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“Stelle” (1927) di Giuseppe Ungaretti, poesia sul potere di non smettere di sognare

Scopri il significato di "Stelle", la poesia di Giuseppe Ungaretti sulla ciclicità della vita e sulla consapevolezza che ogni cosa nasce, finisce e rinasce.

Stelle di Giuseppe Ungaretti è una poesia che dà voce alla voglia umana di realizzare i sogni, dare consistenza alle illusioni, rendere vivi i propri desideri, passioni, amori, ma con la consapevolezza che ogni “favola” può finire prima o poi. Non bisogna mai abbattersi, non si deve mai smettere di sognare, tanto una “stella” tornerà sempre a brillare sulle vite, basta non abbattersi e accettare che la vita sia così.

La poesia insegna ad avere la consapevolezza che tutto può nascere e finire senza neppure accorgersene, ma non bisogna mai perdere la speranza, un’altra possibilità ci sarà sempre.

Stelle fu scritta nel nel 1927 ed è contenuta nella sezione Sogni e accordi della raccolta di poesie “Sentimento del tempo” di Giuseppe Ungaretti pubblicata per la prima volta nel 1953.

Leggiamo questa breve ma intensa poesia di Giuseppe Ungaretti per coglierne il profondo significato.

Stelle di Giuseppe Ungaretti

Tornano in alto ad ardere le favole.

Cadranno colle foglie al primo vento.

Ma venga un altro soffio,
ritornerà scintillamento nuovo.

La vita è un ciclo in cui i sogni nascono, finiscono e rivivono

Stelle è una poesia di Giuseppe Ungaretti è una poesia di pochi versi ma di grandissimo significato. Il poeta nato ad Alessandria d’Egitto ci offre un immenso dono, in quanto ci trasmette il principio che non bisogna mai abbattersi quando qualsiasi cosa che abbiamo desiderato, sognato, rincorso anche per anni, dopo averla ottenuta, può anche finire.

La poesia di Ungaretti sembra un manifesto motivazionale che mira al principio essenziale che non bisogna mai illudersi, ma neppure rinunciare ai propri sogni. Le stelle sono destinate a brillare per sempre, basta saper alzare lo sguardo verso l’alto e coglierne la luce.

Ciò che si desidera può arrivare da un momento all’altro

Giuseppe Ungaretti inizia la poesia con un verso che dà immediatamente il senso della ciclicità quale fondamento dell’esistenza:

Tornano in alto ad ardere le favole.

“Tornano” dà il senso di cose che erano andate via e diventano di nuovo presenti. A tornare, facendo sentire il loro ardore non sono delle cose qualsiasi, ma delle “favole”, che possono essere lette come sogni, ideali, illusioni, passioni, amori, o anche la forza dell’immaginazione e della narrazione, nel caso del poeta.

Altro elemento che Ungaretti segnala è “in alto” a confermare che è qualcosa che supera la materialità della vita, che va oltre le banali cose terrene. L’autore si riferisce a qualcosa che parte dall’anima e che spinge a guardare oltre il mediocre contesto quotidiano.

Questo verso è fondamentale per sancire il significato del verso finale che indagheremo dopo, il cui elemento che dobbiamo fissare in testa è che ogni cosa nasce, muore e rinasce, in modo ciclico costante.

Ogni cosa è destinata a finire, bisogna accettarlo

Il secondo verso, all’apparenza crudo e privo di ogni illusione, l’antitesi di ciò che s’intende per speranza, va letto come un’immagine consapevole del reale. Qualsiasi favola può anche cadere, come le foglie al primo vento d’autunno. È normale, ogni cosa nasce per poi finire, morire. I pensieri, le illusioni, i sogni, le passioni, malgrado il nostro volere, sono fragili, non possono resistere alle intemperie dell’esistenza.

Bisogna accettare che il mondo vada in questo modo, non c’è possibilità di scelta.

Qualcosa di nuovo e bello tornerà a splendere

Però, e in ciò sta la grandezza di questo poema, esiste sempre un’altra possibilità, un’altra rinascita.

Ma venga un altro soffio,
ritornerà scintillamento nuovo.

Così conclude la poesia Ungaretti. Lo stesso vento che ha fatto cadere le “favole” precedenti, offrirà la stessa linfa alla nascita di nuove. Tutto è destinato a rinascere basta volerlo, accettando che sia diverso dal precedente, e seppur nuovo sempre “scintillamento” sarà, forse più luminoso e brillante rispetto al precedente.

Giuseppe Ungaretti, qualsiasi sia stata l’ispirazione di questa stupenda poesia, riesce con Stelle a condividere un messaggio universale e sempre attuale. Il senso della poesia può essere applicato a qualsiasi situazione umana. Vale per lo scrittore che deve trovare stimoli per il suo nuovo romanzo o poesia, vale per le relazioni d’amore, per i rapporti d’amicizia, vale per lo studente che vuole realizzarsi nella vita, vale per l’imprenditore che è a caccia dell’affare che lo renda ricco.

Il pensiero di quest’opera è applicabile a tutti i settori, in qualsiasi contesto. Ogni persona ha un sogno nel cassetto o un desiderio da voler raggiungere, ma la vita riserva periodicamente i suoi momenti in cui tutto sembra andare dove si vuole e altri in cui ciò che si pensava fosse scintillante finisce per per perdere la sua luce.

La vita va affrontata prendendo atto che è fatta in questo modo, qualsiasi sia l’esperienza negativa vissuta, ci sarà sempre la possibilità di risorgere con una nuova luce. È una poesia che riflette sul rapporto tra caducità e rinascita, tra delusione e speranza, tra perdita e creazione. L’alternanza tra luce e caduta, tra ardere e cadere, tra vento e soffio, crea un dinamismo emotivo molto intenso. D’altronde la vita è bella anche per questo.

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