amore.

Il sole, la sua luce rappresentano, al livello simbolico, l’esigenza di un punto di riferimento a cui aggrapparsi. Sono l’essenza stessa della vita. Evidentemente, questi elementi erano assenti nella giovane Antonia Pozzi. La figura di Antonio Maria Cervi riesce a colmare le mancanze, riesca a illuminare l’anima della poetessa e e diventare il punto di riferimento assoluto della sua esistenza.

Possiamo benissimo dire che questa poesia è il tributo più alto che si può fare all’amore e alla persona amata.

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