Dalla gabbia di Stefano Dal Bianco è una poesia sulla disillusione e l’inquietudine dell’uomo contemporaneo. Il poeta con un linguaggio contemporaneo e accessibile, riesce evidenziare il malessere interiore di un’umanità che nel caos generale sembra non trovare nessun punto di riferimento.
Condividiamo questa poesia per celebrare Stefano Dal Bianco, che si è aggiudicato il Premio Strega Poesia 2024, per il libro Paradiso pubblicato da Garzanti proprio quest’anno.
Dalla gabbia è giusto evidenziarlo immediatamente è, invece, la poesia che la raccolta Prove di libertà di Stefano Dal Bianco, pubblicata per Mondadori nel 2012.
Ma, leggiamo questa breve, originale e intesa poesia sul dolore esistenziale, per apprezzarne il significato.
Dalla gabbia di Stefano Dal Bianco
Vi sono giorni di debolezza estrema
poiché – dice qualcuno – la pressione
atmosferica di fuori,
che ha potere sui corpi, essendo bassa,
si consustanzia a noi fin dentro il sangue
con la sua tenera virtù di morte.Ma altri vi potranno assicurare
(e oggi io sono tra quelli)
che tutto questo spossamento, in certi giorni,
non procede dall’aria né dal corpo
ma è soltanto dolore
di anime costrette,
solitudine di molti,
vuoto vissuto male,
mancanza o assenza di uno scopo.
Stiamo male non per il meteo, ma per l’angoscia interiore
Dalla gabbia di Stefano Dal Bianco è una poesia che in modo originale rende evidente “il mal di vivere”, uno dei più grandi problemi della società contemporanea.
La spossatezza, il sentirsi deboli e senza forza, il costante malessere che sembra essersi impossessato del nostro corpo sono i chiari sintomi di ciò che viene definito in psicologia e in psichiatria come “mal di vivere”.
Questa è una delle malattie più diffuse al mondo, soprattutto nei paesi sviluppati ed è anche definita proprio per questo come le “malattie del benessere”.
Le conseguenze possono essere anche gravi, la depressione può avere gravissime conseguenze per la vita degli umani. Il “mal di vivere” ha conseguenze non banali anche per lo stato di salute generale della persona, nel senso che può generare i suoi effetti anche sul sistema immunitario e diventare causa di altre malattie.
Stefano Dal Bianco da attento osservatore della nostra epoca e guardando a ciò che accade dentro sé stesso in relazione a ciò che lo circonda (questa è la virtù dei grandi poeti) ci offre una lettura attuale dell’umano, della nostra società, della nostra epoca.
Il vincitore del Premio Strega Poesia 2024, inizia la poesia evidenziando immediatamente come lui si sente “Vi sono giorni di debolezza estrema”. Ma, la bellezza che il suo stato mentale e fisico, diventa espressione del racconto di un malessere condiviso da tanti.
Oggi, è difficile trovare nella letteratura contemporanea, autori in grado di saper raccontare l’epoca che stiamo vivendo partendo dalla parte più intima dell’individuo. L’esteriore sembra essere prevalente rispetto all’interiore.
Il meteo e il malessere dell’individuo
Ma, Stefano Dal Bianco riesce con maestria nella prima strofa di questa poesia a saper leggere i luoghi comuni della contemporaneità. Protagonista diventa il meteo e i suoi effetti sulla persona.
dice qualcuno – la pressione
atmosferica di fuori,
che ha potere sui corpi, essendo bassa,
si consustanzia a noi fin dentro il sangue
con la sua tenera virtù di morte.
Un argomento che sembrerebbe essere appena estrapolato da un articolo giornalistico, diventa l’argomento principale della profonda critica del Premio Strega Poesia 2024.
Il poeta con un linguaggio semplice e attuale entra nello storico dibattito dei condizionamenti che generano effetti sul malessere dell’individuo. Per dare evidenza del condizionamento esterno, il poeta sceglie il meteo, che così tanto attrae l’attenzione collettiva.
La pressione atmosferica è la causa indicata da alcuni per il malessere fisico e mentale che colpisce molte persone. Seguendo questo punto di vista, le conseguenze della bassa pressione possono avere effetti deleteri per la salute della persona.
Ma, pensiamo che l’autore punta l’indice sugli effetti “discutibili” della meteoropatia, quale metafora per evidenziare che c’è qualcosa di più profondo nel male dell’individuo.
Siamo vittime della gabbia in cui siamo costretti a vivere
Non a caso, inizia la seconda strofa di Dalla gabbia mettendo in evidenza il suo punto di vista, che è un po’ quello della poesia, della letteratura, ovvero di coloro che riescono a comprendere cosa sia il dolore interiore, molte volte vivendolo direttamente.
Stefano Dal Bianco evidenzia un punto di vista che guarda più all’intimo della persona. Non può essere uno sbalzo barometrico a causare uno stato depressivo, ma un sistema valoriale, culturale, sociale che ha reso l’umano sempre più in balia di sé stesso.
Sembra di leggere la letteratura mitteleuropea dei prima anni del ‘900 nei versi di Stefano Dal Bianco e pensiamo che abbiano un’influenza nle pensiero dell’autore.
Sono le mancanze, i vuoti, le costrizioni, la solitudine a generare quel dolore che non molla mai e che scatena i suoi effetti sul corpo e sulla mente. L’uomo è sempre più alla deriva, in un mare sociale senza nessun porto dove approdare.
Il poeta evidenzia anche il tema di una profonda crisi esistenziale dell’umano contemporaneo, quella mancanza o assenza di uno scopo che genera solo la perdita di qualsiasi direzione. Il senso di abbandono è tipico dell’animo del vivere attuale.
Ribadiamo non è così scontato trovare nella poesia contemporanea qualcosa che riesce a guardare così dentro l’anima e a tirare fuori sensazioni che meritano di essere raccontate e comprese.
Il ruolo della poesia è dare voce a temi di grande significato e importanza per la sopravvivenza degli umani. Non serve solo inseguire lo stile, la forma, la metrica per fare fare poesia, serve quella sostanza che è sempre più difficile trovare e leggere.
Oggi, c’è sempre più bisogno di autori, poeti, scrittori, artisti, cantanti che diano voce ai malesseri della nostra società e dell’umano, nel suo essere individuo e relazione ai suoi simili.
Stefano Dal Bianco ha avuto la forza di saper indicare un autore utile e bravo. Serve alla poesia un contemporaneo in grado di dare linfa a tutto il movimento poetico.