Il libro Risplendo non brucio (Longanesi) di Ilaria Tuti è una narrazione coinvolgente che si immerge nei cuori dei protagonisti e nelle pieghe più oscure della Seconda Guerra Mondiale. Con una trama avvincente e ricca di tensione, l’autore ci conduce in un mondo segnato dalla brutalità del nazismo e dai suoi orrori, raccontando due storie parallele che si intrecciano tra la Germania e l’Italia. La guerra, la resistenza, il coraggio e la ricerca della verità sono i temi centrali di questa opera, che esplora la lotta di un padre e di una figlia contro le atrocità di un regime che ha diviso e stravolto le loro vite.
Risplendo non brucio non è solo una cronaca storica, ma un profondo viaggio emotivo attraverso le difficoltà, le perdite e le sofferenze di chi ha vissuto la guerra. La forza dei legami familiari e la resistenza interiore sono i fili conduttori che legano le vicende di Johann Maria Adami e Ada, i due protagonisti, alle quali la Storia ha riservato destini drammatici ma anche la possibilità di lottare per una luce che sembri ormai lontana. Un romanzo che, pur raccontando la brutalità della guerra, ci insegna che anche nei momenti più oscuri è possibile trovare una scintilla di speranza.
Risplendo non brucio
Sinossi del libro
La neve è macchiata di sangue, attorno alla torre del castello di Kransberg. A pochi metri di distanza, il Führer è asserragliato in un bunker, preda di deliri e paure dopo l’attentato del luglio 1944. Ma Johann Maria Adami non ha tempo di pensare al poco spazio che lo separa dal dittatore, ultimo responsabile del suo internamento a Dachau. Il professor Adami ha un incarico: scoprire la verità che si cela dietro la morte sospetta di un soldato nazista. Suicidio? O un complotto alle spalle di Hitler?
Veil Seidel, l’ufficiale delle SS che lo ha prelevato d’imperio dal campo di concentramento, è un suo ex allievo e costringe Johann a una sfida contro il tempo: deve ricorrere a tutto il suo acume per sciogliere l’enigma, non solo nella speranza di salvare se stesso, ma per tenere al sicuro chi più ama. La neve è macchiata di sangue, attorno alle mura della Risiera di Trieste. Non è la prima volta che succede, e Ada teme, anzi, sa che non sarà l’ultima.
Ma individuare l’assassino è un’impresa impossibile quando la città stessa è invasa di assassini, che hanno riempito l’aria di cenere e di terrore. Nel seguire le tracce del colpevole, Ada è più che mai sola: non ha più suo padre, catturato dai nazisti perché dissidente e portato chissà dove. Non ha più un compagno, scomparso insieme ai partigiani in fuga. Ha soltanto se stessa, il suo cuore, le sue capacità mediche… e un segreto.
Da proteggere a tutti i costi. Questa è una storia di resistenza e coraggio, di orrore e saggezza, di fragilità ed eternità. Questa è la storia di un padre e una figlia, divisi dalla Storia e costretti a lottare con tutta l’anima perché la luce possa tornare a splendere…
La neve e il sangue: l’inquietante inizio di una caccia alla verità
La storia comincia con un’immagine potente e inquietante: la neve macchiata di sangue. Questo simbolo visivo apre la scena di un castello isolato, il Kransberg, dove il Führer, Adolf Hitler, è asserragliato in un bunker. L’anno è il 1944, e la guerra si avvicina al suo epilogo. Dopo il fallito attentato del 20 luglio, Hitler vive un’agonia mentale e fisica, dominato da paure e deliri. In questo scenario cupo e claustrofobico, Johann Maria Adami, il protagonista, si trova coinvolto in un mistero che ruota attorno alla morte sospetta di un soldato nazista.
Johann Maria Adami: un uomo in cerca della verità
Johann Maria Adami è un intellettuale, un uomo di scienza, ma anche una vittima del regime nazista. Internato nel campo di concentramento di Dachau, Adami ha vissuto sulla sua pelle gli orrori del nazismo, e ora si trova di fronte a un compito che potrebbe costargli la vita: scoprire se un soldato è stato assassinato o se la sua morte è stata il risultato di un suicidio. Dietro questo enigma c’è un altro interrogativo: quanto la morte di questo soldato sia legata a un complotto interno contro Hitler stesso.
La posta in gioco è altissima: Johann deve affrontare la sfida non solo per risolvere il mistero, ma anche per proteggere se stesso e le persone che ama. Adami è costretto a usare il suo ingegno e il suo acume per svelare la verità nascosta dietro questo delitto. L’ombra del regime, con la sua brutalità e la sua violenza, incombe su di lui, ma Johann è determinato a venire a capo della vicenda. È un uomo che, pur travolto dalla sofferenza e dalla perdita, non ha mai smesso di cercare la verità.
Ada e la Resistenza: una lotta solitaria
Parallelamente alla storia di Johann, troviamo Ada, una giovane donna intrappolata tra le macerie di una guerra che ha portato via tutto ciò che amava. La sua città, Trieste, è invasa dai soldati nazisti, e Ada si trova a dover affrontare una doppia lotta: da un lato, deve cercare di scoprire l’identità di un assassino che sta seminando terrore tra la popolazione, e dall’altro, deve combattere la sua solitudine, segnata dalla scomparsa del padre e del compagno. Ada è un personaggio che incarna la forza della resistenza, ma anche la fragilità di chi è costretto a vivere sotto il giogo dell’oppressione.
La sua battaglia è tanto esterna quanto interna. La sua intelligenza e le sue capacità mediche le permettono di combattere contro il nemico, ma la vera forza di Ada sta nel suo cuore e nella sua determinazione a proteggere un segreto che potrebbe fare la differenza nel corso della guerra. Ada, come Johann, è una figura che resiste all’oscurità della guerra, cercando in ogni modo di trovare un barlume di speranza in un mondo devastato dalla violenza.
La forza del legame padre-figlia: un filo di speranza nella notte
Il romanzo di Saitta si sviluppa non solo come una cronaca storica, ma come un racconto emotivo che esplora i legami familiari e la forza dei legami umani in tempi di crisi. La figura del padre di Ada, un dissidente catturato dai nazisti, e il rapporto tra Johann e il suo amore per la famiglia, sono temi ricorrenti che danno al romanzo una dimensione intima e profonda.
Questi legami, purtroppo spezzati dalla guerra, sono anche ciò che dà ai protagonisti la forza di lottare, di non arrendersi, di risplendere anche nel buio. La resistenza, non solo quella fisica ma anche quella interiore, è ciò che permette ai protagonisti di rimanere vivi dentro, nonostante le atrocità che li circondano.
La ricerca della verità, la lotta contro il male, la speranza di un futuro migliore, tutto ciò si intreccia nel legame tra padre e figlia, tra Johann e Ada, due anime che nonostante le difficoltà cercano di trovare la luce anche nelle tenebre più fitte.
L’autrice
Ilaria Tuti è nata a Gemona del Friuli, in provincia di Udine. Ha studiato Economia. Appassionata di pittura, nel tempo libero ha fatto l’illustratrice per una piccola casa editrice. Nel 2014 ha vinto il Premio Gran Giallo Città di Cattolica. Il thriller Fiori sopra l’inferno, edito da Longanesi nel 2018, è il suo libro d’esordio. Tra i suoi libri ricordiamo anche: Ninfa dormiente (Longanesi, 2019) e Fiore di roccia (Longanesi, 2020). Del 2021 il romanzo La luce della notte, il ritorno dell’amatissima Teresa Battaglia in un romanzo di rinascita e speranza. Sempre per Longanesi pubblica nel 2021, Figlia della cenere, nel 2022, Come vento cucito alla terra, nel 2023 Madre d’ossa, nel 2024 Risplendo non brucio.
Fonte immagine: credit P. Gurisatti.